Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Ex Istituto per le figlie dei militari

Edificio della seconda metà dell'Ottocento, di gusto eclettico, opera dell’architetto Angelo Reycend, ex Convitto per le Figlie dei Militari, è ora sede di tre istituti scolastici superiori: IPSIA Gobetti Marchesini, ITC Vera e Libera Arduino e il Liceo Europeo. L’edificio fu interessato dal bombardamento del 13 luglio 1943.


Indirizzo: Lat: 45.064477 Long: 7.710127

Costruzione: 1885 - 1888

Bombardamento: 13 Luglio 1943

1. Regio Ritiro delle Figlie dei Militari (1774)

Il Regio Ritiro delle Figlie dei Militari nasce nel 1774 nella chiesa della Compagnia del SS. Sudario in strada delle Figlie dei Militari all’epoca proseguimento di via S. Domenico, vicino al ex carcere delle Forzate; «gli ecclesiastici che facean parte di quella congregazione, rivolgeano speciali cure all’ammaestramento delle giovani figlie de’ militari, alcune delle quali più abbandonate e più miserabili furono ricoverate in una casa presa a pigione [...] ammaestrate in ogni sorta di lavori donneschi, e ricevono anche istruzioni elementari in lettere» (Cibrario, p. 253). Questo progetto «darà origine all’omonimo istituto che si localizzerà poi nella barriera di Casale» (http://www.sindone.it).

 

2. Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari (1868)

«Nel 1848 il Comune di Torino delibera di istituire scuole serali e festive per gli operai e, al contempo, di aprire classi primarie femminili. [...] In quei tempi emerge vivamente l’esigenza di assicurare alle donne, in qualità di future madri di famiglia, una formazione più adeguata, saldamente patriottica e moderatamente laica. Su queste basi, nel 1869 è fondato l’Istituto nazionale Figlie dei Militari, destinato alle figlie dei combattenti per l’indipendenza e dei militari di tutto il Paese, laboratorio di una nuova identità femminile che suggella in tal modo l’epopea risorgimentale» (Leva Pistoi, p. 268). L’Istituto viene creato per volontà della filantropa Maria Luisa marchesa del Carretto, che riceve da Vittorio Emanuele II di Savoia (1820–1878), primo re d’Italia, l’utilizzo del complesso conosciuto come Villa della Regina. La villa ed il giardino subiscono trasformazioni installare le aule scolastiche e gli alloggi per la direttrice e i docenti. Palazzo Chiablese (seconda metà del Settecento), fabbricato ottenuto ampliando l’antica citroniera della Villa, ha ospitato prima gli appartamenti dei duchi del Chiablese e a metà Ottocento, i dormitori e i servizi del collegio. Il palazzo, danneggiato nella seconda guerra mondiale, viene abbattuto. Il collegio, dal 1888, trova sede nell’edificio realizzato appositamente dall’ingegnere Reycend in via figlie dei militari n. 25.

 

3. Nuovo collegio dell’Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari (1884)

Negli anni Ottanta dell’Ottocento, quindi, con una sottoscrizione a livello nazionale vengono raccolti dall’Istituto circa un milione di lire, si acquista un terreno in borgo Po, in precollina e si richiede il disegno per un moderno convitto all’ingegnere Giovanni Angelo Reycend (1843-1925), socio fondatore della Società degli ingegneri e architetti (1864). Il progetto, realizzato nel 1884, è premiato alla prima esposizione italiana di architettura del 1890. Nell’area di oltre 1.800 metri quadrati, fra i corsi Quintino Sella, Gabetti e le vie Moncalvo e figlie dei militari, viene realizzato tra il 1885 e il 1888 un edificio in stile eclettico, un quadrilatero di circa 80 metri per lato che circonda un ampio cortile e si affaccia su un giardino con alberi ad alto fusto, tipico di fine Ottocento.
Con la legge delega del 22 luglio 1975 sulle Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficenza il Governo sopprime l’Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari: Villa della Regina torna al Demanio dello Stato (l’Istituto è stato proprietario della Villa per più di un secolo) e il collegio diventa sede di tre scuole medie superiori.

 

4. Bombardamenti

L’Istituto per le figlie dei militari fu bombardato il 13 luglio 1943 da aerei della RAF con bombe di grosso e grossissimo calibro. La cappella interna, non aperta al pubblico, fu la parte del fabbricato che rimase più danneggiata.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
ISTITUTO FIGLIE DEI MILITARI
Vie Figlie dei Militari 25

Ex Convitto per le figlie dei Militari.
Edificio di valore documentario degli sviluppi dell'eclettismo nella seconda metà dell'Ottocento.
Costruito su progetto di Angelo Reycend nel 1884 per conto dell'Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari; fu premiato alla 1a Esposizione di Architettura di Torino del 1890.

ASCT, Progetti Edilizi, f. 233/1884; G.B. GIRARDI, 1988; E. SACHERI. 1a Esposizione di Architettura in Torino. Le mie impressioni scritte sul posto, Torino 1891.
Tavola: 50

Fonti Archivistiche

  • Archivio Storico della Città di Torino (ASCT), Archivio edilizio, pratica n. 233 (1884).
  • ASCT, Archivio edilizio, pratica n. 193 (1885).
  • Archivio di Stato di Torino (ASTo), Corte, Materie Ecclesiastiche, Luoghi Pii e Opere Pie, Di qua da’ monti, Per paese, Torino, n. 221 «Ritiro delle Figlie Militari» [post 1774].
  • ASCT Fondo danni di guerra, inv. 558, cart. 11, fasc. 39, n.ord. 1

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Ente Responsabile

  • ISMEL
  • CeSRAMP - Centro Studi e Ricerche storiche sull’Architettura Militare in Piemonte
  • Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà.