Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Palazzo Avogadro di Collobiano, già Villa di Villastellone

L'edificio fa parte del complesso monumentale di piazza San Carlo e venne costruito al tempo di Vittorio Amedeo I mentre era reggente Cristina di Francia, su disegno di Carlo di Castellamonte. Vi ha sede, dal 1954, il Goethe-Institut.


Indirizzo: PIAZZA S. CARLO 206

Progetto: 1637 - 1642

Costruzione: 1643 - 1644

Bombardamento: 20 Novembre 1942

Bombardamento: 13 Luglio 1943

Variazione: 1954
Apertura del Goethe Institut

Categorie

  • ufficio | negozio | abitazione | bombardamento | biblioteca | istituto culturale

Tag

  • bombardamenti

1. Bombardamenti

Il Palazzo Avogadro di Collobiano, sito in piazza San Carlo 206 (già 10) all'angolo con via Alfieri 2, facente parte del complesso di piazza San Carlo realizzato a metà del XVII secolo, fu bombardato il 20 novembre 1942 e il 13 luglio 1943. Secondo il rilevamento della Divisione Urbanistica, una bomba incendiaria causò la completa distruzione di parte dello stabile nella porzione d'angolo con via Alfieri, mentre nell'altra parte del fabbricato verso piazza San Carlo furono distrutti tre piani e un piano fu gravemente sinistrato. Nel fabbricato interno di due piani si verificò il crollo parziale di muricci. Gli alloggi, i negozi e gli uffici distrutti vennero ricostruiti completamente.

Guido Guidi, nel suo elenco degli edifici di pregio storico-artistico, segnala, invece, che durante l'incursione aerea del 20 novembre 1942 un incendio fece crollare le volte dei locali fino alle scale del piano nobile e si verificarono danni alle decorazioni dei saloni. In queste, come nel Palazzo Reanud di Talicon e altri della piazza, molti danni furono aggravati dal fatto che molte volte poggiassero su solai in legno che, bruciando, hanno ceduto. Nell'incursione del 13 luglio 1943 si verificò lo schiantamento degli infissi nella parte restante del fabbricato.

2. Il Goethe-Institut

Il Goethe-Institut è un istituto culturale della Repubblica Federale di Germania che promuove la lingua e la cultura tedesca nel mondo. La sede di Torino, prima in Italia, ha aperto nel 1954 e propone una diversificata offerta di corsi di lingua, fornisce consulenza didattica per insegnanti di tedesco, organizza cineforum e manifestazioni culturali in collaborazione con altre istituzioni culturali cittadine e favorisce l’incontro tra artisti e intellettuali italiani e tedeschi e il confronto in ambito culturale e formativo. L'Istituto è dotato di numerose aule, una sala conferenze e una ricca biblioteca, dotata di una selezione aggiornata di media (stampati e audiovisivi) in lingua tedesca e in traduzione italiana su argomenti di attualità relativi alla Germania, letteratura tedesca, storia tedesca, lingua tedesca.

3. Stolpersteine

STOLPERSTEINE 2.0. Storia della Shoah e trasmissione della memoria nell'epoca di internet è il titolo di un'iniziativa svoltasi il 18-19 febbraio 2014 presso la sede del Goethe Institut Turin e che ha visto la collaborazione tra l'Istituto, il Museo Diffuso della Resistenza e la Comunità Ebraica.

La finalità di questa collabrazione è principalmente quella di arrivare a un progetto che consenta di installare anche a Torino le Stolpersteine (pietre d'inciampo) dell'artista Gunter Demnig. Primo e unico monumento diffuso e partecipato in Europa, le pietre si presentano come cubetti di cemento su cui sono colate piccole targhe in ottone che ricordano le singole vittime del nazionalsocialismo; le pietre vengono incastonate nel selciato davanti all’ultima abitazione delle persone prima della deportazione. L’iniziativa per la messa in posa di una pietra d’inciampo parte dai singoli cittadini, da associazioni o da istituzioni.

A oggi le pietre d'inciampo posate sono circa 40 mila, distribuite in più di 1.100 località di 16 Paesi europei, tra i quali Italia (a Roma, Livorno, Prato, Ravenna, Brescia, Genova, L’Aquila e Bolzano), Ungheria, Polonia e Francia.

Per preparare, accompagnare e documentare l’installazione delle pietre d’inciampo a Torino si vuole realizzare uno strumento digitale - alcune app sono state realizzate a questo scopo da altre città europee - che permetta di coinvolgere in particolare i giovani nel processo di memoria pubblica.

 

 

Fonti Archivistiche

  • ASCT Fondo danni di guerra, inv. 115, cart. 3, fasc. 4, n.ord. 8

Luoghi correlati

Ente Responsabile

  • Urban Center Metropolitano
  • Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà