Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Frasca confetteria pasticceria, già erboristeria Cania

La bottega affacciata su via san Massimo nasce come erboristeria delle sorelle Cania; pasticceria dagli anni Trenta, famosa per la sua produzione artigianale in gran parte piemontese, dal 1972 pasticceria Frasca, conserva integralmente gli arredi originali di inizio Novecento.

 


Indirizzo: VIA S. MASSIMO 51/B

Realizzazione: 1907

Variazione: 1930
ca.

Categorie

  • bottega

Tag

  • locali storici

1. Cenni storici

Protagoniste di questa bottega, dal 1907 al primo dopoguerra, sono le erbe e le spezie delle sorelle Cania, preservate nei contenitori di vetro poi adibiti, durante la successiva gestione dei pasticceri Pastè e Moletto, poi conduzione del solo Pastè e dal 1972 dello storico collaboratore Michele Frasca, a scrigno di bonbons e caramelle.

Fucina di delizie tipicamente piemontesi, marrons glacés, meringhe, pasticcini secchi a base di mandorle, panettoni e colombe, la pasticceria può vantare nella sua storia commissioni di prestigio e celebri servizi per la famiglia reale e per l'aristocrazia torinese.

CURIOSITA'

Nel 1938, per celebrare la trasvolata atlantica degli idrovolanti di Italo Balbo, i “Sorci Verdi”, Benito Mussolini ordina proprio a Giovanni Pasté un gigantesco uovo di cioccolato su cui era raffigurata la flotta aerea in volo su Rio de Janeiro. L’”ingombrante” commessa realizzata secondo i desideri del Duce, come documentato da una foto dell’epoca, fu caricata su un mezzo addirittura con una gru, e poi trasportata a Roma, tra incredulità e invidia della folla.

2. Arredi esterni

La devanture si compone di quattro vetrine di diversa grandezza e un ingresso a bussola su zoccolo in graniglia, di fattura posteriore, inserite nel lineare monoblocco in ferro e ghisa, verniciato di nero, su cui domina l’insegna dorata su fondo in vetro nero.

3. Arredi interni

Il locale mantiene ancora oggi la struttura originale, una sala vendita con laboratorio retrostante, con i soffitti a volta a botte ribassata. La sala vendita presenta arredi raffinati in ciliegio del Canada, banconi e armadiature lungo tutti i lati del locale, di inizio Novecento: scaffali in ciliegio con fondo a specchio a doppia alzata, con ante scorrevoli e ripiani a giorno interrotte da aggraziate vetrinette chiuse da ante di vetro in tono con il bancone ad L. con fronte decorato a motivi geometrici sottolineati da placche in ottone con decorazioni floreali, rifinito dal piano in marmo rosso Verona. Alcuni dei pannelli a specchio posti sul retro degli scaffali e delle vetrine centrali sono ancora originali. Della più antica attività di erboristeria sono rimasti in vista sugli scaffali alcuni tipici vasi in vetro a cui si sono aggiunti altri in epoche successive..

Fonti Archivistiche

  • Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, G. Auneddu, , M.L. Laureati, A. Costantino, 1998, scheda n. R0155360 e allegati

Fototeca

Ente Responsabile

  • MuseoTorino, 2017