Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

28° quartiere IACP, vie Galluppi, Giordano Bruno, Ardigò e Pomponazzi

L’insediamento viene realizzato nei primi anni Cinquanta grazie ai finanziamenti statali garantiti dalle leggi promulgate per arginare la carenza di abitazioni acuita dalla guerra.


Indirizzo: Lat: 45.044203 Long: 7.662679

Costruzione: 1951 - 1955

Categorie

  • edilizia popolare

I terreni per la realizzazione del quartiere sono acquisiti dall’Istituto per le case popolari nel 1949 tramite una permuta con il Comune, interessato ad alcuni appezzamenti inclusi nel piano di ampliamento del Villaggio rurale al Regio Parco (18° quartiere IACP). Delimitata dalle vie Pomponazzi, Ardigò, Giordano Bruno e Galluppi, l’area comincia a essere occupata nel 1951 grazie ai finanziamenti ottenuti per effetto della legge 2 luglio 1949, n. 408, nota anche come legge Tupini dal nome dell’allora ministro ai lavori pubblici che ne era stato il promotore. L’utilizzo dei fondi era però vincolato alla realizzazione di alloggi da assegnare con patto di futura vendita, inducendo a garantire nei primi fabbricati eretti fra le vie Galluppi e Giordano Bruno abitazioni articolate in soggiorno, cucinino, due ampie camere e servizi igienici corredati di vasca da bagno e bidet. Anche i prospetti di facciata presentavano caratteristiche non prettamente popolari, tanto che uno dei caseggiati di via Galluppi sarebbe diventato noto nella zona come ‘il villino’. Nella parte interna e meno visibile del quartiere sorgono invece stabili improntati a un’estrema economia suddivisi in alloggi di modesta metratura, in parte destinati a famiglie rimaste senza tetto a causa dei danni bellici e delle relative operazioni di ricostruzione, ai sensi della legge 10 aprile 1947, n. 261. Al fine di garantire generi di prima necessità in un settore urbano ancora periferico, ai piani terreni vengono sistemati locali per negozi, presto occupati da uno spaccio dell’Alleanza Cooperativa Torinese. Al termine dei lavori, completati nel 1955, gli edifici costruiti sono dieci, per un insieme di duecentosessantanove alloggi, di cui settantasette ceduti a riscatto.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
QUARTIERE 28°
Via Ardigò 24, 26, Via Labriola 7, 9, Via Galluppi 19, 21, Via Pomponazzi 1, 5, 9, 13

Quartiere IACP di edilizia popolare.
Segnalazione di nucleo di edifici civili di significato documentario e ambientale, esempio di edilizia popolare IACP anni Cinquanta.
Su progetto del 1950 edificazione (1951-1957) di cinque fabbricati di civile abitazione per conto dell'IACP.

IACP, 1967; lD., 1972
Tavola: 65/57

 

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
QUARTIERE RM 28°
(cfr. sotto)

Quartiere di edilizia popolare (Case GESCAL).
Segnalazione di edifici civili di significato documentario, esempio di edilizia residenziale pubblica anni Cinquanta del Novecento.
A) Via Pomponazzi 416, Via Ardigò 10: su progetto del 1950 edificazione di due fabbricati di civile abitazione per conto della GESCAL.
B) Via Galluppi 25 (Quartiere RM 28° IACP): su progetto del 1956 edificazione di due fabbricati di civile abitazione per conto dell'IACP.

IACP, 1967; ID., 1972.
Tavola: 65

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