Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Abello, erboristeria

Vicino a piazza Castello, la storica erboristeria, presente come attività commerciale dal 1835, ha mantenuto integra l'immagine raffunata della bottega di inizio Novecento e tramanda, con continuità della conduzione famigliare,  la produzione di specialità erboristiche come ad esempio la “cura di Salsapariglia”, il “the delle Alpi” e il “the camomilla”.


Indirizzo: VIA MONTE DI PIETA' 5

Notizie dal: 1835
inizio attività

Notizie dal: 1838
nascita della ditta

Realizzazione: 1860
circa

Rifacimento: 1912

Categorie

  • bottega | negozio

Tag

  • locali storici

1. Cenni storici

La prima bottega dell’erboristeria fu aperta in via Verdi nel 1835 dalla madre di Teresa Bertero in Abello, nel 1858, fra i primi in città a conseguire il diploma di “erbolaio” presso l'Università del capoluogo piemontese che, solo dall'anno precedente, aveva istituito un corso di Erboristeria. Con Teresa, i commerci del piccolo opificio famigliare si ampliano sino a Lione e alla Provenza.

Dal 1838, come ricorda anche la scitta sul pannello sovrastante l'ingresso del negozio, l’azienda diviene una vera e propria ditta con operai, raccoglitori, affinatori con ampi magazzini di stoccaggio in Borgo Vittoria. Nel corso degli anni l'azienda sviluppa inoltre un ramo particolare, specializzato nel settore dei vini conciati e dei vermouth, sia fornendo materie prime a quelle che ormai erano diventate ditte molto conosciute, sia esportando in vari paesi le sue ricette per preparare amari ed aperitivi.

Il successo del commercio all’ingrosso suggerisce nel frattempo di aprire una vendita al dettaglio mentre prosegue l’attività di produzione di specialità erboristiche medicinali. Il negozio si stabilisce quindi nei locali tutt'ora occupati di via Monte di Pietà dove l’attività è proseguita fino ad oggi dai discendenti della famiglia che guidano personalmente la storica bottega curando la preparazione di elaborati secondo gli antichi ricettari.

 

2. Arredi esterni

Il negozio è caratterizzato da devanture a monoblocco in ferro e ghisa realizzata intorno agli anni 1860 dal fabbro chierese Bertero, già artefice dei lampadari realizzati per il Teatro Regio. Inscrive con sei colonnine tortili, costituite da motivo a cordone verticale e leggeri capitelli, due grandi vetrine e due più piccole laterali poste simmetricamente all'ingresso a strombatura. La devanture è impreziosita da uno zoccolo in diorite di Vico e dalla grande insegna a lettere dorate sul cassonetto superiore. Nella lunetta superiore alla porta d'ingresso è posta una vetrofania con scritte in giallo e oro con la datazione del 1838.

3. Arredi interni

Il sapiente rinnovo del locale ha mantenuto l'arredo, nell'insieme quasi integro, costituito da mobilio in larice rosso dal disegno sobrio e razionale realizzato intorno al 1912 dalla bottega dell'ebanista Giacomo Cometti e proviene dal padiglione russo dall'Esposizione del 1911.  La scaffalatura occupa l'intera parete a sinistra dell'ingresso, con modulo di mensole a giorno al centro di grandi cassettiere rifinite da etichette e maniglie originali. Il banco-cassa presenta sul retro cassa una serie di 12 cassetti quadrati e un ripiano di marmo chiaro. Il banco vendita è ricavato da un tavolo dell’antica bottega di cui conserva le colonnine tortili d’angolo.

Fonti Archivistiche

  • Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, G.Auneddu, M.L.Laureati, A.Costantino, scheda n. R0082020 e Allegati

Ente Responsabile

  • MuseoTorino, 2017