Scheda: Tema - Tipo: Amministrazione pubblica

Il Municipio nella prima metà del Novecento

Il Consiglio comunale negli anni drammatici delle guerre e dei grandi mutamenti politici, dalla comparsa dei primi membri socialisti e cattolici all’epoca dei podestà fascisti, fino alla Giunta popolare dopo la Liberazione.


Periodo di riferimento: XX secolo

Translate

Tag

  • sala 1922

Negli anni immediatamente precedenti il primo conflitto mondiale, e mentre lo stesso era in corso, il Consiglio comunale torinese conservava ancora un impianto di stampo tardo-ottocentesco, pur con un’agguerrita rappresentanza socialista e alcuni esponenti cattolici. Fra gli eventi principali di quel periodo si possono citare il varo del Piano regolatore (1906) e l’assai positiva, seppur complessa, gestione dell’Esposizione del 1911. Gli amministratori eletti nel 1914 rimasero eccezionalmente in carica sin oltre il termine degli eventi bellici. Nelle votazioni del 1919 i socialisti conseguirono la maggioranza assoluta (60%).
Durante gli anni di regime, il Consiglio rimase non del tutto fascistizzato sino alla metà degli anni venti, caso unico per una grande città, uniformandosi interamente solo in seguito. Dopo alcuni commissariamenti iniziò la serie dei podestà, le cui amministrazioni gestirono, fra le altre cose, tutte le trasformazione urbanistiche di quegli anni (ponti di collegamento con la collina, stadio, via Roma nuova e parco della Pellerina).
Dopo la Liberazione, la prima Giunta popolare si insediò il 28 aprile 1945 sotto la guida del sindaco Giovanni Roveda, ed ebbe il gravoso compito di cercare di restituire la normalità ad una città uscita pesantemente martoriata dal conflitto, priva di numerosi generi di prima necessità, di energia e con intere aree distrutte dai bombardamenti.
Le prime elezioni municipali si tennero il 5 dicembre 1946.

Eventi correlati

Ente Responsabile

  • MuseoTorino