Fondata nel 1910 da alcuni liberi professionisti, la Società Anonima Cooperativa «Case ed alloggi» promosse nell’anno seguente la realizzazione di un fabbricato a quattro e cinque piani fuori tema su corso Regina Margherita all’angolo con via Denina. A occuparsi dei lavori furono gli ingegneri Carlo Federico Bonini e Carlo Frascari, rispettivamente nel ruolo di progettista e titolare dell’impresa costruttrice, entrambi soci fondatori della Cooperativa. Il caseggiato sociale fu articolato in ampi appartamenti, composti da cinque o sei stanze e servizi igienici interni corredati in qualche caso di sala con vasca da bagno. Le scelte compiute attestavano l’intenzione di coinvolgere da un’utenza medio-alta, in grado d’altra parte di sostenere le quote di adesione, fissate in somme che esulavano certamente dalla capacità economica delle classi lavoratrici e della piccola borghesia. L’impegno finanziario richiesto tuttavia scoraggiò le iscrizioni, nell’arco di alcuni anni incrementate solamente di poche unità rispetto al numero dei fondatori; come conseguenza, venne abbandonato lo studio per la costruzione di altre abitazioni. La cooptazione pressoché esigua di nuovi membri precluse così qualsiasi prospettiva di sviluppo per la società, di fatto posta in liquidazione nel 1913. A decretare il naufragio della società furono le incongruenze insite nei meccanismi di reclutamento: se da una parte il target rispondente non era in genere allettato dai vantaggi del cooperativismo, dall’altra coloro che riponevano interesse in tale opportunità disponevano invece di minori capitali.