Scheda: Tema - Tipo: Architettura e urbanistica

La rete viaria e i trasporti

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Nel XIX secolo Torino accrebbe la sua centralità con strade che ne dipartivano formando una stella e che la collegavano con un gran numero di altri centri nella regione. Anche le nascenti ferrovie contribuirono a consolidare questo ruolo.


Periodo di riferimento: XIX secolo

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  • sala 1808

Dal 1816, venne ridefinita la rete viaria intorno a Torino, istituendo a tal fine appositi uffici statali. Le strade furono classificate per categorie (reali, provinciali, comunali, private) secondo il ruolo che svolgevano.

Negli anni dieci, dal capoluogo partivano sette strade reali, ma nel decennio successivo erano già divenute nove, passando da circa 1.000 km complessivi a oltre 1.200, sui 3.500 di tutte le strade. Fitta era le rete delle strade provinciali e la maggioranza delle vie di comunicazione, specie le più importanti, si sviluppava intorno a Torino, anche se la provincia del capoluogo non era la più vasta.

La capitale era l’unico centro ad essere collegato direttamente con quasi la metà degli altri nella regione. Il capoluogo aveva e consolidò un’indiscutibile centralità, con strade che ne dipartivano in forma di stella sottolineando la sua predominanza politica, economica e demografica.

Sin dalla prima metà del secolo, iniziò ad essere pensata la rete ferroviaria che si sarebbe sviluppata nei decenni seguenti. Nel 1848 fu inaugurata la Torino-Moncalieri, che si estese progressivamente, sino a raggiungere Genova nel 1853. Nello stesso decennio, si realizzarono ulteriori collegamenti su ferro nella regione e verso Torino (Torino-Susa, Torino-Savigliano). Le ferrovie furono considerate vie di trasporto privilegiate tanto che si stabilì di declassare a provinciali le strade reali quando il loro percorso era coperto da un tratto di binari.