Scheda: Tema - Tipo: Società e costume

I quotidiani nella seconda metà del Novecento

Nessuna Immagine

Per buona parte del secondo ’900 due testate, "La Stampa" e la "Gazzetta del popolo", si divisero l’attenzione dei Torinesi, fino a quando la seconda, negli anni ottanta, non terminò le pubblicazioni.


Periodo di riferimento: XX secolo

Translate

Tag

  • sala 1961

A partire dagli anni cinquanta del ’900 a spartirsi le simpatie dei torinesi e l’informazione in città rimasero «La Stampa» e la «Gazzetta del Popolo» (insieme all’edizione torinese de «L’Unità» fino al 1957).
Ben presto, però, divenne evidente la grande disparità delle forze in campo. A fare la "voce grossa" c'era infatti «La Stampa», nettamente in testa per numero di tirature anche grazie all’impulso innovatore dato dal direttore De Benedetti (1948-68). Nonostante fosse definita dai torinesi di sinistra, e non solo, «la busiarda», per via del suo legame con le esigenze Fiat, essa divenne l’organo d’informazione in cui prima la piccola borghesia e poi la maggior parte della cittadinanza si ritrovavano.
Dall'altra parte vi era la «Gazzetta del Popolo», quotidiano di punta già nei decenni precedenti, che a partire dal 1953 dovette affrontare una serie di disavventure economiche non di poco conto, con la proprietaria Sip che rifiutò di ripianarne il passivo. Successivamente il quotidiano passò alla Dc sino al 1974, quando ulteriori e più gravi difficoltà di bilancio, culminate in una lunga autogestione, portarono alla cessione della testata alla cooperativa dei giornalisti e alla successiva chiusura (1981). Dopo un’altra breve presenza in edicola (1983), il giornale chiuse definitivamente.
In anni recenti è stata aperta in città la redazione torinese di «La Repubblica».