Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Cavallerizza Reale

L’edificio viene progettato, all’interno della “zona di comando” della capitale barocca nel 1740 dal Primo Architetto Regio Benedetto Alfieri, per svolgervi gli esercizi equestri. Realizzato solo per metà risulta essere un grande spazio in austero stile barocco. Dal 1997 è Patrimonio Mondiale dell’Umanità.


Indirizzo: VIA GIUSEPPE VERDI 9

Costruzione: 1740 - 1742
realizzazione della nuova Cavallerizza al posto della manica orientale delle scuderie castellamontiane su progetto dell’architetto Benedetto Alfieri, rimasto incompiuto

Trasformazione: 1840
progetto dell’architetto Ernest Melano per la parte centrale delle scuderie castellamontiane, rimasta irrisolta, e realizzazione di un ambiente voltato a un solo piano fuori terra

Trasformazione: 1840
progetto dell’architetto Ernest Melano per la parte centrale delle scuderie castellamontiane, rimasta irrisolta, e realizzazione di un ambiente voltato a un solo piano fuori terra

Bombardamento: 13 Luglio 1943

Categorie

  • università | abitazione | bombardamento | teatro | maneggio

Tag

  • mostra moderna | bombardamenti

1. La cavallerizza

Sin dai progetti di Amedeo di Castellamonte del 1674, accanto all’Accademia Reale erano previsti un maneggio e una scuderia «da fabbricarsi in forma di croce». I lavori presero avvio all’indomani della chiusura del cantiere dell’Accademia: già nel 1680 si terminava la manica di collegamento, mentre gli altri tre bracci, insieme alla cortina edilizia che chiudeva il complesso su via Verdi, furono costruiti nel 1680-1686. Nel frattempo la Cavallerizza, sino a quel momento collocata sullo spalto del Bastion Verde, era trasferita presso la scuderie. Solo nel 1698, tuttavia, essa sarebbe stata completata in struttura muraria in aderenza del fronte bastionato. Oggetto di interventi di modesta entità negli anni 1711-1726 ed escluse dal piano juvarriano di riorganizzazione funzionale della zona di comando, le scuderie furono in larga parte ricostruite a partire dal 1740 su progetto di Benedetto Alfieri.

2. Il progetto di Alfieri

La Cavallerizza, luogo destinato agli esercizi e agli spettacoli equestri di corte, viene realizzata tra il 1740 e il 1742 dal Primo Architetto Regio Benedetto Alfieri (1699-1767) all’interno della “zona di comando” di Torino (parte del centro di Torino destinata ad accogliere le sedi rappresentative e amministrative del potere sabaudo), nell’area a levante dell’Accademia dei Paggi, fin dalle origini destinata a ospitare strutture adibite a maneggio. Prima dell’intervento di Alfieri il grande cortile dell’Accademia era diviso in quattro settori dalle maniche delle Scuderie realizzate tra il 1680 e il 1686 dall’ architetto ducale Amedeo di Castellamonte (1610-1683), che si dipartivano da un vano circolare (la Rotonda) che serviva da cavallerizza, formando una grande crociera.

Alfieri prevede la localizzazione della nuova Cavallerizza al posto della manica orientale della croce castellamontiana, che viene demolita per permettere la realizzazione di uno spazio molto più aulico e rappresentativo: l’edificio, a due piani e a navata unica, doveva svilupparsi verso est con una larghezza quasi doppia rispetto alla struttura preesistente e una lunghezza di oltre 73 metri. Lungo le pareti Alfieri colloca dodici grandi nicchie che fungono da tribune per gli spettatori; la costruzione si innesta sulle strutture della Rotonda castellamontiana, che l’architetto regio mantiene, prevedendone però una radicale trasformazione in atrio al piano terreno e in una cappella ad uso dell’Accademia ai piani superiori, e si conclude contro la Zecca, con una pista semicircolare in saliscendi per il rallentamento dello slancio dei concorrenti a cavallo nei tornei del saracino. Al piano superiore sono previsti degli appartamenti per i paggi, il capo scudiere, il maestro e i camerieri.

La parte realizzata corrisponde a metà del previsto: il piano superiore destinato ad abitazioni non viene edificato e ancora oggi è visibile il muro di tamponamento provvisorio della facciata a levante, oltre la quale si sarebbe dovuto terminare il progetto alfieriano. L’interno si presenta come un’ampia galleria scandita dalla sequenza dei grandi archi trasversali poggianti sui pilastri e connotata da una decorazione barocca austera ed essenziale; attualmente la percezione globale dell’ambiente è falsata dalla presenza di strutture legate al suo utilizzo come sede di manifestazioni artistiche e di rappresentazioni teatrali.

 

3. Gli ultimi vent’anni

Nel 1997, l'intera area diviene Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO (1). Dal 2007 il complesso viene ceduto dal Demanio al Comune di Torino e in parte alla Cassa Depositi e Prestiti; nel 2010 il Comune sottoscrive la convenzione con la Cartolarizzazione città di Torino per la cessione della Cavallerizza a scopo di vendita e commercializzazione (2). Il complesso viene quindi messo all’asta ma non pervengono offerte (3). Nel 2013 il Teatro Stabile di Torino rinuncia a usare l’ex Maneggio Alfieriano per i propri spettacoli. Il 23 maggio 2014 un gruppo di cittadini occupa il complesso, con l’obiettivo di opporsi alla vendita di quello che considera a tutti gli effetti un “bene comune” e contribuire attivamente alla sua riqualificazione e al suo riutilizzo, secondo il modello e gli strumenti della progettazione partecipata e della cittadinanza attiva; l’occupazione da parte del collettivo Assemblea Cavallerizza 14:45 si esprime attraverso assemblee cittadine, dibattiti, iniziative culturali teatrali, musicali, artistiche e ospitando eventi come Yourban / Colours (5). Il 30 agosto 2014 un incendio doloso distrugge i locali del Circolo Beni Demaniali. Il I dicembre 2014, nell’ex Maneggio Chiablese è invece inaugurata la nuova Aula Magna dell'Università.

 

4. Cronologia

1680, pubblicazione dei tiletti (bandi di gara d’appalto) per la copertura della Cavallerizza – fino ad allora situata nell’area del Bastion Verde – e suo spostamento nell’area dell’Accademia dei Paggi;

1680-1686, costruzione dei quattro bracci delle Scuderie adiacenti all’Accademia dei Paggi su progetto dell’architetto Amedeo di Castellamonte;

1698, spostamento della cavallerizza lungo le mura di fortificazione, di cui assume la posizione inclinata;

1740 - 1742, la Cavallerizza, luogo destinato agli esercizi e agli spettacoli equestri di corte, viene realizzata su progetto del Primo Architetto Regio Benedetto Alfieri (1699-1767)

1840, progetto dell’architetto Ernest Melano per la parte centrale delle scuderie castellamontiane, rimasta irrisolta, e realizzazione di un ambiente voltato a un solo piano fuori terra.

Note

Note:

(1) http://whc.unesco.org/en/list/823 ; http://www.sitiunesco.it/?p=11

(2) http://www.comune.torino.it/giunta_comune/intracom/htdocs/2009/2009_04890.html http://www.comune.torino.it/torinocartolarizza/schede/cavallerizza/

(3) http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/citta/2015-04-24/torino-nuovo-piano-strategico-142124.php?uuid=Ab99mXoL&refresh_ce=1
http://articolo9.blogautore.repubblica.it/2015/10/04/torino-cultura-pubblica-chiusa-per-interesse-privato/
; http://torino.repubblica.it/hermes/inbox/2015/10/02/news/_scuderie_private_allora_si_cancelli_torino_dall_unesco_-124198391/?refresh_ce

(4) http://cavallerizzareale.polito.it/

(5) http://www.yourbanfest.it/

 

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SEGRETERIE DI STATO, R. ARCHIVIO, R. CAVALLERIZZA, PARTI DELL'ACCADEMIA E DEL TEATRO REGIO
Piazza Castello, Via Verdi

Complesso di edifici governativi.
Complesso di edifici pubblici di valore storico-artistico, ambientale e documentario.
Realizzati da A. di Castellamonte, F. Juvarra, B. Alfieri, con integrazioni e aggiunte ottocentesche.

ISTITUTO DI ARCHITETTURA TECNICA, 1968, vol. 1, pp. 965 sgg.
Tavola: 41

Fonti Archivistiche

  • AST, Palazzi Reali, Raccolta di disegni di varie fabbriche fatte dal Conte Benedetto Alfieri MDCCLXIII, Album Alfieri, n. 3
  • AST, Miscellanea Quirinale, Minutari Contratti Fabbriche, 1740,1741,1742
  • Archivio Storico della Città di Torino (ASCT), SI.D.620.
  • Archivio di Stato di Torino (ASTo), Corte, Palazzi reali, Fabbriche regie, n. 1, Raccolta de disegni di varie fabriche r.e fatti in tempi diversi d’ordine di S.M.da me suo gentil’uomo di Cam.a e P.o A.o conte Alfieri, MDCCLXIII, ff. 12 e 13
  • Archivio di Stato di Torino (ASTo), Corte, Palazzi reali, Torino, Accademia Militare, n. 1.
  • Archivio di Stato di Torino (ASTo), Corte, Palazzi reali, Torino, Segreterie e archivi, n. 1.
  • Archivio di Stato di Torino (ASTo), Ministero della Guerra, Tipi sez. IV, n. 463.
  • Archivio di Stato di Torino (ASTo), Genio Civile, Disegni, n. 15/6.
  • Theatrum Statuum Regiae Celsitudinis Sabaudiae Ducis, Pedemontii Principis, Cypris Regis, I, apud haeredes Blaeu, Amstelodami 1682, tav. 13.

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