Scheda: Tema - Tipo: Amministrazione pubblica

Il Municipio nel XVII secolo

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Il Municipio, negli anni difficili della reggenza e in quelli in cui si rafforzava il potere ducale, difese la propria identità e le proprie prerogative.


Periodo di riferimento: XVII secolo

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Sotto la reggenza di Madama Cristina, anche i consiglieri comunali si trovarono divisi tra «principisti» e «madamisti», subendo ripercussioni quando la reggente emerse sostanzialmente vittoriosa dalla contesa con i cognati, dopo l’assedio. Gli incerti contorni dell’autorità di una reggente e il bisogno di denaro dello Stato concessero loro maggiori margini di manovra, ma dovettero recarsi a Parigi, a confrontarsi con il vero potere.

La politica assolutistica di Carlo Emanuele II mise talora in difficoltà il Municipio, schierato a difesa della propria autonomia; il patriziato cittadino era nettamente contrapposto al gruppo dei funzionari statali, sebbene alcuni uomini legati al duca iniziassero ad entrare in Consiglio, nella «seconda classe», quella dei nuovi nobili o dei non nobili.

Ancora una volta, la solidità economica municipale, garantita soprattutto dal possesso dei mulini,  fu una potente arma di contrattazione, quando il potere centrale chiedeva prestiti, per lo Stato o le casse personali del duca, che erano concessi principalmente attraverso l’emissione di obbligazioni comunali.