Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Claudio (seconda metà VIII − inizi IX secolo)

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Claudio viene eletto vescovo di Torino intorno all’anno 816. In precedenza era stato maestro di Sacra Scrittura ad Aquisgrana, guadagnandosi la fama di grande intellettuale e la protezione dell’imperatore. Il suo episcopato è segnato dalle numerose accuse di eresia che gli vennero rivolte.


Date note sulla vita: 800
– Claudio si trasferisce a Lione

Date note sulla vita: 811
– Conclude il suo commento alla Genesi

Date note sulla vita: 814
– Diventa maestro di Sacra Scrittura alla scuola palatina di Aquisgrana

Date note sulla vita: 816
ca. – Viene nominato vescovo di Torino

Date note sulla vita: 827
– Ultima attestazione di Claudio

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Categorie

  • ecclesiastico

Tag

  • mostra medievale

Claudio era nato in Spagna nella seconda metà del secolo VIII, ma intorno all’800 si trasferì a Lione, dove si dedicò allo studio dell’esegesi biblica, sotto la guida del vescovo della città, che era stato bibliotecario di Carlo Magno. La sua formazione gli fruttò la nomina a maestro di Sacra Scrittura presso la scuola palatina di Aquisgrana. Fu un grande intellettuale, tenuto in alta considerazione da Ludovico, che lo nominò vescovo di Torino intorno all’anno 816, mentre l’equilibrio dell’Italia settentrionale era scosso dalla ribellione di Bernardo e dall’insicurezza delle zone a ridosso delle Alpi. Eppure, i problemi più pressanti per Claudio giunsero dalle numerose accuse di eterodossia che gli vennero rivolte. Anche se le eresie che gli venivano attribuite furono estranee al suo pensiero, sicuramente la sua attività pastorale, volta a eliminare alcune forme di religiosità popolare, apparivano radicali: oltre alla strenua lotta contro le immagini sacre, che non era inedita nella diocesi torinese, arrivò a vietare di pronunciare i nomi dei santi durante la liturgia e a condannare il culto della croce. Claudio morì probabilmente nell’827, mentre era ancora in carica come vescovo di Torino, nonostante Ludovico stesso avesse deciso di agire nei confronti del suo protetto di un tempo. Alla città di cui fu vescovo per un decennio lasciò in eredità una maggiore sicurezza e un accresciuto prestigio culturale della sua scuola.

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  • Mostra Torino: storia di una città