Scheda: Evento - Tipo: Storico

Assedio del 1706

Da giugno a settembre 1706 Torino fu cinta nell’assedio delle truppe francesi; furono mesi di bombardamenti, «guerra nel sottosuolo», fame, culminati nella liberazione ad opera di Vittorio Amedeo II e del principe Eugenio.


Data dell'evento: 1706

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  • assedio

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  • sala 1680

La Guerra di successione spagnola infuriava da oltre quattro anni quando giunse a toccare Torino. Le truppe francesi circondarono la città sino a chiuderla nell’assedio a inizio giugno. Il duca Vittorio Amedeo II fuggì pochi giorni prima; il Consiglio comunale rimase la sola autorità tra le mura oltre a quella militare.

L'assedio significò soprattutto bombardamenti di palle di pietra o «bombe» incendiarie e «guerra nel sottosuolo» combattuta nel reticolo di gallerie scavato a partire dalla Cittadella per colpire di sorpresa le truppe nemiche con ordigni sotto le loro postazioni o dai francesi per cercare di penetrare in città. A questi scontri risale l’episodio di Pietro Micca, all’epoca non un eroe ma solo uno dei molti caduti. Sin dall’inizio dei bombardamenti dalla torre di Palazzo civico fu tolta la statua di bronzo del toro e vi salirono le vedette.

Si moltiplicavano i feriti e scarseggiavano i viveri. Alla fine, le vittime sarebbero state oltre 5.000.

Il 2 settembre le truppe di Vittorio Amedeo II e del principe Eugenio, condottiero imperiale e cugino del duca, si riunirono presso la città. Da Superga pianificarono l’assalto e Vittorio Amedeo II sostenne d’aver fatto il voto alla Vergine cui seguì l’edificazione di Superga.

La liberazione si ebbe con la battaglia campale del 7 settembre, alla quale i torinesi assistettero dai tetti. I vincitori entrarono in città fra la folla festante. Fu un episodio decisivo della guerra, che si chiuse tre anni dopo, mentre la pace fu sancita nel 1713-14.

 

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