Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Carlo Levi (Torino 1902 - Roma 1975)

Carlo Levi nasce a Torino, dove studia Medicina. Oppositore del regime fascista, viene confinato in Basilicata. Pittore e scrittore, dedica parte della sua produzione alla Lucania: tra le sue opere letterarie si ricorda Cristo si è fermato a Eboli (1945). Tra 1963 e 1972 è senatore.


Nascita: 29 Novembre 1902

Date note sulla vita: 1935 - 1936
Confino in Basilicata

Date note sulla vita: 1963 - 1972
Senatore nella IV e V legislatura

Morte: 04 Gennaio 1975

Categorie

  • artista | politico | medico | scrittore | pittore

1. Cenni biografici

Carlo Levi nasce a Torino nel 1902 da Ercole Levi e Annetta Treves. Nel 1904 la famiglia si trasferisce nella villetta di via Bezzecca 11. Levi studia dapprima al liceo Vittorio Alfieri e poi si laurea in Medicina all’Università di Torino. Dopo una breve esperienza clinica, presto abbandonata, si dedica alla pittura e all’impegno politico, coltivato, quest’ultimo grazie alla frequentazione di Lionello Venturi (1885-1961), Enrico Persico (1900-1969), Piero Gobetti – prematuramente scomparso nel 1926 –, Carlo e Nello Rosselli (1899, 1900-1937), Aldo Garosci (1907-2000).

L’importante contributo di Levi come antifascista, che si svolge tra Torino e la Francia, lo vede attivo nella preparazione del programma di Giustizia e libertà, movimento politico antifascista di matrice liberal-socialista. Arrestato il 13 marzo 1934 ad Alassio (Savona), viene rilasciato il 9 maggio e riarrestato l’anno successivo; è condannato a tre anni di confino, che sconta dapprima a Grassano e poi ad Aliano, in Basilicata, ed è rimesso in libertà nel maggio 1936.

Nel 1937 nasce la figlia Anna, avuta da Paola Levi. Con le leggi razziali del 1938 Levi è costretto a rifugiarsi in Francia ma nel 1941 torna in Italia e risiede a Firenze.

Negli anni della militanza nel Partito d’azione e della lotta clandestina, dopo la detenzione nei carceri Le Nuove di Torino e Le Murate di Firenze, Levi scrive Cristo si è fermato a Eboli, opera di elaborazione dell’esperienza del confino e di denuncia della condizione di miseria in cui vive la popolazione materana, edito da Einaudi nel settembre 1945. Francesco Rosi (1922-2015) trarrà liberamente spunto dal libro per l’omonimo film, nel 1979. La produzione letteraria di Levi è però ben più vasta ed è incentrata, in particolare, su tematiche politiche.

Levi diviene condirettore della fiorentina “La Nazione del popolo”, dall’agosto 1944, e direttore dell’edizione romana de “L’Italia libera”; collabora quindi come disegnatore satirico con il quotidiano “L’Italia socialista” e poi con “La Stampa” e “L’Illustrazione italiana” dedicandosi ai reportage.

Levi avvia una relazione con la figlia di Umberto Saba (1883-1957), Linuccia (1909-1975), che gli sarà accanto per il resto della vita.

Levi torna alla politica attiva dopo i fatti che, nel 1960, si consumano sotto il governo Tambroni, in particolare la repressione violenta della manifestazione di Genova (indetta dalla Camera del Lavoro per protestare contro il raduno a Genova del VI congresso del Movimento Soiciale Italiano), e l’attentato di matrice fascista alla sua macchina (1). Viene eletto senatore nel 1963 come indipendente nelle liste del Partito Comunista italiano e viene riconfermato nel 1968 nelle liste del PCI - Partito socialista di unità proletaria (PSIUP). Durante il suo mandato interviene, in particolare, sui problemi del Meridione, sull’emigrazione, sulla contestazione studentesca e su tematiche legate alla tutela dei beni artistici e paesaggistici (2).

Carlo Levi muore a Roma il 4 gennaio 1975 e viene sepolto ad Aliano.

2. Carlo Levi pittore

Levi, figlio di artista dilettante, coltiva la passione per la pittura giovando dell’incontro con Felice Casorati (1883-1963) e dei numerosi soggiorni parigini. Espone in più occasioni alla Biennale di Venezia e nel 1926 presenta alcune vedute torinesi alla mostra organizzata dalla Società di belle arti Antonio Fontanesi; qui espongono con lui Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Francesco Menzio e Enrico Paulucci, i futuri “sei di Torino”. Levi predilige il ritratto, la natura morta, il paesaggio, il nudo; in particolare, durante il confino, il paesaggio e il mondo rurale lucani sono per lui occasione per declinare nella pittura l’impegno civile e sociale. Negli anni del dopoguerra ottiene riconoscimenti ed espone in tutta l’Italia dipinti realisti. Alla produzione pittorica affianca quella grafica, con disegni e monotipi (opere a stampa a tiratura unica realizzate a partire da una lastra di vetro inchiostrato).

Palazzo Lanfranchi, a Matera, custodisce alcune opere di Carlo Levi. Tra queste, nella Sala intitolata al pittore, al piano terra, è esposto il grande pannello Lucania ‘61, realizzato da Levi per rappresentare la Basilicata alla mostra delle Regioni allestita a Torino in occasione del centenario dell’Unità d’Italia (1961).

A Palazzo Morteo, ad Alassio – cittadina nella quale soggiornò Carlo Levi – sono esposte 22 opere del pittore torinese, concesse in comodato d’uso dalla Fondazione Carlo Levi.

Alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (GAM) sono presenti alcuni dipinti: le tele Aria e Il letto – entrambi esposti alla III mostra dei Sei (1929) – e il ritratto Edoardo Persico che legge.

Altre sue opere si conservano a Roma, Galleria nazionale d’arte moderna (GNAM), al Museo Civico di Foggia e a Palmi, alla Pinacoteca Leonida ed Albertina Repaci.

3. Le iniziative in memoria

Tra le molte iniziative dedicate al ricordo di Carlo Levi si segnalano le mostre dell’Archivio di Stato di Torino, Un torinese del Sud, Carlo Levi: una biografia (1985) e Gli anni di Parigi: Carlo Levi e i fuoriusciti (1926-1933), esposizione organizzata nell’ambito delle manifestazioni per il centenario della nascita di Carlo Levi, che documenta gli anni parigini, crocevia della maturazione artistica e della cospirazione politica di Levi.

Nel 2005 la Fondazione Carlo Levi ha organizzato al Museo Civico di Castelnuovo, Napoli, la mostra Carlo Levi. “Siamo liberati”. 50 opere dalla Resistenza alla Repubblica.

Nei giorni del 7, 8 e 9 maggio 2009, presso l’Istoreto di Torino, ha avuto luogo il convegno dal titolo Giellismo e Azionismo: cantieri aperti, con due contributi su Carlo Levi: “L’ultimo fascista”: una collaborazione Levi-Moravia, a cura di Elisa Oggero, e Carlo Levi, da Parigi a Roma via Firenze (1936-1950), a cura di Filippo Benfante.

Il 9 dicembre 2014, presso i locali della Comunità ebraica, in collaborazione con l’Istoreto e il Museo diffuso della Resistenza, si è tenuto l’incontro dal titolo 1934. Quegli arresti di ebrei torinesi antifascisti. Il ricordo dei protagonisti nelle parole dei loro figli e nipoti. Tra le persone ricordate, fra gli altri, Vittorio Foa (1910-2008), Leone Ginzburg (1909-1944) e Carlo Levi.

Tra 2012 e 2013, la Fondazione Giorgio Amendola, insieme con l’Associazione Lucana Carlo Levi di Torino e l’omonima fondazione romana, dedicano alla pittura dell’artista una mostra, dal titolo Carlo Levi. Il pane di Parigi, il pane di Matera (1923-1973) (3).

A Palazzo Lanfranchi (Matera), nel 2005 era stata allestita una prima mostra, dal titolo Carlo Levi a Matera. 199 dipinti e una scultura. E sempre a Palazzo Lanfranchi, nell’estate del 2015, su iniziativa del Polo museale della Basilicata, si tiene, in occasione dei 40 anni dalla morte, una mostra dal titolo I Sassi di Matera. Viaggio in Lucania con Carlo Levi, con opere di Carlo Levi e fotografie di paesaggi e ritratti di Mario Carbone (1924).

Alla memoria di Carlo Levi, a Torino, è stata intitolata la sede dell’Istituto Tecnico in Via Madonna de La Salette.

4. Bibliografia

Levi, Carlo, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, Torino 1945

Levi, Carlo, Paura della libertà, Torino, Einaudi, 1946

Levi, Carlo, L’orologio, Torino, Einaudi, 1950

Levi, Carlo, Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia, Torino, Einaudi, 1955

Carlo Levi: un’esperienza culturale e politica nella Torino degli anni Trenta. Catalogo della mostra (Torino, 1985) a cura di Elisa Mongiano e Isabella Massabò Ricci, Torino 1985

Zevi, Adachiara, voce Levi, Carlo, in Dizionario della pittura e dei pittori, Giulio Einaudi editore, Torino 1992, pp. 202-203

Levi, Carlo, Le mille patrie : uomini, fatti, paesi d'Italia, a cura di Gigliola De Donato, Roma, Donzelli, 2000

Vivarelli, Pia, Il gruppo dei Sei di Torino, in Lionello Venturi e la pittura a Torino, 1919-1931, a cura di Maria Mimita Lamberti, Fondazione CRT, Torino 2000, pp. 161-189

De Donato, Gigliola - D’Amaro, Sergio, Un torinese del Sud, Carlo Levi: una biografia, Baldini & Castoldi, Milano 2001

Note

(1) Cronologia del Governo Tambroni, tratta da Giulio Bigi, I fatti del 7 luglio - Reggio Emilia 1960, Edizioni Rinascita, Reggio Emilia 1975, ristampa. Istoreco di Reggio Emilia http://www.istoreco.re.it/default.asp?page=1182,ita

(2) Voce Levi, Carlo, di Franco Contorbia, Maura Picciau in Dizionario Biografico degli Italiani http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-levi_(Dizionario-Biografico)/

(3) http://www.comune.torino.it/urbanbarriera/news/esposizione-di-carlo-levi-il-pane-di-parigi-il-pan.shtml#.VcsxIfmqqkp

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-01-11/torino-rende-omaggio-carlo-173437.shtml?uuid=Abr4LUJH

 

 

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