Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa Fubini, già Vigna Durando

La strada del Bellardo termina con uno dei gioielli della collina torinese, conosciuto con il nome “Il Brambilla” dal nome della famiglia di pittori che possedeva questa vigna fino al 1774. Il progetto si deve all'architetto Ludovico Quarini su commissione del proprietario Giuseppe Berardi.


Indirizzo: Lat: 45.0724722 Long: 7.735229300000003

Notizie dal: XVIII Sec. (1700-1799)
seconda metà

Categorie

  • giardino | villa

Tag

  • giardini | vigna

Nella seconda metà del '700 questa vigna era appartenuta al pittore Bartolomeo Brambilla, membro di una famiglia di pittori che a lungo avevano lavorato nelle dimore dei Savoia. Finito in povertà Bartolomeo vendette l'edificio nel 1774 a Lorenzo Bocca, che poi passò alla famiglia Chinet e nel 1777 al negoziante Giuseppe Berardi che nel 1789 ne affidò il rifacimento al Quarini.

L'architetto staccò la villa dal rustico, ricostruì la cappella  internamente alla casa e rivolse l'edificio verso le montagne e le pianure così da goderne il panorama.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA FUBINI, GIA VIGNA DURANDO
Strada Consortile del Bellardo 115

Villa.
Edificio di valore storico artistico. Singolare esempio di villa settecentesca che concorre a qualificare, insieme al parco della villa d'Harcourt, il poggio pedecollinare tra le valli di Sassi e di Mongreno.
Nel 1774 la vigna è citata nella vendita da Bartolomeo Brambilla a Lorenzo Bocca. In una vendita successiva (1778) compare la descrizione della vigna con «stradoni, due giardini cappella staccata dal civile». Nella Corografia del Grossi leggiamo «…Il DURANDO palazzina e vigna del sig. negoziante Giuseppe Berardi« e anche «"il BRAMBILLA" vigna del Sig. Giò Battista Dora […] con casino formato nel 1789, disegno del Sig. Architetto Quarino. Evvi un padiglione in mezzo in angolo saliente di tre intercolonni e due simili lateralmente». L'impianto quariniano si è mantenuto pressoché inalterato, i giardini ancora intatti all'inizio Ottocento si sono solo in parte conservati, la cappella è stata trasformata recentemente.

AST. Insinuazione di Torino, 1778; 1781; A. GROSSI, 1791, p. 71; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XIX; V. MOCCAGATTA, 1958. pp. 38-40; N. CARBONERI, 1959, pp. 50-53; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 150-154.
Tavola: 43

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