Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Edificio commerciale, già cinema Apollo, già Casa del Popolo di Borgo Vittoria

Fino agli inizi degli anni Ottanta del Novecento, questo luogo ha ricoperto per la comunità un importate ruolo di connettività sociale, prima come Casa del Popolo di Borgo Vittoria, poi come cinema Apollo. Oggi è sede di un grande magazzino.


Indirizzo: Lat: 45.09616 Long: 7.67202

Rifacimento: XX Sec. (1900-1999)
Anni '50

Notizie dal: 1901

Bombardamento: 1943 - 1945

Dismissione: 1981

Categorie

  • centro commerciale | bombardamento | sala da ballo | associazione politica | casa del popolo | cinema | circolo

Tag

  • bombardamenti

01. Cinema Apollo e Apollo Danze

Sotto la gestione di Francesco Chiti, il cinema Apollo avvia regolare programmazione dal 1928, quando apre nella nuova[1] sede situata in largo Giachino 91 riutilizzando l’ampio locale, adibito ad uso teatrale, della Casa del Popolo. La sua sala, capace di 590 persone, diventa una fra le più popolari del quartiere[2], tanto che nel 1943 è teatro di un'irruzione propagandistica da parte di un gruppo anarco-comunista pochi giorni dopo l'8 settembre[3].

Nel corso della seconda guerra mondiale, a causa di un’incursione aerea l’edificio è gravemente danneggiato, ma a metà degli anni Cinquanta viene ricostruito con una sala cinematografica più ampia, da 1160 posti, e una vicina sala da ballo: "Apollo Danze", continuando a costituire un importante luogo d’incontro e di svago, frequentato soprattutto dai giovani del quartiere.

A partire dagli anni Settanta attraversa  una crisi comune a tutti i cinema di periferia di Torino, penalizzati dal loro tipo di programmazione di film in seconda visione. Nel 1979 l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo presenta questo problema all’attenzione al Comune di Torino, il quale organizza un programma di cambiamento di destinazione d’uso dei cinema che hanno cessato l’attività. Tuttavia il cinema Apollo non viene inserito in questo progetto, al contrario del vicino rivale cinema Lutrario. Nel 1981 è dunque costretto a chiudere e da allora i suoi ambienti dismessi sono  destinati ad uso commerciale.

02. Casa del Popolo di Borgo Vittoria

Inaugurata il 26 giugno 1910[1] rappresenta un segno tangibile della forte iniziativa socialista in questo territorio. Situata nell’odierno largo Giachino (strada Lanzo 139), vicino a dove aprirà qualche anno dopo  la fabbrica chimica Martiny (poi Superga), è costruita grazie alla cooperazione dei circoli rionali socialisti di Borgo Vittoria, Madonna di Campagna e Lucento. È il vero centro politico del partito in questo quartiere, costituito da più ambienti: un salone sovrastato da una galleria per conferenze e spettacoli, un teatro di notevoli dimensioni per l’esibizione di compagnie teatrali, complessi musicali e cori, mentre all’esterno è presente un giardino con spazi per bambini e giochi di bocce. Diventa presto un luogo vissuto come importante punto di aggregazione e socializzazione, indice del mutato atteggiamento sull’uso del tempo libero conquistato con le lotte operaie di inizio Novecento. L’importanza di questa Casa del Popolo, “fra le più antiche e attive di Torino”[2] è riconosciuta dalle alte sfere del partito: lo stesso Antonio Gramsci (1891-1937) scrive un articolo per chiedere un contributo a tutti i compagni per ricostruirla dopo l’incendio che la distrugge nel 1916[2]. L’importante valore sociale che assume per i lavoratori si riconosce dal loro impegno profuso per la riapertura. Nel 1922 subisce l'attacco delle squadre fasciste che la incendiano, decretandone di fatto la chiusura definitiva.

2.2 Fanfara del Circolo Educativo Socialista di Borgo Vittoria

La sua istituzione è annunciata, insieme a quella della corale, il 21 febbraio 1903 su “Il Grido del Popolo”. Come le altre attività del Circolo Educativo Socialista, diventa una presenza ormai attesa nei cortei e nelle altre manifestazioni socialiste, ricoprendo così una duplice finalità di propaganda politica e organizzazione del tempo libero di chi aderiva. La formazione di una fanfara in questo territorio, in quegli anni caratterizzato da un rapido incremento dovuto a migrazioni dai paesi campagna o dalle vallate alpine, può aver costituito un motivo di continuità con il passato e allo stesso tempo un modo per socializzare più facilmente fra gruppi con culture e tradizioni diverse che venivano a contatto in quella nuova realtà.

La scelta di costituire una fanfara anziché una banda può essere stata motivata dalle differenze tecniche che contraddistinguono l’una dall’altra: mentre la banda è composta da più e diversi strumenti, la fanfara per definizione comprende soli ottoni e talvolta percussioni, perciò si prestava con maggior facilità all’insegnamento e al coordinamento del gruppo. S’ignora il repertorio di cui disponesse, ma si può verosimilmente ipotizzare, tenendo conto delle caratteristiche e funzioni del complesso, che non doveva essere molto vasto.

Dopo il 1904 non se ne hanno più notizie, probabilmente si deve essere frammentata, forse a causa della crescita dell’impegno politico, dovuta a motivi di guerra, di alcuni suoi componenti.

03. Corale del Circolo Educativo Socialista di Borgo Vittoria

Nasce il 21 febbraio 1903 all’interno del Circolo Educativo Socialista di Borgo Vittoria[1] allo scopo di “istruire ed educare i lavoratori strappandoli dall’osteria e dalle conversazioni licenziose e oziose della strada”[2]. Tra le attività legate al Circolo sembra sia quella con maggior continuità: ufficialmente viene chiusa, così come tutte le attività condotte all’interno dei circoli socialisti o comunisti, con l’avvento del fascismo nel 1922.

La corale di Borgo Vittoria è composta da una ventina di persone o più, tutti uomini ed operai che fanno capo al loro maestro: l’attivista Antonio Mazzucato (1863- 1924 o 1926). L’attività corale, così come le altre attività del Circolo, sono promosse e incentivate dal partito come ulteriore strumento di propaganda politica, tanto che le loro esibizioni divengono una costante durante le manifestazioni socialiste. Il repertorio della corale comprende oltre a tradizionali canti socialisti (Bandiera rossa, l’Internazione, Vieni o maggio, A Carlo Marx, ecc.), anche canzoni riguardanti temi sulla vita dell’operaio e la vita del borgo: Cuntadin che a la campagna, Su cautuma su cautuma, Nella risaia dal sole bruciata, Le fanciulle, O pescecan terribile, Guarda là ‘n cula pianura (scritta dallo stesso maestro del coro)[2]. I loro testi risultano interessanti al fine di illustrare ulteriormente dinamiche comunitarie del tempo, legate soprattutto al ruolo della donna e alla condizione femminile.

Note

Cinema Apollo

[1] Il cinema Apollo è registrato in via Nizza 83 dal 1910 al 1914: Guida di Torino, Paravia, 1910, p.504; Guida di Torino, Paravia 1912, p.522; Guida di Torino, Paravia 1913, p.564; Guida di Torino, Paravia 1914, p. 585

 

[2 Maria Grazia Imarisio, Diego Surace, Marica Marcellino, Una città al cinema, edizioni Neos, 1996, p.221

 

[3] Laboratorio di ricerca storica sulla periferia urbana della zona Nord-Ovest di Torino (a cura di), Soggetti e problemi di storia della zona Nord-Ovest di Torino dal 1890 al 1956. Lucento, Madonna di Campagna e Borgo Vittoria, Torino, Università degli Studi-Facoltà di Scienze della Formazione, 2001, p. 147

 

Casa del Popolo di Borgo Vittoria

[1] Laboratorio di ricerca storica sulla periferia urbana della zona Nord-Ovest di Torino (a cura di), Soggetti e problemi di storia della zona Nord-Ovest di Torino dal 1890 al 1956. Lucento, Madonna di Campagna e Borgo Vittoria, Torino, Università degli Studi-Facoltà di Scienze della Formazione, 2001, didascalia foto di copertina

 

[2]Giorgina Levi, Cultura e associazioni operaie in Piemonte: 1890-1975, F. Angeli, 1985, p.35

 

Corale del Circolo educativo di Borgo Vittoria

[1]Il circolo educativo socialista nasce nel 1902. Non ha una sede fissa, inizialmente si trova nel Circolo Socialista di Barriera Lanzo in Via Giachino 58, poi in Casa Rovei e nella Casa del Popolo nel 1903 e nel 1910

[2] Roberto Orlandini, «Socialismo è il tuo nome e la plebe risorgerà» in “Quaderni del CDS” n°10, anno VI, fascicolo 1, 2007, p.79

[3]ivi, p.86

Fonti Archivistiche

  • Archivio Storico della Città di Torino, Fondo Miscellanea, istruzione pubblica, 777 - 954/1 - 954/2

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Ente Responsabile

  • Comitato Parco Dora