Farmacia Operti
La farmacia all’ angolo tra Piazza Vittorio Veneto e via Vanchiglia è di antica istituzione: appartiene infatti alle 24 Collegiate cinquecentesche della città. Collocata nella sede attuale intorno al 1830, è un esempio notevole di arredo di farmacia dell'epoca della Restaurazione: segnalata all'esterno da un elegante portale neoclassico in marmo, conserva un raffinato arredo interno originale.
1. Arredo esterno
Il locale è situato all'angolo tra il sottoportico di Piazza Vittorio Veneto e via Vanchiglia: nel sottoportico con vetrina e ingresso; in via Vanchiglia con 4 vetrine.
La devanture nel sottoportico è costituita da un portale in marmo dal disegno lineare ed elegante di gusto neoclassico: due lesene scanalate con basamento e capitello ionico sono sormontate da un architrave con ricche modanature a ovulo, a dentello e a foglie d’acanto, su cui sono applicati i caratteri in bronzo dell’insegna con due fregi ai lati. La chiusura del portale è ad ante in legno, a fisarmonica, a lato della bussola d’ingresso durante l’apertura dell’esercizio.
2. Arredo interno
L'interno è ripartito in un locale vendita voltato, un piccolo locale per l'esposizione dei prodotti comunicante con il primo mediante porta in legno e vetro a 2 battenti; un retro utilizzato a deposito.
L'arredo del locale vendita, tutto originario ad eccezione del banco, è di gusto neoclassico: raffinato e leggero è il trionfo delle dorature.
Le pareti sono rivestite da scaffali laccati, ritmati da lesene che terminano con foglie di quercia dorate e incorniciatura pure a fogliette dorate. Gli scaffali sono sormontati da un'importante cimasa in legno dorato che riporta i simboli delle farmacie: un’ampia conchiglia stilizzata racchiude il vaso di Esculapio tra serpi; al centro un orologio a bussola, con quadrante sostituito, è contornato da rami di alloro e di quercia; sospese ai lati, due figure alate di gusto neoclassico, incoronate d’alloro e con cornucopie, completano la cornice.
Si segnalano inoltre il lampadario a colonna scanalata con "boccia" in vetro opalino a corpo d'anfora e una raccolta di albarelli, tipici vasi da farmacia per i preparati medicinali, e vasi di varie epoche.
Bibliografia
- Job, Andrea - Laureati, Maria Luisa - Ronchetta, Chiara (a cura di), Botteghe e negozi: Torino 1815-1925. Immagine del commercio fra architettura e decorazione, U. Allemandi, Torino 1984 , p. 119, 140-141
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2001 , p. 43, 57, 115, n. 55 p. 269
- Ronchetta, Chiara, Guida alle botteghe storiche di Torino, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 2005 , n. 12, p. 18
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe in Piemonte: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , n. 310 p. 127
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , p. 43, 57, 113
Fonti Archivistiche
- Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, Galfione-Barozzo P., Ruffino M. P., scheda n. R0163615 e Allegati
Fototeca
Ente Responsabile
- museoTorino