Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Giuseppe Cafasso (Castelnuovo Don Bosco, 1811 - Torino, 1860)

Uno dei Santi Sociali di Torino: è conosciuto a Torino come “Preive dla forca”, perché il suo ministero si svolge tutto secondo il concetto, dettato da Cristo, dell’amore verso il prossimo, i derelitti, i carcerati, i condannati a morte.

 


Nascita: 15 Gennaio 1811

Morte: 23 Giugno 1860

Categorie

  • religioso | santo

Indice

Cronologia

15-1-1811 nasce a Castelnuovo d’Asti (ora Castelnuovo don Bosco);

1830 entra nel Seminario di Chieri;

21-9-1833 è ordinato sacerdote nella chiesa dell’Immacolata Concezione dell’Arcivescovado di Torino;

28-1-1834 entra nel Convitto ecclesiastico di San Francesco d’Assisi a Torino;

1836 è nominato vice rettore del Convitto;

1844 è nominato responsabile della didattica del Convitto;

1848 è nominato rettore del Convitto, della chiesa di San Francesco d’Assisi e del santuario di Sant’Ignazio (Lanzo);

23-6-1860 muore;

3-5-1925 è proclamato beato;

22-6-1947 è proclamato santo.

Nasce  da famiglia contadina e compie gli studi secondari ed il biennio di filosofia nel collegio civico di Chieri. Si forma nel seminario di Chieri; ordinato sacerdote, entra nel Convitto ecclesiastico di San Francesco per il perfezionamento pastorale. Nel 1844 il teologo Luigi Guala (1775/1848) gli lascia l’incarico didattico e nel 1848 è rettore del Convitto. L’insegnamento al Convitto è rivolto ai giovani preti, secondo l’intento del rettore, in modo pratico con contenuti  concreti, e rivolti all’azione “secondo lo stile del fare molto, ma senza rumore!”. Al termine del corso , don Cafasso viene  interpellato da giovani preti inesperti, ma anche da vescovi e da nobildonne torinesi, prima fra tutte Giulia di Barolo (1786/1864), dedita all’assistenza delle carcerate.

La cultura contadina di Cafasso lo induce ad esporre, con linguaggio elementare, il concetto sull’aspetto morale e religioso della vita, dai dubbi sulle situazioni familiari all’educazione dei figli o ai problemi pastorali. L’attività di assistenza ai carcerati lo coinvolge per tutta la vita, accompagnando al patibolo 57 condannati a morte e riuscendo a convertirne molti lungo il cammino, anche i più violenti e riottosi. Muore il 23 giugno 1860 e viene sepolto nel cimitero generale; la salma è poi traslata nel 1896 nella basilica della Consolata. Fu canonizzato da papa Pio XII nel 1947.

Aòcune città, come Palermo e Roma, gli hanno intitolato una chiesa, altre città, fra le quali Torino, Roma, Bra, Asti, Castelnuovo don Bosco, gli hanno dedicato una via.

Temi correlati

Oggetti correlati

Luoghi correlati

Soggetti correlati

Ente Responsabile

  • Associazione Volarte