Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Case popolari della Società Vandone & Momo

Promossa da due noti protagonisti dell’architettura cittadina quali gli ingegneri Antonio Vandone e Giuseppe Momo, la società intervenne in una fase di elevata domanda di abitazioni, benché la sua opera fosse destinata a produrre solamente un unico esempio.


Indirizzo: Lat: 45.056066 Long: 7.652167

Costruzione: 1906

Categorie

  • liberty | edilizia popolare | abitazione

Finalizzata alla costruzione e vendita di case ed eventualmente alla loro conduzione, La «Società A. Vandone, G.  Momo & C.» fu costituita sul finire del 1905, periodo in cui l’effetto congiunto dell’incremento demografico e della penuria di alloggi aveva determinato un’elevata domanda di abitazioni specialmente di taglio economico. Nell’anno successivo fu innalzato un edificio a cinque piani fuori terra ai civici 19-21 di via Rivalta, allora oltre la cinta daziaria; si trattava di alloggi di varie metrature, alcuni con una o due camere oltre la cucina, altri persino con quattro, tutti dotati di servizi igienici propri, collocati in fondo al balcone. La società dimostrava così di voler rispondere a esigenze diversificate, senza escludere i bisogni di quei gruppi consistenti di lavoratori che si erano insediati in città, sollecitando una significativa dilatazione della maglia urbana. Nonostante fosse un momento opportuno per una simile tipologia di costruzioni, la società realizzò un solo edificio e il suo rilievo rimane più che altro legato alla notorietà dei promotori, gli ingegneri Antonio Vandone (1863-1937) e Giuseppe Momo (1875-1940), fra i più apprezzati protagonisti del rinnovamento edilizio cittadino nei primi trent’anni del secolo scorso: l’ingegnere Vandone interpretò il gusto liberty nelle celebri opere della casa Maffei in corso Montevecchio e della palazzina Colongo in via Catania; all’ingegnere Momo si deve invece il palazzo della Società Anonima Edile Torinese in piazza Solferino, vicino all’architettura funzionalista di matrice art decò.

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