Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Cascina Maletta

Cascina a corte chiusa con pianta a “C” di origine cinquecentesca. Attualmente mantiene una parte destinata all’uso agricolo con terreni coltivati mentre un’altra parte, dopo un lungo periodo di abbandono, è stata recuperata ad uso residenziale. Nel 2010 è stata riqualificata la zona circostante con la realizzazione di un nuovo parco pubblico.


Indirizzo: STRADA DELLE VALLETTE 52

Notizie dal: XVI Sec. (1500-1599)

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Le terre sulle quali venne edificata la cascina “Maletta” erano di proprietà, sin dalla seconda metà del XV secolo, della famiglia Maletti. L’antichissima famiglia di Torino, signora della Matta e di Bastia, era consignora di Borgaro, Altessano e del Castello del Drosso. Ad essa apparteneva il Monte, detto più tardi dei Cappuccini, e allora chiamato Bastìa di Maletti. I Maletti erano uomini di legge, ambasciatori e magistrati; Carlo Felice fu sindaco di Torino nel 1662.

L’odierna cascina Maletta è frutto di diverse trasformazioni, avvenute nei secoli, di una grangia cinquecentesca che probabilmente Giovanni Michele Maletto acquistò nel 1570 dai Darmelli.

Nella Carta topografica della caccia del 1762 la cascina, denominata “Marta”, viene rilevata come corpo di fabbrica a corte chiusa ed impianto planimetrico a “L”.

La Maletta è censita nel 1790 dall’architetto Grossi come cascina del signor avvocato Bertolotti, localizzata nel “Feudo di Lucento” e situata dietro al Casino dell’Illustrissimo Signor Marchese di Barolo. L’edificio è rappresentato con pianta a “L”, a corte chiusa, ed è inserito in un paesaggio segnato da prati, campi, cascine, strade rurali e dal braccio della bealera Putea, che scorre nei pressi.

Nel 1805 dal catasto francese risulta di proprietà di Alfonso Dalmazzo della Cisterna, che risulta essere uno dei più grandi proprietari della zona di Lucento. Nelle stesse mappe si registra un ampliamento planimetrico che trasforma l’impianto in una “C”.

Nel Catasto particellare Gatti del 1820, la “Maletta Cascina Franco”, risulta composta da casa civile, casa rustica, cappella, giardino, orto, prati e campi. Il Gatti ascrive la proprietà al signor Franco Giuseppe.

Antonio Rabbini nel 1840 rileva la costruzione di un corpo di fabbrica isolato all’interno della corte, utilizzato come caso da terra (deposito di prodotti ed attrezzi agricoli).

Nel Catasto Rabbini del 1866 si registra un ampliamento della manica sud, fino a congiungersi con la cappella.

La planimetria attuale, a “C”, presenta una corte interna sui bordi della quale si affacciano abitazioni a due piani fuori terra, stalle, fienili e casi da terra.

All’interno è presente una meridiana con la scritta “Il tempo passa. La morte viene, l’eternità ci aspetta” e ancora “Come l’ombra la vita fugge. Fece Fiocchetti il  […] aprile 1853”.

Il portale d’ingresso, in mattoni a vista, e le aperture ad oculo, sono elementi di origine sei-settecentesca.

Nel luglio 2010 è stata inaugurata la riqualificazione della zona circostante la “cascina Maletta”, che si affaccia sui corsi Molise e Grosseto, è stato infatti realizzato un nuovo parco pubblico, al cui interno si trovano un ampio prato con spazi per la sosta dei pedoni e un’area per manifestazioni all’aperto. Lungo corso Molise sono collocati 26 orti urbani recintati e provvisti di impianti idrici e da corso Grosseto partono un viale alberato verso il piazzale di accesso alla cascina Maletta ed un percorso pedonale illuminato che porta al parco. La cascina mantiene una parte destinata all’uso agricolo con terreni coltivati mentre un’altra parte è stata recuperata ad uso residenziale.

 

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA MALETTA
Strada Vicinale delle Vallette 52

Cascina di pianura.
Segnalazione di edificio rurale di significato documentario, tipico esempio di piccola cascina a corte di pianura, ora inserita in area verde, ancora in uso agricolo.
Costruzione già presente nell'ultimo quarto del Settecento.

A. GROSSI, 1790, p. 88; CARTA COROGRAFICA DIMOSTRATIVA […], 1791, 15, B.7; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI], 1866; TOPOGRAFIA / DELLA / CITTÀ […], 1840; E. GRIBAUDI ROSSI, 1970, p. 175.
Tavola: 17

Bibliografia

Fonti Archivistiche

  • Archivio Parrocchiale della Chiesa dei SS. Bernardo e Brigida di Lucento, Testimoniali, 1574
  • Disegno del corso della bealera Putea, Archivio Storico della Città di Torino, Carte Sciolte, CS 2226
  • Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 15 A VI Rosso
  • Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
  • Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 30
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 30, art. 1159
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1911, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D135
  • Servizio Tecnico Municipale del Comune di Torino, Pianta di Torino, 1935, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.8
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11

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