Scheda: Tema - Tipo: Società e costume

La massoneria

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La massoneria nacque nel XVIII secolo, ma fu l’Ottocento il secolo della sua massima attività, anche  a Torino.


Periodo di riferimento: XIX secolo

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  • sala 1808

Nel XIX secolo la massoneria permeò ambiti della società avanzati (fra cui quelli di scienziati e medici), fautori del libero pensiero, rivoluzionari, affrontando un rapporto difficile con le autorità.

Nel 1802 la loggia torinese fu temporaneamente sospesa dal governo centrale di Parigi perché la si sospettava l’infiltrazione di elementi eversivi e il fenomeno divenne ancor più evidente negli anni dei moti (1820-21; 1830-31), quando la Carboneria e i buonarrotiani  sovrapposero le loro organizzazioni a quella massonica o furono punto di riferimento delle logge stesse. Non si trattò di un rapporto causa-effetto (sono massone dunque sono ideologicamente avanzato / rivoluzionario), ma di una coincidenza di ideali.

Benchè attivi sostenitori dell’unificazione nazionale  parecchi deputati massoni torinesi votarono contro il trasferimento della capitale e le logge torinesi patirono una perdita d’iscritti locali quando loro membri si spostarono a Firenze, poi a Roma. Negli anni successivi le logge torinesi si dedicarono soprattutto all’attività filantropica e sociale; esponenti della massoneria fondarono la Società per la Cremazione e la Croce verde.

Essendo l’affiliazione coperta da riserbo, non è facile identificarne i protagonisti ma fra i membri riconosciuti vi furono personalità come Felice Govean (uno dei fondatori della «Gazzetta del Popolo»), il senatore e consigliere comunale Tommaso Villa e Lorenzo Valerio giornalista e politico