Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Cascina Cassotti Balbo, La Balbo

La cascina Cassotti Balbo, situata nei pressi del Borgo di Mirafiori, ricorda nel nome quello delle due principali famiglie di proprietari. Composta da diversi corpi di fabbrica, è sempre stata adibita a funzioni sia abitative che agricole.


Indirizzo: STRADA CASTELLO DI MIRAFIORI 22

Notizie dal: 1632
la Pianta di tutta la campagna di Mirafiori riporta la presenza della Cassina del Mantoan

Ampliamento: 1805

Ampliamento: 1820

Demolizione: XX Sec. (1900-1999)
inizio del secolo, demolizione parziale

Bombardamento: 1943 - 1945

Categorie

  • bombardamento | cascina

Tag

  • bombardamenti | trasform

1. Le origini

L’edificio denominato Cassotti Balbo è localizzato nei pressi del Borgo di Mirafiori, sulla strada che un tempo conduceva al Castello di Mirafiori.

L’origine cinque-seicentesca della cascina è testimoniata dalla Pianta di tutta la campagna di Mirafiori realizzata nel 1632 dal capitano e ingegnere Cristoforo Elia, che riporta in quest’area la presenza di numerosi edifici, cassine, grange e, a poca distanza, la Chiesa della Visitazione. Il nome citato sulla carta è “Cassina del Mantoan”, in riferimento probabilmente alla provenienza dell’antico proprietario.

Nella Carta topografica della caccia del 1762 la cascina viene rilevata con un corpo di fabbrica a corte chiusa ed impianto planimetrico a “C”.

Nel 1790 l’architetto Amedeo Grossi la censisce come “cascina con casino e giardino dell’Illustrissime signore Contesse di Saluzzo e Lagnasco situati vicino al Convento di Mirafiori”. I termini cascina e casino cui si fa riferimento sottintendono la duplice funzione del complesso: di coltivazione della terra e di villeggiatura. A questo proposito, è verosimile che i Cassotti scelgano questo edificio perché localizzato lungo la strada per Vigone, loro paese d’origine, e Casalgrasso, feudo famigliare. Carlo Domenico Cassotti, conte di Casalgrasso (1704-1761), brigadiere generale e governatore di Ivrea ebbe otto figli dalla moglie Bona Mazzetti di Frinco ma, non essendo rimasto in vita nessun maschio, le due ultimogenite ereditano la cascina, le contesse nominate dal Grossi: Matilde e Gerolama.

2. XIX e XX secolo

Nelle mappe del Catasto Napoleonico del 1805 si registra una variazione planimetrica della cascina che presenta un disegno ad “L” e l’edificazione di due nuove ali di fabbriche ortogonali alla preesistente manica nord.

Il Catasto particellare Gatti del 1820 registra un’ulteriore ampliamento del complesso che risulta composto da: casa civile, case rustiche, giardino, campi, prati e orti.  In quel periodo il complesso risulta di proprietà del conte Balbo.

Dal catasto del Rabbini del 1866 non emergono variazioni planimetriche.

Agli inizi del XX risalgono le numerose demolizioni operate per la realizzazione dell’attuale strada del Castello di Mirafiori.

In data imprecisata la cascina Balbo (indicata nella scheda di censimento degli edifici danneggiati dai bombardamenti come già cascina Canta) fu lievemente danneggiata nel corso degli attacchi aerei del 1943 - 1945.

Attualmente la cascina, di proprietà privata, è in mediocre stato di conservazione ed è adibita ad uso sia abitativo che agricolo. L’edificio è costituito da due corti e si articola in quattro costruzioni distinte fra di loro e racchiuse da un muro di cinta, confinante con il piazzale della vicina chiesa della Visitazione. E’ da segnalare la presenza di un portale ad arco dal disegno barocco, ormai tompagnato, che veniva utilizzato un tempo come ingresso al casino dalla strada del Castello di Mirafiori.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CASOTTI BALBO, «LA BALBO»
Strada del Castello di Mirafiori

Cascina di pianura.
Segnalazioni di reliquato di edificio rurale di interesse documentario, inserito ora in area verde ed in uso agricolo-residenziale.
Edificio già presente nell'ultimo quarto del Settecento, un tempo convento. Il Grossi ne indica le proprietarie. contesse di Saluzzo e Lagnasco.

A. GROSSI, 1790; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Carta del R. Corpo di Stato maggiore], 1854; [Catasto RABBINI], 1866; E. GRIBAUDI ROSSI, 1970; C. RONCHETTA, 1980..
Tavola: 79

Fonti Archivistiche

  • Cristoforo Elia , Pianta di tutta la campagna di Miraflores, 1632, Archivio Storico della Città di Torino, Carte Sciolte, CS 3938
  • Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 15 A VI Rosso
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 19.
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 19, art. 950
  • Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1911, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D135
  • Servizio Tecnico Municipale del Comune di Torino, Pianta di Torino, 1935, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.8
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11
  • ASCT Fondo danni di guerra, inv. 2645 , cart. 57, fasc. 12

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