Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Cascina Barberina, già La Prona o Pruna

Costruita a partire dal 1782 nei pressi del fiume Stura, in sostituzione di una cascina precedente che si trovava più a ridosso del corso d’acqua e fu pertanto distrutta dall’esondazione del fiume stesso. Cascina a corte chiusa che racchiude edifici riconducibili a fabbricati civili e rurali, cappella, casi da terra e stalle. Attualmente adibita a uso residenziale privato, a seguito di ristrutturazioni.

 


Indirizzo: Lat: 45.120602 Long: 7.703014

Costruzione: 1782

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  • cascina

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  • trasform

La Cascina Barberina sorge a poca distanza dal fiume Stura, su un’area ricavata dal disboscamento delle sponde del fiume già in epoca medievale per lo sfruttamento agricolo della zona.

Cascina a corte chiusa, racchiude edifici riconducibili a fabbricati civili e rurali, cappella, casi da terra e stalle. Attualmente adibita ad uso residenziale privato, a seguito di ristrutturazioni. La cappella si trova sull’angolo del facciata principale su via Cuorgné; è segnalata da un timpano triangolare, ed è attualmente inclusa in un’abitazione privata. Di particolare interesse il portale d’ingresso e gli abbaini delle soffitte di disegno ottocentesco.

Anticamente la precedente cascina, conosciuta con il nome di Prona, si trovava più vicina allo Stura, a distanza di circa 400 metri dall’odierno sito, ma fu distrutta da un’alluvione. Per questo motivo, il suo proprietario, Giovanni Bernardino Barberis, la fece ricostruire più a monte, nel 1782.

L’informazione è riportata dall’architetto Grossi nel 1790: «La Prona cascina con fabbrica civile, e Cappella del sig.Gio.Bernardino Barberis situata lungo la strada di Leinì nel territorio di Torino, da cui è distante due miglia ed un quarto; questa cascina è stata riedificata nel 1782 in distanza d’un quarto di miglio dall’antico suo sito alla Stura». Il Grossi aggiunge che il proprietario, per narrare le vicende che avevano riguardato la cascina, aveva deciso di far dipingere tre iscrizioni sulla facciata della nuova costruzione, ormai non più visibili:

« sopra la porta principale.

L’antico sito, e ‘l nome abbandona/ Prona non più, la Barberina sono.

 

Altra iscrizione vicino alla Cappella.

Del torrente vicin propizia, e amica/ Per un secolo intero a me fu l’onda;/ Ma poiché a’danni miei balzò la sponda,/ Fui costretta a lasciar mia fede antica.


Altra iscrizione alla sinistra entrando.

Per fuggir gli assalti d’ingorda Stura,/ Ecco, o passeggi, le nuove mie mura. ».

 

La costruzione, essendo sorta ex novo alla fine del XVIII secolo, risulta realizzata sul modello delle cascine a corte chiusa della pianura torinese della seconda metà del secolo. La struttura è rimasta invariata per circa due secoli prima delle recenti ristrutturazioni, come si comprende dalle cartografie ottocentesche, nelle quali si osserva una costruzione a corte chiusa con due corpi di fabbrica separati e affrontati, uno dei quali con pianta a “L” e l’altro rettangolare.

Il Colonnario territoriale relativo al Catasto del 1820 registra la casa rustica, la casa civile, la cappella, il cortile, uno stagno d’acqua, nonché un orto, prati, campi e boschi. Al 1840, come riportato dall’ “Elenco dei Proprietari…” del geometra Rabbini, risultano due proprietari: i Barberis e i Gianella. Nel 1866 i Barberis vendono l’intera proprietà ai Gianelli.

Una parte dei terreni fu ceduta negli anni Cinquanta dell’Ottocento dapprima alla Compagnia Vittorio Emanuele, e negli anni Ottanta al demanio dello Stato per le Ferrovie dell’Alta Italia per la costruzione della linea Torino-Milano.

Verso la fine dell’Ottocento la proprietà sarà frazionata fra più proprietari, fra i quali i Bara, i Francone, i Bonis.

 

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA BARBERINA
Strada Vicinale della Barberina

Cascina di pianura.
Segnalazione di edificio rurale con cappella, di interesse documentario. Edificio rurale con cappella risalente all'ultimo ventennio del Settecento.

PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI], 1866; TOPOGRAFIA / DELLA CITTÀ […], 1840; E. GRIBAUDI ROSSI. 1970. pp. 239-240.
Tavola: 7/13

Bibliografia

Fonti Archivistiche

  • Mappa primitiva Napoleonica, 1805, Archivio Storico della Città di Torino, CAN, Sezioni 1-70
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino, sezione C
  • Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez.33
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez.33, art.1239
  • Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino, foglio IV, Sezione 17

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