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2000-218 a.C.

Dai primi abitanti del Piemonte ai Taurini

Nell’età del Bronzo (2200-900 a.C.) la documentazione archeologica evidenzia un progressivo e continuo aumento demografico del Piemonte, con l’avvio della formazione dei gruppi etnici e linguistici che saranno poi menzionati dalle fonti classiche.

In questo periodo, grazie a una sempre maggiore articolazione delle attività economiche e all’introduzione di nuove specializzazioni, emerge un ceto di artigiani e mercanti fortemente dinamico e mobile all’interno delle comunità.

Progressivamente si definiscono delle élite dominanti e si amplia e si consolida il controllo delle vie commerciali e di porzioni di territorio sempre più ampie, se pure in una strutturazione sociale ancora basata sul villaggio. Si afferma il ruolo della navigazione fluviale, che diventa un elemento fondamentale per l’organizzazione della geografia del popolamento della pianura, per la definizione delle direzioni degli scambi e la determinazione dell’importanza e della ricchezza degli insediamenti.

Nell’Età del Ferro (900-200 a.C.) il Torinese appare strettamente collegato alle culture del mondo ‘hallstattiano’ alpino e transalpino e inserito, come il Piemonte, nelle vie commerciali attivate lungo le principali valli fluviali dai mercanti dei centri etruschi e italici, interessati ai giacimenti minerari (rame, piombo argentifero, ferro) delle Alpi occidentali e agli scambi con le popolazioni celtiche dell’Europa centrale. Nell’ambito di questi commerci è frequentemente attestata la presenza di manufatti di importazione, anche di particolare pregio, probabilmente destinati ai capi locali, d’intesa con i quali era gestita la rete di scambi.

Nel IV secolo a.C. l’impatto delle invasioni galliche porta a uno sconvolgimento sociale e politico e al crollo del sistema di commercio legato al mondo etrusco; spariscono gli empori fluviali, l’artigianato specializzato subisce una temporanea recessione e all’interno delle comunità si formano dei sottogruppi dediti esclusivamente all’attività bellica. All’interno di questo quadro si inseriscono la presenza della ‘città dei Taurini’ e il passaggio di Annibale nel 218 a.C.

Luisa Ferrero

Galleria

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Bric San Vito. La capanna A (buche di palo, focolare e piano d’uso) in corso di scavo, © Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie.

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Bric San Vito. Il sondaggio di scavo nell’angolo sud-est del castello (castrum), © Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie.

Temi ed Eventi

Il popolo celtico

Il principe Belloveso guidò in Cispadana un’ondata migratoria due secoli prima delle invasioni galliche.

I Taurini

Taurini e Taurisci abitavano l’area di Torino nel III-II secolo a.C.; dai Taurini prenderà il nome Torino.

Oggetti

Elmo in bronzo di produzione etrusca

L’elmo è stato rinvenuto isolato, in una piccola fossa, nel 1965, durante lavori edili in corso Belgio, alla attuale confluenza tra il Po e la Dora, dove in antico si trovava un paleoalveo del Po.

Avamposto taurino del Bric San Vito

Scoperto negli anni Novanta nel territorio del comune di Pecetto, il sito è stato interessato da insediamenti umani, di caratteristiche e durata variabile, dal IV secolo a.C. fino all’ultima guerra mondiale.