Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Cesare Lombroso (Verona, 1835 - Torino, 1909)

Psichiatra. Dal 1905 professore a Torino di Antropologia criminale, disciplina di cui egli stesso fu il promotore e secondo la quale i tratti della personalità criminale sono determinati da tare e anomalie somatiche. Genio e follia (1864), L'uomo delinquente (1876). Alla sua memoria è stata intitolata la via già denominata "via Orto Botanico".


Nascita: 06 Novembre 1835

Morte: 19 Ottobre 1909

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  • medico | docente universitario

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  • 1938-2018

Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare, nasce il 6 novembre 1835 a Verona da una famiglia di commercianti israeliti.

Nel 1852 si iscrive alla facoltà di medicina a Pavia. Nel 1856 pubblica il saggio Influenza della civiltà su la pazzia e della pazzia su la civiltà. Studia medicina a Padova, Vienna e Pavia dove si laurea nel 1858 con uno studio sul cretinismo in Lombardia. Nel 1859, durante la Seconda guerra d’indipendenza, Lombroso è tra i volontari che affluiscono in Piemonte, arruolato come medico militare. Tre anni più tardi, come medico dell’esercito italiano, partecipa alla lotta contro il “brigantaggio”, una lunga e sanguinosa guerra civile, alimentata da tendenze borboniche e clericali ma anche dalla domanda di giustizia sociale, riforma agraria, riduzione del fisco, abolizione della leva militare. Dal 1863 insegna come privato docente Clinica delle malattie mentali e, dall’anno seguente, tiene un corso di Antropologia. Nel 1866, veste nuovamente la divisa in occasione del nuovo conflitto contro l’Austria che porterà all’annessione del Veneto. Nel 1871, l'autopsia del brigante Vilella fornisce a Lombroso lo spunto per elaborare la teoria dell’atavismo criminale che esprimerà compiutamente nel 1876, pubblicando L’uomo delinquente. Dirige il manicomio di Pesaro, prima di tornare a Pavia, dove nel 1874 ha l’incarico per l’insegnamento di Medicina legale, tossicologia e igiene. Nel 1876 diventa professore ordinario di Medicina legale e di igiene pubblica all’Università di Torino. Si trasferisce in città con la famiglia: la moglie, Nina De Benedetti, e i figli, Paola, Gina, Arnaldo, Leo, mentre Ugo è in arrivo. Trova una certa difficoltà a inserirsi nell’ambiente accademico torinese ma guadagna via via posizione grazie anche ai suoi interventi in ambito giudiziario. Con il saggio Troppo presto interviene nelle discussioni sul nuovo codice penale, che verrà approvato l’anno seguente. A Torino inoltre insegna, come libero docente, Clinica psichiatrica a partire dal 1877 e dal 1885 può sdoppiare il corso di medicina legale, tenendone uno nella facoltà medica e l’altro in quella giuridica. Nel 1886 è medico delle Carceri Nuove, dove ricava materia per I Palimsesti del carcere, pubblicato nel 1888. Nel 1890 ottiene la cattedra di Psichiatria e amplia la ricerca utilizzando i casi dei degenti del Manicomio di via Giulio. Dal 1891 tiene anche un corso libero di Antropologia criminale. Nel 1893 pubblica insieme a Guglielmo Ferrero La donna delinquente, la prostituta e la donna normale e aderisce alla sezione di Torino del Partito socialista. Sono anni di frenetica e instancabile attività; attorno a Cesare Lombroso si crea una scuola che egli guiderà anche quando la sua cattedra passerà all'allievo e genero Mario Carrara. Nel 1896 Lombroso lascia la cattedra di Medicina legale per quella di Psichiatria e clinica psichiatrica e pubblica i primi due volumi della quinta e ultima edizione de L'uomo delinquente. Due anni più tardi, inaugura il Museo di psichiatria e criminologia nel Palazzo degli istituti anatomici. Nel 1904 si dimette da consigliere comunale di Torino ed esce dal Partito socialista. Lombroso muore a Torino il 19 ottobre 1909.

 

 

Fonti Archivistiche

  • Asct, Urbanistica e Statistica, deliberazioni della Giunta popolare, 10 novembre 1945, verbale 37, § 92
  • Archivio del Museo di Antropologia criminale "Cesare Lombroso"

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Ente Responsabile

  • MuseoTorino
  • Museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso
  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà