Scheda: Luogo - Tipo: Vie e Piazze

Via Giachino, già strada provinciale di Lanzo

Via Giachino, nonostante oggi appaia una strada secondaria scarsamente trafficata, fino ai primi del Novecento è la principale direttrice di accesso in città dalle Valli di Lanzo e cuore della borgata di Barriera Lanzo.


Lat: 45.09340 Long: 7.67423

Trasformazione: XVII Sec. (1600-1699) - XVIII Sec. (1700-1799)

Trasformazione: 2009 - 2010

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  • cavalcavia | via

1. Via Giachino

Via Giachino, sebbene oggi appaia una strada secondaria, fino ai primi anni del Novecento è uno dei tratti del trafficato Stradale di Lanzo, principale arteria d’accesso in città dalle Valli di Lanzo. Percorrendola, si raggiunge il casello della cinta daziaria presente un tempo nell’odierna piazza Baldissera. Nell’Ottocento è una delle direttrici dell’espansione edilizia suburbana da cui nascono la vecchia Barriera di Lanzo e il Borgo Vittoria. Attirati dall’intenso traffico diretto in città, qui si concentrano molte attività artigianali e commerciali. Nel 1907, in seguito all'apertura di via Stradella -che diviene gradualmente l’asse viario principale dell’area-, la Stradale di Lanzo perde la sua centralità. Molte attività entrano in crisi e si genera una spirale di degrado abitativo dovuto al disinteresse di molti proprietari di casa nella manutenzione degli alloggi che sono affittati a basso costo a molti immigrati provenienti dalle campagne piemontesi. Nel 1927 la via è intitolata al “martire” fascista Gustavo Doglia (1900-1922) e dopo la Liberazione al partigiano Errico Giachino (1916-1944). Per la scarsa centralità, la zona è solo debolmente interessata da una moderna attività edificatoria pertanto ha potuto conservare molti edifici originari (alcuni in condizioni di degrado) e la fisionomia otto- novecentesca. Nel 2009-2010 la via Giachino, così come l’area circostante, è stata oggetto di un’opera di riqualificazione del suolo pubblico grazie al PISL (Programma Integrato di Sviluppo Locale) di Borgata Tesso.

2. Strada provinciale di Lanzo

La Strada provinciale di Lanzo è l'antica direttrice viaria che collega Torino con le valli di Lanzo. Il tracciato corrisponde nel suo tratto iniziale alle attuali vie Cecchi, Giachino, Stradella (tra Largo Giachino e corso Grosseto) per poi biforcarsi in una strada diretta a Venaria e un’altra che, continuando oltre la Stura, porta alle Valli di Lanzo. Nota nel Seicento come Strada della Venaria è l’asse principale che, partendo dal ponte di legno sulla Dora situato all’altezza dell’attuale corso Vercelli, attraversa l’Oltredora torinese. Fino al 1699 è composta da una carreggiata pubblica ed un’altra a uso privato della Corte per raggiungere la Reggia di Venaria. Nel Settecento subisce interventi di rettilineamento e ampliamento; nell’Ottocento assume la denominazione di strada provinciale di Lanzo. Dopo la costruzione della cinta daziaria, diventa la direttrice dello sviluppo urbano fuori cinta che porta alla nascita delle nuove borgate suburbane come Madonna di Campagna e Borgo Vittoria. A inizio Novecento, per rendere più agevole la viabilità resa difficoltosa dal passaggio a livello della linea ferroviaria per Novara, è costruito il cavalcavia ferroviario a forma di ferro di cavallo dell’attuale piazza Baldissera ed è aperto il primo tratto di via Stradella tra gli odierni Largo Giachino e via Chiesa della Salute. A partire dagli anni Trenta le vie assumono l’odierna denominazione.

Bibliografia

Fonti Archivistiche

  • Archivio Storico Città di Torino, Carte sciolte, n. 1537, fasc. M, Nota alle spese fatta dalla Città di Torino.
  • Archivio Storico Città di Torino, Ordinati, vol. 198, anno 1675-1676, p. 84-85.
  • Archivio Storico Città di Torino, Ordinati, vol. 229, a. 1699, pp. 360-361.
  • Archivio Storico Città di Torino, Carte sciolte, n. 3957, Tommaso Sevalle, Tipo della Campagna detta della Madonna di Campagna con sua misura fatta da Tomaso Sevalle.
  • Archivio storico Città di Torino, Tipi e disegni, rot. 54 D.
  • Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche dell’Archivio segreto, Torino, 15 A, VI rosso, f. 3, Carta topografica della caccia.

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Ente Responsabile

  • Comitato Parco Dora