Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Dario Cagno (Torino, 1899-1943)

Nasce a Torino nel 1899. Dopo la prima guerra mondiale espatria in Francia restandovi fino al 1934. Arrestato, è trasferito in Italia venendo condannato al confino. Scontata la pena rientra a Torino nel 1943 e si unisce a una formazione gappista. Cade il 22 dicembre 1943. Lo ricorda una lapide in corso Trapani 95/a.


Nascita: 11 Agosto 1899

Morte: 22 Dicembre 1943

Categorie

  • partigiano

Nato a Torino l’11 agosto 1899, a quattordici anni raggiunge le banchine del porto di Genova imbarcandosi su una nave mercantile. Un viaggio che segna i primi anni della sua esistenza snodatisi in un lungo peregrinare nelle varie località del mondo e conclusosi negli anni della Grande Guerra, con il rimpatrio coatto dagli Stati Uniti. Rientrato in Italia è condannato nel 1920 per diserzione. Artigiano, anarchico e attivo antifascista, tenta più volte l’espatrio all’estero riuscendo nel suo intento soltanto nel 1932, quando passa il confine e si rifugia in Francia. Entrato in contatto con gli ambienti antifascisti, assume l’incarico di corriere sovversivo, rientrando più volte in Italia fino al 1934, anno in cui è arrestato e condannato a tre anni di confino nell’isola di Ponza. Qui partecipa a una rivolta collettiva, subendo una pena aggiuntiva di cinque anni nel corso della quale è confinato a Ventotene, Pisticci e Castel di Guido. Liberato condizionalmente nel 1942, rientra a Torino iniziando, subito dopo l’armistizio, la sua attività in una formazione gappista di matrice liberal - comunista. Il 24 ottobre 1943, insieme ad Ateo Garemi, uccide il gerarca fascista Domenico Giardina, firmando quella che è considerata la prima azione gappista a Torino. Catturato in seguito a delazione, è processato dal Tribunale speciale di Torino, che ne decreta la condanna a morte. E’ fucilato con Ateo Garemi nella caserma Montegrappa, sede della Decima Mas, il 22 dicembre 1943. Lo ricorda una lapide in corso Trapani 95/a.

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