Scheda: Evento - Tipo: Storico

Gli inizi del regno di Carlo Alberto

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Fin dall’insediamento sul trono Carlo Alberto si impegna in un ambizioso programma di riforme amministrative che caratterizzeranno il suo regno.


Data dell'evento: 1831 - 1840

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  • risorgimento

11 marzo 1831, Carlo Alberto rientra a Torino dopo un’esposizione politico-militare in Savoia. Una settimana prima, entrando in Chambery, veniva salutato come erede presuntivo al trono.

Aprile 1831, a Palazzo Reale, Ilarione Petitti di Roreto, appartenente al gruppo di intellettuali che suole riunirsi al Caffè Fiorio, presenta a re Carlo Alberto una memoria contenente un vasto programma di riforme.

7 maggio 1831, a Palazzo Reale Carlo Alberto è oggetto per la prima volta del rito del baciamano; quindi riceve il corpo diplomatico.

9 maggio 1831, sul Campo di Marte a Torino Carlo Alberto a cavallo, seguito dallo stato maggiore dell’esercito e dalla Regina e dai figli in carrozza passa in rivista le truppe.

10 maggio 1831, Carlo Alberto e la regina Maria Teresa si recano alla messa al Santuario della Consolata.

10 maggio 1831, con un famoso decreto firmato a Palazzo Reale, re Carlo Alberto dispensa i sudditi dal giuramento di fedeltà («S.M. dispensa i Vassalli, Nobili, Città e Comunità de’ Regi Stati, ed ogni altro che potesse esservi tenuto dalla prestazione del consueto giuramento di fedeltà in occasione del suo avvenimento al Trono»).

12 maggio 1831, a Palazzo Reale re Carlo Alberto firma il rinnovo dell’editto del 30 settembre 1821 relativo all’indulto generale ordinario, muovendo così i primi passi del suo regno all’insegna di «un atto di clemenza verso i rei di men gravi delitti».

12 maggio 1831, il re con regie patenti accorda al primogenito Vittorio Emanuele il titolo di Duca di Savoia e al principe Ferdinando il titolo di Duca di Genova. Per questo motivo il 10 giugno a Palazzo Reale riceverà il ringraziamento di una delegazione del Corpo decurionale di Genova.

19 maggio 1831, a Palazzo Reale re Carlo Alberto semplifica alcune norme riguardanti la magistratura, abolisce la tortura e il supplizio della ruota e sopprime la confisca dei beni dei condannati.

13 giugno 1831, Carlo Alberto riceve sempre a Palazzo Reale una rappresentanza della Reale Società Agraria; il 15 giugno gli omaggi del rabbino maggiore e presidente dell’Università israelitica di Alessandria, Matasia Levi de Veali.

Con lettere patenti del 28 maggio 1831, re Carlo Alberto stabilisce di abolire le franchigie doganali per la famiglia reale e per le alte cariche dello Stato, stabilendo un importante principio di eguaglianza fiscale.

30 giugno 1831, Carlo Alberto nomina governatore dei propri figli Cesare Saluzzo di Monesiglio; vice governatore Giuseppe Gerbaix de Sonnaz; precettore il canonico Andrea Charvaz; vice precettore il padre Lorenzo Isnardi.

2 luglio 1831, muore a Torino Matteo Des Geneys, luogotenente generale, ministro di stato, primo segretario di guerra e marina.

23 luglio 1831, a Palazzo Reale a Torino il ministro Latour da parte del regno sardo, il conte di Bombelles rappresentante dell’Austria e il generale austriaco Antonio Stefano Martini siglano l’importante alleanza militare austro-sarda, diretta contro la Francia per salvaguardare i possessi austriaci nella penisola.

18 agosto 1831, a Racconigi, dove è solito trascorrere i mesi estivi, re Carlo Alberto firma l’editto (registrato il giorno successivo dal Senato di Torino e dalla Regia Camera dei Conti) col quale viene istituito, secondo il modello napoleonico, un Consiglio di Stato, supremo organo consultivo e controllore delle attività amministrative della Casa Reale, composto di 14 membri ordinari e di un numero variabile di straordinari.

Presieduto dal re (vice presidente è nominato Ignazio Thaon di Revel) il Consiglio di Stato viene diviso in tre sezioni: interno; giustizia, grazia ed affari ecclesiastici; finanze. La “Gazzetta Piemontese” ne diede notizia il 30 agosto; il nuovo organo sarebbe entrato in vigore il 1° novembre 1831. L’inaugurazione avviene il 4 novembre 1831 a Palazzo Carignano, senza solennità.

27 settembre 1831, editto col quale Carlo Alberto riordina la censura, affidata a Michele Saverio Provana del Sabbione sotto la sorveglianza del ministro di giustizia Barbaroux. Nei successivi primi anni di regno Carlo Alberto inasprisce la censura, a protezione del suo lento e graduale programma di rinnovamento.

25 ottobre 1831, sovrane patenti di Carlo Alberto che, a partire dal 1° gennaio, riordinano la fanteria sarda. Il giorno precedente il sovrano assiste sul Campo di Marte alle evoluzioni del corpo di fanteria distribuita su 12 battaglioni.

29 ottobre 1831, con regie patenti Carlo Alberto istituisce l’ordine del merito civile di Savoia, vero strappo rispetto ai tradizionali ordini cavallereschi sabaudi militari e religiosi-militari e aperto verso la borghesia emergente, avente per distintivo una croce d’oro, smaltata in azzurro.

30 novembre 1831, vengono nominati i primi sedici cavalieri dell’ordine, ai quali viene permesso l’ingresso a corte: Antonio Tonduti della Scarena, Giacinto Carena, Giorgio Andrea Des Geneys, Alberto Ferrero della Marmora, Giuseppe Manno, Carlo Bernardo Mosca, Ambrogio Multedo, Giovanni Plana, Francesco Rossi, Vittorio Sallier De La Tour, Cesare Saluzzo di Monesiglio, Ferdinando Bonsignore, Carlo Botta, Giuseppe Michaud, Xavier De Maistre, Giovanni Migliara.

12 novembre 1831, da Genova Carlo Alberto al posto delle quattro compagnie a cavallo esistenti, istituisce una compagnia a piedi di sue guardie del corpo, per servizio esclusivo presso il sovrano e a Palazzo Reale.

Novembre 1831, entrata in vigore di nuove forme di controllo della mendicità, con l’introduzione dell’obbligo di possesso di una carta di permesso e dell’esibizione di una targhetta di rame per poter chiedere l’elemosina.

9 dicembre 1831, Carlo Alberto con regie patenti divide i regi stati in nove province; aumenta di una classe di cavalieri e di una di commendatori l’ordine equestre dei santi Maurizio e Lazzaro.

Dal 15 dicembre 1831 Carlo Alberto elimina dagli atti ufficiali l’arma di Savoia antica, dallo scudo controinquartato, sostituendolo col solo scudo di rosso alla croce d’argento, cambiamento araldico che simboleggia il prevalere di un unico stato del regno di Sardegna.

20 dicembre 1831, Carlo Alberto dispensa dalla carica di segretario di stato per gli affari interni Ignazio Regis.

Nella primavera del 1832, in seguito alla morte della regina vedova Maria Teresa, moglie di Vittorio Emanuele I, Carlo Alberto fa venire a Torino la di lei figlia Maria Cristina e la convince a contrarre matrimonio con il giovane re delle Due Sicilie Ferdinando II, che sarà officiato nel santuario di Voltri il 21 novembre 1832.

26 aprile 1832, a Palazzo Reale, nel corso del Consiglio di Conferenza, per la prima volta vengono esaminati i piani per le linee ferrate che avrebbero collegato Torino con Alessandria e Genova. È l’inizio della grande stagione delle riforme infrastrutturali che avrebbe caratterizzato il successivo riformismo carloalbertino e quindi cavouriano.

1° ottobre 1832, Carlo Alberto fa abolire la cosiddetta “tassa sul pane”, allargando la concessione della vendita a un certo numero di forni, abolendo di fatto il monopolio. Si tratta di uno dei tanti atti di politica interna nel senso di una moderna apertura negata invece in politica estera. Ha inizio il primo attacco al sistema protezionistico ristabilito con la Restaurazione.

28 agosto 1833 Carlo Alberto emana una circolare relativa all’assistenza dei poveri, preludio della riforma dell’assistenza pubblica che lo avrebbe impegnato negli anni successivi. Nello stesso provvedimento il re concede il riconoscimento giuridico alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, realizzata da don Giuseppe Cottolengo.

Grazie ai suggerimenti dell’economista novarese Giacomo Giovanetti (a cui nel 1832 Carlo Alberto ha concesso la croce di cavaliere dell’ordine Mauriziano) nel 1834 Carlo Alberto riduce a un terzo il dazio sul grano, primo importante tassello nella riforma doganale. Il dazio è poi ulteriormente ridotto nel 1840.

Ente Responsabile

  • Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino