Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Chiesa di San Massimo

Nel 1853, nella nuova espansione di Borgo Nuovo, veniva inaugurata la chiesa dedicata al primo vescovo di Torino, San Massimo. Opera di Carlo Sada, il tempio neoclassico, costruito con il concorso di re Carlo Alberto, presenta molte opere di insigni artisti. La chiesa fu colpita da due bombardamenti: il primo l’8 dicembre 1942 e il secondo il 13 luglio 1943.

 


Indirizzo: Lat: 45.06197256195677 Long: 7.68794059753418

Costruzione: 1849

Inaugurazione: 1853

Bombardamento: 08 Dicembre 1942

Bombardamento: 13 Luglio 1943

Categorie

  • bombardamento | risorgimento | neoclassicismo | chiesa

Tag

  • mostra contemporanea | mostra risorgimento | bombardamenti

1. Storia dell'edificio

L’esigenza di una chiesa nel cosiddetto Borgo Nuovo – l’area compresa tra le attuali via della Rocca, dei Mille, e Mazzini - venne espressa nel 1843 dagli abitanti di quella zona, ad est della città. Fu un regio biglietto a stabilire l’opportunità dell’erezione di una parrocchia che sostituisse quella troppo lontana della Madonna degli Angeli (via Carlo Alberto 39). L’area di costruzione del nuovo tempio venne offerta dal Comune assieme ad un sussidio di 60 mila lire che si unì a quello di 90 mila elargito da re Carlo Alberto (1798-1849). Bandito il concorso, la commissione giudicatrice scelse il progetto presentato dall’architetto Carlo Sada (1809-1873) coadiuvato dal collega Giuseppe Leoni (n. 1802).

Posta la prima pietra nel 1849, il tempio dedicato a San Massimo (415-470), primo vescovo di Torino, venne inaugurato il 14 giugno 1853. Il tempio, ad unica navata a forma di croce latina, è provvista di una slanciata cupola a 45 metri di altezza affrescata da Paolo Emilio Morgari (1815-1882) e ornata all’esterno di otto statue dei profeti opere di Giovanni Albertoni (1806-1887), Silvestro Simonetta (nato nel 1820 ca), Giuseppe Raimondi e Giuseppe Dini (1820-1890). La parete absidale con San Massimo che predica ai Torinesi incitandoli a difendersi da Attila è opera di Francesco Gonin (1808-1889). La famiglia reale contribuì ancora ad adornare la chiesa: Carlo Alberto con le statue dei quattro evangelisti in facciata; il duca di Genova Ferdinando (1822-1855) con il bassorilievo della Deposizione opera dello scultore ligure Salvatore Revelli (1816-1859).

Nell'autunno-inverno 1943-1944, grazie al parroco don Pompeo Borghezio, ospita alcune riunioni del CLN. Durante gli anni della guerra continua incessante l'aiuto agli ebrei, ai renitenti, ai ribelli e agli oppositori del regime.

2. Bombardamenti

La chiesa fu colpita da un primo bombardamento l’8 dicembre del 1942 da bombe incendiarie, mentre durante la notte del 13 luglio del 1943 con bombe dirompenti. Entrambi i bombardamenti furono effettuati dalla RAF con bombe di grosso e grossissimo calibro. A seguito dei bombardamenti furono sinistrati la scalinata, il sagrato della chiesa e parte della navata centrale.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CHIESA DI S. MASSIMO
Via Mazzini, Via S. Massimo

Chiesa.
Edificio religioso di valore storico-artistico ed ambientale, significativo esempio di gusto carloalbertino (classicismo inteso in senso già eclettico) costituisce uno dei più importanti poli ambientali della zona.
Disegnata da Giuseppe Leoni e realizzata dall'arch. Carlo Sada tra il 1844 e il 1853.
Inizialmente era stato eseguito un progetto da Pelagio Palagi, in gusto neogotico, che non ebbe seguito.

G. MARZORATI, 1923, p. 216; AA.VV., Guida [?], 1982, pp. 23-24.
Tavola: 49

Fonti Archivistiche

  • ASCT Fondo danni di guerra, inv.243, cart.5, fasc.3, n.ord.3

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Ente Responsabile

  • Mostra Torino: storia di una città
  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà.