Le minoranze religiose - I Protestanti
Dopo la breve stagione di libertà sotto i Francesi, le chiusure della Restaurazione, lo Statuto Albertino, garantì alle minoranze religiose nuove ed ampie libertà. L’«emancipazione» dei protestati, soprattutto valdesi, giunse il 17 febbraio 1848.
Con specifici decreti legati allo Statuto, nel 1848 i culti non cattolici divennero «consentiti», con la possibilità di esercitare i propri riti e con pieni diritti civili e religiosi per i loro adepti. La religione cattolica rimase però culto ufficiale del Regno.
La concessione di tali diritti fu sostenuta da un vasto movimento di opinione con Roberto d’Azeglio come esponente di spicco oltre che da molte personalità, fra cui Cavour, e anche dai preti cattolici.
L’emancipazione dei valdesi fu sancita il 17 febbraio (ancor oggi festa della comunità). Pochi giorni dopo mezzo migliaio di loro scese in città dalle valli, si recarono a ringraziare sotto l’abitazione degli Azeglio, assistettero ad un pubblico culto, e incontrarono re Carlo Alberto in piazza Castello.
La Comunità evangelica crebbe rapidamente e nel 1853 fu edificato il Tempio di Corso Vittorio Emanuele II.