Scheda: Soggetto - Tipo: Impresa

Fiat Grandi Motori

Fondata nel 1923 è specializzata nella costruzione di motori diesel, in particolare di quelli ad uso marino. Nel 1966 Fiat e Iri siglano un accordo che prevede la creazione della Società Grandi Motori di Trieste, che comporta la chiusura dello stabilimento di Torino, la cui area oggi è destinata in parte a essere abbattuta.

1. Le origini

Fin dal 1884 sorgono nel cuore della Barriera di Milano le Officine Meccaniche Michele Ansaldi, complesso deputato alla costruzione di macchine utensili, che impiega circa 300 operai. Nel 1905 Michele Ansaldi, fondatore della fabbrica, sigla un accordo con Giovanni Agnelli: nasce la Fiat Ansaldi che si specializza nella produzione di «vetture leggere a quattro cilindri» (1). Un atto legato a una precisa strategia di mercato che vede la Fiat, attraverso procedimenti associativi, legare alla propria orbita altre società. Una di queste è il cantiere navale San Giorgio di Muggiano, nel Golfo di La Spezia, assorbito dall’azienda torinese nel 1905: nasce la Fiat San Giorgio, che ha nella costruzione di torpediniere e sommergibili le sue lavorazioni principali e che produce nello stabilimento torinese motori marini e tubi di lancio. Nel 1916 la Fiat San Giorgio è ceduta alla genovese Ansaldo.

2. La Fiat Grandi Motori

Nel 1923 lo stabilimento è riacquistato dalla Fiat che inaugura la sezione Grandi Motori, destinata «alla costruzione di motori diesel per qualsiasi applicazione ed in particolare per uso marino» (2). Tra il 1923 e il 1928 il complesso è al centro di un ampliamento, al quale segue l’acquisto di un edificio a pochi metri dal gruppo di officine di via Cuneo, che porta la Grandi Motori, dove nel 1935 sono occupati 5.000 dipendenti, a svilupparsi su due nuclei ben definiti, per un totale di 115.000 metri quadrati di superficie. Durante la seconda guerra mondiale l’azienda, oggetto delle incursioni alleate, lega il proprio nome a quello della Resistenza: tra i lavoratori dell’azienda, molto attivi nelle agitazioni operaie contro il fascismo e la guerra, agiscono fin dal 1944 le SAP interne allo stabilimento. Terminata la guerra, i primi segnali di ripresa si registrano a partire dal 1948, mente tra il 1951 e il 1954 la fabbrica è al centro di un nuovo ampliamento che consente di aumentare le capacità produttive. Un periodo coincidente con un incremento delle commesse portando l’azienda, che nei primi anni Sessanta impiega circa 4.000 addetti, allo splendore di un tempo. Nell’ottobre del 1966, Fiat e Iri siglano un accordo per la creazione a Trieste della Società Grandi Motori di Trieste. Il nuovo complesso è inaugurato nel 1971, e assorbe, tra operai, impiegati, tecnici e dirigenti, circa 3.000 dipendenti, molti dei quali provenienti dalla Grandi Motori di Torino, che cessa in questi anni la propria attività. Oggi l’area ex Grandi Motori è destinata ad essere abbattuta.

Cronologia

1884 − Fondazione Officine Meccaniche Michele Ansaldi;

1905 − Nascita Fiat-Ansaldi;

1905 − Nascita Fiat San Giorgio;

1916 − La Fiat San Giorgio è ceduta all’Ansaldo;

1923 − La Fiat riacquista la Fiat San Giorgio e nasce la Grandi Motori;

1923-1928 − Ampliamento stabilimento via Cuneo, acquisto di un edificio compreso tra via Cigna, corso Vigevano, via Gressoney e via Cervino;

28 novembre 1942 − Bombardamento;

8 dicembre 1942 − Bombardamento;

12-13 luglio 1943 − Bombardamento;

8 agosto 1943 − Bombardamento;

13 agosto 1943 − Bombardamento;

16 agosto 1943 − Bombardamento;

1951-1954 − Ampliamento stabilimento;

1966 − Nascita Società Grandi Motori di Trieste;

1971 − Inaugurazione dello stabilimento Grandi Motori di Trieste e progressiva dismissione di quello torinese.

Note

1. Archivio Storico Fiat, Fiat: le fasi della crescita. Tempi e cifre dello sviluppo aziendale, Scriptorium, Torino 1996, p. 29.

2. Archivio di Stato di Torino, Intendenza di Finanza, Reparto VI, Danni di Guerra, Cartella 3409.

Fonti Archivistiche

  • Archivio di Stato di Torino, Intendenza di Finanza, Reparto VI, Danni di Guerra: Cartella 3391, Cartella 3409, Cartella 3444.
  • Archivio storico Fiat: Fascicolo Ricostruzione, Note sul commercio estero e Fascicolo Danni di guerra, fascicolo IX.
  • Archivio Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea: Verbali dei CLN aziendali, E/77/B.

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Ente Responsabile

  • ISMEL