Scheda: Tema - Tipo: Economia e industria

Fiat Nuova 500 Cinquino

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La Nuova 500 è la superutilitaria prodotta dalla Fiat tra il 1957 e il 1975. Nel nome è richiamata la vecchia 500, la “Topolino”, della quale si riprende l’obiettivo della massima accessibilità economica.
Il “Cinquino”, come viene amichevolmente ribattezzata, vale a Dante Giacosa il Compasso d’oro nel 1959 e rappresenta uno dei simboli del “miracolo economico italiano”.


Inizio: 1957

Fine: 1975

1957    nel luglio è presentata la Nuova 500; nel novembre dello stesso anno escono le versioni Economica e Normale; nel dicembre la 500 sbarca negli Stati Uniti, con fanaleria modificata, scritte in inglese e tachimetro in miglia.
1958    esce la 500 sport.
1959    il “Cinquino” merita a Giacosa l’assegnazione del Compasso d’oro. Escono la 500 “trasformabile” e la 500 “tetto apribile”.
1960    Giacosa crea il “motore a sogliola”, che libera spazio consentendo la creazione di un ampio vano di carico posteriore: nascono la 500 Giardiniera e la 500 Commerciale; esce la 500 D, molto rinnovata, apprezzata per il più ricco allestimento di serie e i numerosi optional.
1965    al modello D segue il modello F: importanti trasformazioni della carrozzeria (la più vistosa sono le portiere incernierate “controvento”), inizia l’epoca del grande impiego di parti in plastica.
1968    esce la 500 L, di rifiniture più accurate.
1971    dopo lo stabilimento di Mirafiori, anche quelli di Desio e Termini Imerese iniziano la produzione della 500.
1972    esce la versione “Rinnovata”, la 500 R, ultima della gamma.
1975    termina la produzione.

La Nuova 500 è la vettura superutilitaria prodotta dalla Fiat dal 1957 al 1975.
Il progettista è Dante Giacosa, già padre della 500 “Topolino” del 1936, precedente ideale nell’offerta di una vettura dai costi il più possibile ridotti.
Giacosa recepisce, per la carrozzeria dalle forme arrotondate e sintetiche, il suggerimento venuto da un prototipo del 1953 di Hans Peter Bauhof (Deutsche Fiat), di cui però modifica radicalmente il motore, che vuole a quattro tempi e a due cilindri in linea, raffreddato ad aria.
La nuova automobile nasce all’insegna della più stretta economia: capote in tela al posto del tetto in lamiera, vetri fissi tranne i deflettori, niente sedile posteriore - l’auto è omologata per soli due posti, per non sottrarre acquirenti alla 600.
L’accoglienza non è entusiastica: l’allestimento è giudicato troppo spartano, le prestazioni modeste, il costo non di molto inferiore a quello della più ampia e comoda 600.
La Fiat interrompe dopo soli tre mesi la produzione di questa prima serie e la sostituisce con due nuovi modelli: la Nuova 500 Economica, quasi identica nell’aspetto, ma dotata di un motore più potente, veloce, e ridotta nel prezzo, e la Nuova 500 Normale, che alle modifiche meccaniche unisce una più ricca dotazione di serie e dettagli esteticamente più accattivanti. Questa volta l’auto piace: inizia così il grande successo del “Cinquino”, che toccherà l’apice negli anni Sessanta con le versioni D ed F, entrate a pieno diritto nell’iconografia del “miracolo italiano”.

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