Scheda: Tema - Tipo: Amministrazione pubblica

Il Municipio nel Novecento

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Il governo della città, dalle amministrazioni dell’immediato dopoguerra, attraverso l’epoca democristiana e di centro-sinistra, sino all’epoca Novelli, allo scandalo pre-tangentopoli del 1983 e alle Giunte attuali.


Periodo di riferimento: XX secolo

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  • sala 1961

Le elezioni del 1946 per il Comune diedero la maggioranza alle forze di sinistra (Pci 33%), che espressero come sindaco Celeste Negarville; nel 1951 le elezioni furono invece vinte dalla Dc, che guidò una coalizione con repubblicani, socialdemocratici e liberali (sindaco Peyron) per un programma di risanamento del bilancio dopo le ingentissime spese sostenute per la ricostruzione. Il sindaco fu confermato nel '56, la sua amministrazione varò il piano regolatore e contribuì ad inserire la città nello sviluppo industriale italiano. Seguì, dal 1962, la Giunta centrista di Anselmetti, scomparso prematuramente alla vigilia delle elezioni nel 1964, le quali diedero un responso bilanciato, tanto da rendere necessarie complesse trattative per confermare un’amministrazione di centro (sindaco Grosso). Dopo la serie dei sindaci Dc (Guglielminetti, Porcellana), nel 1973 si ebbe il primo sindaco socialista (Secreto); dal dicembre 1973 al luglio 1975 fu la volta del professor Giovanni Picco, l'ultimo sindaco democristiano di Torino. Dal 1975 iniziò l'epoca delle giunte di sinistra, rette per un decennio da Diego Novelli. Nel 1983 il Municipio fu colpito da un grave scandalo-tangenti, cui seguì, dopo qualche travaglio, la crisi della Giunta.
I successivi governi cittadini furono guidati dai socialisti Cardetti e Magnani Noya, dal liberale Zanone e dalla repubblicana Cattaneo. Dopo che il Comune era stato affidato per sei mesi al commissario prefettizio Malpica, divenne sindaco, per due mandati, l’Indipendente Castellani (centro-sinistra), cui succedette Sergio Chiamparino, in carica dal 2001.