Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Cascina Ferrera, cascina Rivagagliarda

La Ferrera, cascina di pianura a corte chiusa di origine seicentesca, deve la sua denominazione al marchese Ferrero della Marmora che la possedette per circa due secoli. Coinvolta nell’assedio di Torino del 1706, nella prima metà del XVIII secolo divenne un’unica proprietà con la vicina cascina Rivagagliarda. Fu demolita nella prima metà del XX secolo per dar spazio all’attuale via Cigna.


Indirizzo: Lat: 45.09071 Long: 7.684443

Notizie dal: XVII Sec. (1600-1699)

Ampliamento: 1736 - 1737

Demolizione: 1911 - 1925

Categorie

  • assedio | cascina

La cascina Ferrera, rilevata per la prima volta nella Carta della montagna di torino del 1694, deve la sua denominazione al proprietario, il marchese Ferrero della Marmora.

La zona dove sorgeva la cascina Ferrera veniva da secoli denominata "Rivagagliarda" e corrispondeva al terrazzamento fluviale del vecchio corso della Dora che formava una sorta di promontorio degradante verso l'attuale Barriera di Milano.

Per la collocazione strategica, l'intera area fu profondamente segnata dall’assedio di Torino del 1706: in quell’occasione la Ferrera fu danneggiata e la vicina cascina “Riva Gaillard”, di proprietà del Capitolo di San Giovanni, fu demolita.

Successivamente, tra il 1736 e il 1737, le due cascine furono ricostruite con i mattoni di una fornace che fu abbattuta dopo il completamento dei lavori. Verso la fine del XVIII secolo, entrambe le cascine divennero un'unica proprietà, come attesta, nel 1790, l’architetto Amedeo Grossi che le rileva come “Rivagagliarda cascina dell’illustrissimo sig. Marchese della Marmora situata alla destra, ed in principio della strada della Venaria, e Caselle, lungi mezzo miglio da Torino”.

Il Marchese Ferrero della Marmora possedeva in quella zona anche la Verna.

Nelle mappe del Catasto Napoleonico del 1805 la cascina, nuovamente distinta dalla vicina Rivagagliarda, che in questa mappa viene denominata "Ferme le Chiabot de l'Oglio", viene rilevata come “La Ferera” e presenta un impianto planimetrico a “C” e corte chiusa.

Un importante passaggio di proprietà si registra nel secondo decennio del XIX secolo quando le proprietà del Marchese della Marmora passano ai fratelli Bologna, famiglia tra le più attive nel mercato fondiario, in precedenza affittavoli del vicino “Palazzotto”. Infatti, come si evince dal Catasto particellare Gatti del 1820 la proprietà della cascina viene attribuita al “Signor Bologna Luigi fu Giovanni Batta [Battista]” e viene denominata “Rivagagliarda cascina Bologna”. In quel periodo l’impianto planimetrico dell’edificio rimane invariato e risulta composto da casa civile, casa rustica, cappella, casi da terra (depositi di attrezzi e prodotti agricoli), cortile, giardino, orto, prati e campi.

Nel Catasto Rabbini del 1866 si registrano alcuni ampliamenti planimetrici che tendono a chiudere completamente la corte e la cascina torna a essere denominata “La Ferrera”.

Nella pianta di Torino del 1911 la cascina è ancora presente, ma viene già segnalata la successiva realizzazione di via Cigna che ne decreterà la demolizione.

Fonti Archivistiche

  • La Marchia , Carte de la Montagne de Turin avec l’etendue de la pleine dépuis le Sangon jusqu’a la Sture, 1694 – 1703, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche per A e B, Torino, Torino 14
  • Plan de la ville et citadelle de Turin, 1705, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D25
  • Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 15 A VI Rosso
  • Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
  • Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 65
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 65 , art. 2342
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
  • Paravia, Pianta di Torino, 1911, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.6.2

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  • MuseoTorino