Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Cascina Nobella

La Nobella fu costruita a partire dal 1739 nei pressi del fiume Stura, in sostituzione di una cascina precedente che si trovava troppo a ridosso del corso d’acqua e che fu distrutta da un’esondazione del fiume. E’ una cascina a corte chiusa con il muro di cinta che racchiude i fabbricati civili e rurali, disposti su due aie comunicanti.


Indirizzo: Lat: 45.121629 Long: 7.688112

Costruzione: 1739

Categorie

  • cascina

La Nobella sorge a poca distanza dallo Stura, su un’area ricavata dal disboscamento delle sponde del fiume, per lo sfruttamento economico della zona, già in epoca medievale; contemporaneamente si realizzò un sistema viario e irriguo integrato e sorsero i primi insediamenti rurali.

Attualmente la cascina è compresa nell’area di pertinenza della discarica Basse di Stura.

La Nobella è costituita da corpi di fabbrica organizzati attorno a due corti interne. Da un portale di disegno settecentesco, si accede alla prima aia, la più antica, su cui si affacciano i fabbricati settecenteschi disposti su tre lati e chiusi sul quarto da una recinzione muraria; si distinguono l’abitazione civile, a tre piani fuori terra, i casi da terra, che venivano utilizzati per il deposito degli attrezzi agricoli, le stalle e i fienili. La seconda corte, costruita in fasi successive durante il XX secolo, è delimitata anch’essa da casi da terra e dalle vecchie stalle. In questa cascina il muro di cinta assume particolare evidenza in quanto racchiude, in una cortina continua, abitazione, parti rurali e aie.

Nel 1790, l’architetto Grossi descrive la cascina Nobella come «Cascina dell’Illustrissima signora Contessa di Pertengo situata vicino alla ripa sinistra della Stura», annotando che la cascina «è stata riedificata nel 1739 in poca distanza del suo antico sito per essere stata corrotta in buona parte dal detto fiume Stura.»

L’impianto originario, infatti, databile al XVII secolo, è riportato nel testo del Grossi come Il Colombaro, «residuo di cascina dell’antica Nobella appartenente alla Signora Contessa di Pertengo situata contro la ripa sinistra del fiume Stura vicino al porto di Leinì, [è] stata esportata la detta cascina nel 1739.»

La nuova costruzione, riportata sulle carte della metà del XVIII secolo come “La Nobella Nuova”, è rilevata nella Carta Topografica della Caccia del 1762 con una pianta a “C” e giardino adiacente.

Le mappe del periodo francese, all’inizio del XIX secolo, rilevano l’abbattimento di un fabbricato, che modifica la planimetria della cascina, che risulta pertanto a “L”.

Il Catasto Gatti (1820) non evidenzia modifiche e censisce la casa rustica, l’aia, l’orto, prati, campi e boschi di pertinenza della cascina.

L’Elenco dei nomi dei proprietari delle cascine, ville e fabbriche designate sulla carta topografica della città, territorio di Torino e suoi contorni, redatto dal Rabbini nel 1840 conferma la proprietà dell’area a Giovanni Busca, come già il Colonnario territoriale allegato al Catasto Gatti.

L’intera proprietà è ceduta nel 1851 alla signora Catterina Grosso e ai suoi figli, Ferrero.

Il Catasto Rabbini del 1866, confermando l’avvenuto passaggio di proprietà, censisce i fabbricati civili e rustici, l’aia, l’orto, i prati, nonché pioppeti e campi con piante da frutto.

La costruzione della seconda aia comincia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, quando inizia anche l’edificazione dei corpi di fabbrica che andranno a formare, nei primi decenni del secolo scorso, la caratteristica forma a “E”, che contraddistingue la cascina Nobella sulle mappe a partire dagli anni Trenta del Novecento.

La proprietà rimane ai fratelli e alle sorelle Ferrero anche nei primi decenni del Novecento.

 

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA NOBELLA
Strada Bellacomba

Cascina di pianura.
Segnalazione di edificio rurale di interesse documentario, esempio di cascina di pianura ancora inserita in area verde sulla sponda della Stura ed in uso agricolo.
Cascina della contessa di Pertengo riedificata nel 1739 non lontano dal suo sito originario, a seguito della corrosione della Stura.

A. GROSS, 1790, p.97; CARTA COROGRAFICA DIMOSTRATIVA […], 1791; PLAN GEOMÉTRIQUE […]. 1805; [Catasto RABBINI]. 1866; TOPOGRAFIA / DELLA CITTÀ […], 1840; E. GRIBAUDI ROSSI, 1970, pp. 243-244.
Tavola: 6

Fonti Archivistiche

  • Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 15 A VI Rosso
  • Mappa primitiva Napoleonica, 1805, Archivio Storico della Città di Torino, CAN, Sezioni 1-70
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
  • Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 33
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 33, art.
  • Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1911, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D135
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11

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