Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa Nobili, già Vigna Bogiet

Nel passato, ricordano i vecchi proprietari a Elisa Gribaudi Rossi, avveniva un nutrito scambio di visite tra vigna e vigna, invase per la villeggiatura dalle famiglie dei proprietari e dai loro amici; di domenica ci si radunava tutti  dopo la funzione religiosa  e si indugiava nel giardino della vigna  per un caffè e facendo progetti per la giornata festiva.


Indirizzo: Lat: 45.0595994 Long: 7.726670500000001

Costruzione: XVIII Sec. (1700-1799)

Variazione: XX Sec. (1900-1999)
modificazioni di metà Novecento

Categorie

  • villa

Tag

  • vigna

La vigna prende il nome dalla famiglia Bogetto. Nella prima metà del '700 apparteneva infatti al banchiere Giulio Cesare Bogetto, in seguito passò ai Sartoris come  ricorda il Grossi  «Il Bogetto villa e vigna del sig. Capitano Severino Sartoris primo cavallerizzo di S. M. [...] con casino moderno riedificato nel 1787, in cui vi sono bellissimi grotteschi, ed una magnifica porta in capo allo stradone [...] disegnata dal sig. Architetto Viana: superiormente evvi rappresentata in basso l'effigie di Giobbe».

Nel 1787 l' architetto Viana attuò un'audace soluzione per cingere il giardino in pendenza, racchiuso tra due strette curve. Degni di ammirazione sono inoltre il bel portone barocco con elementi neoclassici, la cappella, il muro di recinzione ornato da vasi di pietra, il bassorilievo di Giobbe e del cavallo con la scritta monca "Liber..."

Severino Sartoris venne nominato primo cavallerizzo con una patente firmata da Carlo Emanuele IV per  meriti di servizio.  E. Gribaudi Rossi fa riferimento al Sartoris quando ipotizza che «il bassorilievo di Giobbe significa forse la tenace pazienza di un uomo che gradino per gradino si fece dal nulla e che per raggiungere la sua fortuna non si piegò alla cortigianeria: la tronca parola “Liber...” dovette essere il vessillo del cavallerizzo Sartoris».

Con la restaurazione  la vigna passò agli Olliveri che l'abitarono per più di un secolo e nella prima metà del '900 la famiglia Nobili ne divenne la proprietaria e  rifece completamente la villa nel secondo dopoguerra.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA NOBILI, GIA VIGNA BOGIET
Strada Comunale Superiore Val S. Martino 60

Vigna e villa.
Segnalazione di edificio di interesse documentario. Conserva portone di accesso, cappella e «artefatto piano»; elementi che connotano il percorso della Strada Val S. Martino.
Il Grossi ricorda l'edificio come «...villa e vigna del Sig. Capitano Severino Sartoris... con casino moderno modificato nel 1767…» L'autore cita «grotteschi» e il portale disegnato dall'arch. Viana. La villa è stata completamente rifatta dopo l'ultima guerra.

Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 24; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 261-263.
Tavola: 51

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