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25/15 a.C.

Augusta Taurinorum

L’attenzione di Roma per il quadrante nordoccidentale dell’Italia settentrionale, a nord del Po, è tardiva e si desta soltanto nel momento in cui il sito diventa strategicamente importante per gli eserciti che si dirigono a ovest, verso il passo del Monginevro, e a nord, verso i colli del Piccolo e del Gran San Bernardo.

Nonostante l’intensificarsi della presenza romana in tutta la Pianura Padana nel II secolo a.C., la fondazione della colonia di Augusta Taurinorum si data solamente al tardo I secolo a.C., in età augustea – in ogni caso dopo il 27 a.C.

Con il drastico ridimensionamento del progetto di Augusto di portare i confini centroeuropei dell’impero fino al corso del fiume Elba, in seguito alla disfatta romana nella selva di Teutoburgo (9 d.C.), anche l’importanza di Augusta Taurinorum nell’ottica della politica imperiale diminuisce notevolmente. Di conseguenza la città esce di fatto dalla storia ufficiale. L’archeologia e le iscrizioni ci permettono comunque di confermare l’esistenza nei primi secoli dell’impero di un centro urbano con una discreta vitalità in ambito locale: nel I e II secolo d.C. sono attestati, a livello epigrafico, artigiani dediti alla lavorazione di vetri e metalli e alla produzione di laterizi e vino, nonché numerosi soldati, sparsi in tutto l’impero, originari di Augusta Taurinorum. Nel contempo, non pochi abitanti della colonia testimoniano una condizione di progressivo miglioramento del proprio status sociale e si ha notizia di personaggi che svolgono carriera politica non soltanto in ambito locale, ma anche a livello imperiale. La popolazione cittadina non supera le poche migliaia di unità.

Per quanto si riferisce al dato urbanistico, la sopravvivenza dei due angoli opposti delle mura perimetrali – in corrispondenza dell’attuale museo Egizio e della Chiesa della Consolata – della città romana consente di definire le dimensioni di Augusta Taurinorum: si trattava di un rettangolo di m 670x760.

Nella città odierna è possibile riconoscere il perimetro delle mura romane in corrispondenza di via della Consolata per il lato ovest e di via Maria Vittoria / via Santa Teresa per il lato sud. Il lato nord e il lato est non corrispondono ad alcuna via moderna, ma possono facilmente essere individuati immaginando il proseguimento rispettivamente delle Porte Palatine e di Palazzo Madama.

Sergio Roda

Galleria

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La Porta Palatina. Fotografia Studio fotografico Gonella, 2010. © MuseoTorino.

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L’insieme degli oggetti di corredo. © Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie.

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Particolare del vaso con le lucerne al momento del rinvenimento, © Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie

Temi ed Eventi

Iulia Augusta Taurinorum

Sotto Augusto venne fondata la colonia romana, futura Torino; era una vera e propria città. Le culture locale e romana iniziarono a fondersi.

La legione Tebea

Tra narrazioni suggestive ma non vere delle origini favolose della città e leggende sui suoi primi abitanti smentite dagli storici, i martiri della legione Tebea sono un mito persistente, sostenuto da ragioni dinastiche.

Il Municipio tra I secolo a.C. e I secolo d.C.

Gli abitanti del luogo iniziarono a ricoprire cariche comunali, avviando un’interazione rafforzata con Roma dopo il conferimento della cittadinanza ad alcuni torinesi.

Soggetti

Cesare Augusto (Roma 63 A.C.- Nola 14 D.C.)

Primo imperatore romano. Figlio adottivo di Cesare, dopo la sua uccisione formò con Antonio e Lepido il secondo triumvirato. Nel 27 ottenne il potere preconsolare per 10 anni; nel 23 fu eletto tribuno della plebe a vita, nel 12 pontefice massimo e censore. Così, assommando le cariche, concentrò in sè una "auctoritas" assoluta, pur lasciando sussistere le forme repubblicane. Creò una nuova burocrazia, divise le province in senatorie e imperiali, istituì una cassa (il fisco) distinta dall'erario. Adottando Tiberio, figlio di primo letto della moglie, Livia Drusilla, impostò il problema della successione fondendo il concetto dinastico con il rispetto per la classe senatoria. Di lui ci sono rimaste le Res gestae, in cui descrive le imprese compiute.