Scheda: Luogo - Tipo: Monumenti, lapidi e fontane

Lapide dedicata a Giuditta Sidoli

La lapide dedicata alla patriota Giuditta Sidoli (1804-1871), fondatrice con Giuseppe Mazzini del giornale La Giovine Italia, fu posta dalla Municipalità e suoi estimatori, nel 1951, sul fronte dell’edificio in via Mazzini nel quale visse a Torino.


Indirizzo: VIA GIUSEPPE MAZZINI 20

Realizzazione: 1951

Categorie

  • risorgimento | lapide

Tag

  • mostra risorgimento

Indice

Iscrizione

IN QUESTA CASA VISSE PER UN VENTENNIO/

GIUDITTA SIDOLI/

COLLABORATRICE DELLA GIOVINE ITALIA MAZZINIANA/

SAGGIA CONSIGLIERA DI AMOR PATRIO SEMPRE/

MILANO 16.I.1804 – TORINO 22.III.1871/

TORINO LA RICORDA CON ORGOGLIO/

AUSPICE L’ASSOCIAZIONE MAZZINIANA ITALIANA/

21.10.1951

La lapide dedicata a Giuditta Sidoli  fu promossa dalla Associazione Mazziniana Italiana e collocata sul fronte dell’edificio in cui la patriota risedette per circa vent'anni. Il presidente dell’Associazione Filippo Lacroix richiese, nell’agosto 1951, l’autorizzazione alla Municipalità. Il progetto fu approvato dopo aver ottenuto anche il consenso del proprietario dell’immobile ed il nulla osta della Sovrintendenza ai Monumenti. Nell’epigrafe venne espresso un ricordo della sua attività in difesa degli ideali per l’unità d’Italia. Al decesso del marito Giovanni Sidoli, nel 1828, Giuditta Bellerio dovette rimanere in esilio senza poter rivedere per molti anni i quattro figli. In Spagna divenne amante e collaboratrice politica del patriota e letterato Giuseppe Mazzini, con cui partecipò alla fondazione del periodico La Giovine Italia. Trasferitasi nella capitale del Regno sabaudo, dal 1852 sino alla morte, diede vita ad un salotto letterario frequentato dalle maggiori personalità culturali e politiche del Risorgimento. L’inaugurazione della lapide si svolse, il 21 ottobre 1951, con una manifestazione condotta alla presenza delle autorità cittadine e dei membri dell’Associazione Mazziniana Italiana.

Fonti Archivistiche

  • - Archivio Storico della Città di Torino, Affari Lavori Pubblici, 1951, Lapidi, Cart. 1008, Fasc. 8

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