Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa Galligaris, già des Hayez

Corpi di edifici posteriori appesantiscono la villa appartenuta a Monssù Dé che in realtà si chiamava Claudio Hallot des Hayez; la pronuncia francese Désè fu contratta dal popolo in un semplice Dé.


Indirizzo: Lat: 45.0631946 Long: 7.728934000000001

Costruzione: XVII Sec. (1600-1699)

Variazione: XIX Sec. (1800-1899)

Categorie

  • giardino | villa

Tag

  • giardini | vigna

Claudio des Hayez era nato in Francia a Chartres, nel 1641. Entrato al servizio dei duchi di Savoia, il suo operato provocò gravi conseguenze. Nel 1691 Vittorio Amedeo II volle regolare i proventi della gabella sul sale nella zona di Mondovì: inviato des Hayez a sedare le rivolte, nel corso delle operazioni egli rase al suolo il paese di Montaldo. Nel 1704, quando venne scelto come governatore di Vercelli durante l'assedio del duca di Vendôme, resistette per 45 giorni: giudicato di poco polso, venne deferito ad un tribunale di guerra e severamente censurato.
All'inizio dell'800 della famiglia sopravviveva solo Vittorio Luigi, scudiero della principessa Paolina Borghese.
La proprietà passò poi per via ereditaria ai Priocca.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA GALLIGARIS, GIÀ DES HAYES
Strada Valpiana 66

Villa.
Edificio di valore ambientale e documentario in quanto concorre per forma, volume e posizione del giardino su «artefatto piano» alla definizione ambientale di SIrada Valpiana.
L'edificio nella Carta topografica della Caccia [1762] è descritto con impianto a blocco quadrato, al centro di giardini, defilato rispetto alla via. Sullo spigolo sud-ovest, al limite dell'artefatto piano, è segnato un altro corpo di fabbrica. Il Grossi, a fine Settecento, la descrive come «Hayes villa e vigna di S.E. il sig. Conte e Commendatore D. Hallot des Hayes e di Dozano [...] evvi un belvedere in un angolo del giardino»: con forma di torre esso si conserva ancora oggi. Alla struttura pressocché quadrata seicentesca, dopo la seconda metà dell'Ottocento, fu aggiunto un nuovo corpo di fabbrica a nord-est. Anche il parco è stato arricchito di nuove essenze esotiche. La cappella è disposta invece lungo la strada, della parte opposta del belvedere.

Carta topografica della Caccia [ 1762]; A. GROSSI, 1791, pp. 94-95; PLAN GEOMÉTRIQUE [... ], 1805; [Catasto Rabbini], 1866. fol. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 231-233.
Tavola: 51

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