Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Rotonda di Talucchi

L'edificio fu realizzato tra il 1826 e il 1828, su progetto dell'architetto Giuseppe Maria Talucchi, per ospitare la Scuola di Latinità ed è situato nell'isolato di San Francesco da Paola.


Lat: 45.067582444812686 Long: 7.68902170653746

Costruzione: 1826 - 1828

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  • accademia | istituto scolastico

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  • bombardamenti

01. Cenni storici

Gli interventi di Giuseppe Talucchi (1782-1863) (1) nell'isola di San Francesco da Paola, iniziati intorno al 1823, relativi alla nuova facciata sulla Contrada della Posta (ora via Accademia Albertina) e alla sistemazione degli spazi interni del convento, si resero necessari in seguito alla soppressione del Collegio delle Province e all'assegnazione di parte degli edifici ai Regi Collegi per le facoltà universitarie di Teologia, Legge, Medicina, Chirurgia e Lettere, sotto la direzione dei Gesuiti (2). Nelle cronache del Milanesio, tali interventi risultano pressoché ultimati nel 1826 (3).
A ridosso di questa data, e comunque prima del 1828 (4), fu realizzato, su progetto del Talucchi, un edificio per la Scuola di Latinità: la Rotonda, collocata nel cortile delimitato dalle vie San Francesco da Paola, contrada d'Angennes, contrada della Posta e, a nord, dal lato meridionale del chiostro del convento di San Francesco da Paola (5).
Non si sono trovati i disegni originali della Rotonda, ma solo due tavole di progetto per il portale della Scuola di Latinità nella contrada d'Angennes: una conservata in Archivio di Stato, databile 1826 (6), presenta un fastigio, con stemma e leoni rampanti, simile a quello che si vede nel Progetto di decorazione per la porta dei R.li Collegi che d'ordine dell'Eccellimo Magistrato della Riforma si dee aprire sotto i portici della contrada del Po, firmato e datato 26 agosto 1826, conservato nell'Archivio Storico della Città di Torino (7); le sculture di quest'ultimo furono realizzate dallo scultore Giacomo Spalla. L'altra tavola di progetto è conservata nell'Archivio Storico della Città, raffigura lo stipite per la porta della Scuola di Latinità, privo del fastigio, ed è firmata e datata 17 aprile 1830 (8).
"La paternità del progetto è d'altra parte confermata anche dalle note al Milizia in cui Talucchi cita la scuola in San Francesco da Paola a proposito della soluzione costruttiva che consiste in una cerchiatura metallica posta sotto il cornicione (9). Inoltre, nella serie di dodici litografie di Carlo Sciolli che illustrano le opere di Talucchi a Torino, è compresa un'immagine del Pubblico Ginnasio di Latinità (10). Anche le cronache di Casalis riportano: 'Prima del governo francese eranvi in Torino due pubblici collegii in cui si insegnava dalla sesta classe fino alla retorica inclusivamente: il primo denominato da  S. Francesco da Paola, trovansi nel palazzo della R.a Università di dove fu poi traslocato in un edifizio a bella posta costruito su disegno dell'architetto cavaliere Talucchi, nel giardino del soppresso convento dei PP. Minimi in prospetto al teatro d'Angennes' (11).
L'Edificio nasce dunque con una destinazione scolastica, e a questa destinazione sembrerebbero dovute la particolari caratteristiche compositive: la pianta rotonda è suddivisa al piano terreno in dieci spicchi, uno dei quali accoglie le scale, tutti comunicanti con una sala centrale a sua volta rotonda; la sala doveva probabilmente assolvere a funzioni di controllo degli insegnanti sugli allievi suddivisi nelle varie classi. Le uscite della sala centrale verso le aule sono affiancate da lesene doriche che arrivano fino all'imposta della copertura a cupola ribassata; tra le lesene si aprono le arcate, a loro volta sostenute da semicolonne doriche. Al secondo piano la pianta è strutturata in modo analogo in una metà, mentre la restante è priva di tramezzature e le lesene della sala centrale diventano colonne libere, così da creare un palco per l'aula magna.
L'esterno si presenta bugnato al piano terreno, con bugne rettangolari e trapezioidali come nella facciata del collegio delle Provincie in corrispondenza delle arcate, alternativamente cieche e vetrate in modo da dare luce a tutte le aule. Tutta la circonferenza è segnata, in corrispondenza dell'imposta degli archi, da una cornice che sembra stilizzare un capitello dorico. Nel secondo piano, ad intonaco liscio, si accentua l'idea di ordine architettonico: le cornici all'altezza del parapetto delle finestre, delle arcate cieche e dell'imposta degli archi sono modellate in modo da accennare alle paraste con basamento, base su dado, fusto, collarino e capitello dorico. Non si tratta di un vero e proprio ordine, poiché negli spazi compresi tra gli archi non c'è divisione né tra i fusti, né tra le basi; inoltre i vari elementi dell'ordine non sono proporzionati tra loro. Le arcate accolgono i finestroni e una finestra a lunetta; il coronamento non presenta elementi di ordine e si conclude con una semplice cornice. L'edificio era sormontato da un lucernario circolare finestrato a circonferenza minore ora ribassato.
L'organizzazione dello spazio all'interno dell'edificio presenta un'analogia molto marcata con il modello del Panopticon proposto nel 1786 dal giurista Jeremy Bentham. Il saggio di Bentham (...) ebbe grande risonanza, all'interno di un dibattito internazionale sugli edifici per l'assistenza pubblica e la carcerazione (...). Nel Regno sabaudo questo dibattito è ben esemplificato dalla missione di Ilarione Petitti di Roreto e dalle relazioni che la seguirono. Talucchi era a conoscenza di tale dibattito essendone stato direttamente interessato in occasione dei progetti dell'ospedale di San Luigi (1819) e del Manicomio (1828).
La soluzione proposta da Bentham consisteva in un edificio circolare nel quale l'anello esterno era suddiviso in spicchi in cui dovevano trovare alloggio le celle per i reclusi, le camere per i degenti o le aule scolastiche e la sala interna che doveva accogliere i sorveglianti" (12).
La presenza del lucernario, che ora non esiste più, è evidente  nelle incisioni di Carlo Sciolli (13) del 1835 quando la rotonda doveva essere ormai completata e in uso.
La scarsezza di documenti non permette di individuare con precisione gli interventi di tipo architettonico, edile e decorativo all'interno dell'edificio, ma dai testi delle deliberazioni del Magistrato della Riforma dell'Università, mentre i documenti cioè le perizie, eventuali disegni, progetti e calcoli sono andati perduti, si possono dedurre alcune notizie (14). Nel 1828 si verificarono danni, probabilmente nella parte centrale sotto il lucernario nel centro del vestibolo, furono fatte le perizie e le riparazioni del tetto e successivamente, dopo la verifica  della tenuta del tetto, fu ricostruito il soffitto. Si deduce inoltre che Talucchi, in qualità di Architetto della Regia Università, propose un progetto con quattro grandi colonne destinate a sostenere "il platfond e quindi progressivamente una muraglia fino al coperto..." (18 giugno 1830) e che i periti, gli architetti Randone e Ravera, intendessero capire "se e come possa riformarsi, o bisognando ricostruirsi il tetto in modo stabile e sicuro, sì che senza pericoli d'inconvenienti possa sottostarsi il plafond senza bisogno di colonne per sostenere il coperto..." (9 luglio 1830). Vennero presentati progetti di ricostruzione (7 aprile 1833), perduti, perciò non si riesce a capire quale sia stata la soluzione scelta, ma i lavori furono presumibilmente eseguiti nel 1833 se il Magistrato accettò il preventivo dell'impresario Triulzi di lire 11.500 con deliberazione del 16 aprile 1833.
L'edificio del Talucchi dunque progettato come edificio scolastico ospitò la Scuola di Latinità che, dopo la riforma Casati del 1859, divenne il  Reale Ginnasio. Scrive infatti Pietro Baricco: "Antichissime sono le scuole di latinità di S. Francesco da Paola: soggiacquero a varie riforme, e mutarono sovente nome ed ordinamento, ma non vennero mai meno. In forza della legge 13 novembre 1859 il Collegio, che comprendeva quattro classi elementari, tre di grammatica e due di retorica, si convertì in ginnasio con esistenza propria e separata da ogni altro stabilimento d'istruzione. Questo ginnasio è collocato in un edificio innalzato per cura del Governo con ingente spesa nell'anno 1829 sopra disegno dell'ingegnere Talucchi. A prima giunta il casamento, di forma circolare, con grandi sale che riescono al centro comune, sembra adattissimo ad un istituto educativo, che richiede centro di direzione e di disciplina, ma questo vantaggio vuolsi avere per nullo a cagione dei mille inconvenienti a cui va soggetto e soprattutto per la mancanza di aria e per difetto di corridoi"(15).

02. L'edificio scolastico e il suo riuso

La Rotonda, in seguito, mantenne la destinazione a uso scolastico, ma anche per altri ordini di scuole.
La scuola elementare, voluta da Vincenzo Troya presso il collegio San Francesco da Paola, nacque dalla richiesta, elaborata nel 1838 da Troya stesso, di aprire due classi elementari in cui egli stesso potesse lavorare come maestro, nella convinzione che il modo migliore per formare buoni maestri fosse mostrare direttamente loro come diventarlo. Ricevuta l'approvazione del Magistrato della Riforma, questa scuola elementare divenne un centro di formazione e approfondimento dei nuovi metodi didattici impartiti dal Troya. Due classi maschili di istruzione elementare sono documentate, per l'anno scolastico 1862-1863, nel complesso di San Francesco da Paola, con l'entrata da via d'Angennes  (attuale via Principe Amedeo); la scuola però venne intitolata al pedagogista Vincenzo Troya (1806-1883) nel 1884.
Nel 1869 (16) ebbero sede nella parte sud dell'isolato, con accesso dalla via del Teatro d'Angennes 19: il Reale Ginnasio di San Francesco da Paola, le Scuole Municipali maschili diurne e serali, le Scuole Tecniche maschili serali, la Scuola serale di Commercio (17). Nel 1899 nella rotonda trovarono posto due classi per fanciulli tardivi e nell'edificio furono intrapresi dei lavori per istituirvi la refezione; tali classi furono ospitate per un tempo limitato che non è stato possibile definire con precisione, ma nel 1906 le classi di alunni con ritardo nell'apprendimento tornarono come classi speciali nei vari istituti cittadini (18).
La Rotonda è tra quei fabbricati, di proprietà del Demanio dello Stato, che vennero ceduti al Comune di Torino nel 1910 (19) e ospitò le civiche scuole elementari Vincenzo Troya e la scuola Serale di Commercio fino all'inizio degli anni Trenta.
All'inizio degli anni Venti furono apposte le lapidi, nel salone centrale del primo piano, in ricordo degli ex alunni caduti durante la Prima Guerra Mondiale (20). 
Col finire dell'anno scolastico 1930-1931 le residue classi della scuola Vincenzo Troya vennero definitivamente soppresse. "Reso così lo stabile libero dalle scuole elementari, nel secondo semestre del 1931 veniva dall'Amministrazione comunale di concerto con la Presidenza della R. Accademia Albertina divisato in massima di adibirlo, a condizioni da determinarsi, all'ampliamento della sede di quest'ultima, ed in previsione di una prossima conclusione degli accordi, si invitarono i diversi Enti, in massima di carattere culturali, che occupavano alcuni locali dell'edificio stesso, a sgombrarli per la fine dell'anno scolastico 1931-1932. Alcuni di essi ottemperarono all'invito, altri, allegando l'assoluta impossibilità di trovare altri locali adatti, chiesero di potervi rimanere (...) Frattanto gli studi per l'ampliamento della R. Accademia Albertina subirono un momento d'arresto (....) e perciò l'Amministrazione ritenne non solo di acconsentire alle suaccennate proroghe, ma anche l'occupazione provvisoria di alcuni dei locali che erano liberi e sgombri. Le attuali occupazioni risultano dal seguente elenco:
Aula A al piano terreno: Consorzio Italiano Films Istruzione Tecnica;
Aula B al piano terreno: Corpo volontari Infermieri;
Aula C al piano terreno: Comando 1° Coorte 282 legione avanguardisti;
Aula D al piano terreno: Comando 285 Legione Balilla M. Gioda;
Aula E al piano terreno: Associazione Nazionale Fascista della Scuola O.N.D.;
Al primo piano, due aule: Accademia di Canto corale Stefano Tempia (...) occupazione da parte del 1° Fascio Giovanile di Combattimento Mario Gioda nella aula F al piano terreno" (21).
Le concessioni da parte del Comune a vari enti e associazioni, con alcune variazioni, vennero rinnovate fino alla fine degli anni Trenta (22).
Tra il 1942 e il 1944, fu realizzato il rifugio antibomba del gruppo rionale fascista "Mario Gioda", sotto parte della Rotonda, parte del cortile e parte dello stabile dell'Accademia (23).
Durante l'ultimo conflitto l'isolato di San Francesco da Paola venne danneggiato dai bombardamenti che colpirono duramente via Po. La chiesa subì lievi danni mentre l'edificio dell'Accademia Albertina venne fortemente danneggiato, anche la Rotonda venne colpita: il bombardamento dell' 8-9 dicembre 1942 distrusse parzialmente l'ultimo piano e danneggiò il primo piano dell'edificio (24). Nel 1944 fu effettuata una sistemazione provvisoria di tetti e pavimenti mentre risalgono agli anni Cinquanta i lavori eseguiti dal Genio Civile (25) per il ripristino funzionale dell'edificio e una serie di interventi per la sistemazione del piano terreno della Rotonda (con accesso da via San Francesco da Paola 5b) per il Servizio Imposte di Consumo. I locali vennero infatti assegnati al tale servizio che adibì il piano terreno a magazzino del materiale, a deposito delle merci sequestrate e a deposito delle motociclette in dotazione agli agenti (26). Nel 1951 sono documentati lavori al primo piano e nel cortile (27). Probabilmente sono da riferirsi a tali date i disegni, non datati, conservati nell'Archivio Storico della Città che attestano la distribuzione interna dell'edificio a uso uffici (28). Tra il 1959 e il 1961 fu costruito un basso fabbricato in muratura, addossato al muro di cinta verso l'Accademia Albertina, per esigenze di servizio era infatti necessario disporre di locali di archivio per i bollettari da conservarsi per un quinquennio (29).
I disegni della Ripartizione I Lavori Pubblici, datati 30.5.1962, testimoniano la diversa destinazione dei vari piani della Rotonda: il piano terreno agli uffici del Servizio Imposte di Consumo per autorimessa e magazzini, il primo e il secondo piano alla Scuola di scenografia (30).
Nel 1979 l'Accademia Albertina chiedeva in affitto al Comune la Rotonda, dopo averla ristrutturata per accogliere al piano terreno le scuole di grafica, al primo piano le scuole di scenografia e un piccolo teatro sperimentale, al secondo piano, creando un soppalco, la scuola di decorazione e al terzo piano, ristrutturando la soletta, la scuola di modellistica con annesso laboratorio per scenografia e decorazione, inoltre si chiariva che il seminterrato, di proprietà demaniale, sarebbe stato messo a disposizione dall'Accademia al Comune per le macchine (31).
Conseguentemente nel 1982 - 1984 l'edificio fu interessato dai lavori di manutenzione straordinaria a cura della Ripartizione II Edilizia Scolastica che comportarono: il rifacimento del manto di copertura e dei pluviali, le tinteggiature interne di aule e corridoi, la riparazione dei serramenti esterni e delle porte interne, il rifacimento dei pavimenti e il rinforzo della scala (32).
Nel 1986 i Vigili del Fuoco dichiararono il piano terreno inidoneo all'utilizzo come autorimessa e, dal 1988 la Rotonda venne assegnata completamente all'Accademia Albertina che utilizzò alcuni spazi anche per il Liceo Artistico (33). Nuovi interventi vennero effettuati tra il 1995 e il 1998 e comportarono il ripristino della copertura, degli intonaci ammalorati, del cornicione, la sostituzione dei vetri dei lucernari con vetri retinati e successivamente la progettazione e la sostituzione di tutti i serramenti esterni (34).

L'edificio è stato interessato da un ampio intervento di restauro, rifunzionalizzazione e messa a norma degli impianti e degli spazi ad opera del Servizio Edilizia per la Cultura - Divisione Servizi Tecnici della Città di Torino, iniziato il 16 gennaio 2017 e conclusosi il 31 luglio 2019.

03. Cronologia

1826-1828: Costruzione della Rotonda "Pubblico Ginnasio di Latinità".
1828- 1833: La Rotonda, nell'isolato di San Francesco da Paola, presenta difetti di costruzione e necessita di riparazioni del tetto. I lavori sono conclusi entro il 1833 (Archivio dell'Università di Torino, Governo Magistrato Deliberazioni, Deliberazioni del magistrato riguardo all'Amministrazione dal 7 Dicembre 1814).
1833 16 aprile: Carlo Alberto dona all'Accademia la sede dell'ex collegio di San Francesco da Paola.
1834: Costruzione da parte dell'Università di una grande aula da 500 posti nel cortile di via Po 18 (chiostro) su disegno di Lorenzo Panizza del 1833 e l'Accademia di Medicina acquisisce la grande aula (anfiteatro). Il teatro di Chimica viene demolito nel 1923 (ASCT, Archivio Edilizio 1833, n.1)
1838 circa: La scuola elementare voluta da Vincenzo Troya trova sede presso il collegio San Francesco da Paola. Due classi maschili di istruzione elementare sono documentate nel complesso di San Francesco da Paola (entrata da via d'Angennes) per l'anno scolastico 1862-1863. La scuola viene intitolata al pedagogista Vincenzo Troya( 1806-1883) nel 1884.
Seconda metà XIX secolo: La destinazione d'uso dei vari corpi di fabbrica dell'isolato è riassunta da Pietro Baricco nella guida del 1869 (pp. 375-377): nel convento trovansi i laboratori di chimica e fisiologia; il teatro chimico; il Liceo Gioberti (via Po 18) già liceo di San Francesco da Paola; la scuola magistrale femminile (via Po 16) fondata nel 1850, dal 10 ottobre 1867 si insegna canto da parte del maestro Stefano Tempia successore del maestro Luigi Rossi; l' abitazione del parroco; la Società di Farmacia (via Po 18) costituita nel 1862; la Società Dante Alighieri (via Po 18); il Gabinetto di Chimica generale (via Po 16); il Gabinetto di Fisiologia (via Po 18); il Gabinetto di Chimica farmaceutica (via Po 18). Nell'altra parte dell'isolato: il Reale Ginnasio San Francesco da Paola (via del Teatro d'Angennes, 19) collocato in un edificio innalzato per cura del Governo nel 1829 su disegno del Talucchi (la rotonda); le Scuole Municipali maschili diurne e serali, le Scuole tecniche maschili serali (Via Teatro d'Angennes 19); il Comitato dell'Arma di Fanteria (via San Francesco da Paola 3); il Comitato dell'Arma di Cavalleria (via San Francesco da Paola 3); il Comando Generale della Divisione di Torino (via San Francesco da Paola 3); il Comando Militare della Provincia di Torino (via del Teatro d'Angennes, 17); il Comando del Genio Militare del dipartimento (via San Francesco da Paola 7); la Direzione del Genio Militare (via San Francesco da Paola 7); l'Intendenza Militare del dipartimento di Torino (via del Teatro d'Angennes, 17).
1869: La Scuola serale di commercio viene trasferita nel 1869 nel locale della Scuola municipale Vincenzo Troya in via principe Amedeo.
1884: Intitolazione della scuola a Vincenzo Troya
1899: Nella rotonda trovano sede due classi per fanciulli tardivi, fino al 1906, e vengono intrapresi lavori per istituirvi la refezione.
1910: Lo stabile  di via san Francesco da Paola 3 di proprietà del Demanio dello Stato viene venduto alla Città di Torino per un prezzo a corpo di lire 858.800, come risulta dalle annotazioni riportate nei registri catastali (Uff. Inventari Patrimonio Città di Torino:legge n. 581 del 21 luglio 1907 e relativa convenzione). L'articolo 10 della Convenzione recita che lo Stato cede al comune alcuni stabili nella Città di Torino: a) l'ex manifattura tabacchi in via della Zecca; b)  il fabbricato detto dei SS Martiri, in via Garibaldi; c) Il fabbricato ex convento S. Francesco da Paola descritto in catasto ai numeri di mappa dal  2701 al 2716 confinante a ovest con Righini Carlo fu Giacomo e via San Francesco da Paola, a est via Accademia Albertina, a sud via Principe Amedeo, a nord via Po - esclusa la chiesa e le dipendenze e tutti i locali occupati attualmente dell'Accademia Albertina...La consegna si farà entro 2 anni dall'approvazione della convenzione. A partire dalla data di consegna l'Amministrazione Militare corrisponderà al comune di Torino l'annuo canone di lire 30.023,50, nel fabbricato hanno sede i comandi e altri uffici militari
1930 - 1931: Col finire dell'anno scolastico1930-1931 le residue classi della scuola Vincenzo Troya vengono definitivamente soppresse. La Rotonda dovrebbe essere ceduta all'Accademia Albertina ma gli accordi e i progetti vanno a rilento e L'Amministrazione Comunale proroga, fino alla fine degli anni Trenta, la concessione degli spazi a vari enti e associazioni come  risultano dal seguente elenco: Al piano terreno: Aula A al Consorzio Italiano Films Istruzione Tecnica; Aula B al Corpo volontari Infermieri; Aula C al Comando 1° Coorte 282 legione avanguardisti; Aula D al Comando 285 Legione Balilla M. Gioda; Aula E all' Associazione Nazionale Fascista della Scuola O.N.D; Aula F (dal 1933) al 1°  Fascio Giovanile di Combattimento Mario Gioda. Al primo piano, due aule all'Accademia di Canto corale Stefano Tempia (ASCT, Atti Municipali, Deliberazione del  Podestà 24 febbraio 1933, verbale n. 9, paragrafo 19)
1934: Concessioni rinnovate fino al 30 settembre 1935 con qualche piccola variazione nella destinazione delle aule (ASCT, Atti Municipali, Deliberazione del  Podestà 19 ottobre 1934, verbale n. 50, paragrafo 33)
1938: Le concessioni sono rinnovate da parte del Comune di Torino fino al 30 settembre 1939.
Al piano terreno: aula A, B, C Comando Federale G.I.L. (Gioventù Italiana Littoria); aula D Magazzino Colonie Alpine e Marine; aula E, F, Comando Federale G.I.L. (Gioventù Italiana Littoria); aula G, H Scuola Professionale Archimede. Al primo piano: aula I, L  Accademia di Canto corale "Stefano Tempia"; aula M Segreteria Associazione corale "Dopolavoro Fiat";aula N aula O Direzione Colonie Alpine e Marine "Regina margherita"; aula P Comando Federale G.I.L. (Gioventù Italiana Littoria) (ASCT, Atti Municipali, Deliberazione del  Podestà 28 dicembre 1938, verbale n. 53, paragrafo 27).
1940-1945: L'isolato di San Francesco da Paola viene danneggiato dai bombardamenti che colpiscono duramente via Po nell'ultimo conflitto. La chiesa subisce lievi danni mentre l'edificio dell'Accademia Albertina è fortemente danneggiato. Anche la Rotonda subisce forti danni (ASCT, fondo danni di Guerra, zona stat.3, num. Inv.83, cart.2, fasc. 12).
1942: 18 giugno 1942 Il ministro segretario di Stato per le corporazioni autorizza l'ENFALC (Ente Nazionale Fascista per l'Addestramento dei Lavoratori del Commercio) ad acquistare dal Comune di Torino per lire 1.828.802.50 parte del fabbricato sito in angolo tra via Principe Amedeo 15-17 e via San Francesco da Paola (Deliberazione del podestà del 18 luglio 1942 n. 34). La Rotonda non è inclusa. Nel 1950 - 1959 Lavori di ristrutturazione interesseranno gli stabili di via Principe Amedeo 15 e 17. Il proprietario è l'ENALC (Ente Nazionale Addestramento Lavoratori Commercio) che nel 1972 verrà soppresso e le competenze passeranno alle Regioni, non coinvolgono la Rotonda che rimane di proprietà del Comune.
1942: 8-9 dicembre 1942 bombardamento: danni alla rotonda, un piano distrutto parzialmente e uno sinistrato (ASCT Fondo danni di guerra inv. 83 cart. 2 fasc. 12; Archivio Fotografico, 9C03_46 UPA 2615).
1944: Sistemazione provvisoria di tetti e pavimenti (ASCT Fondo danni di guerra inv. 83 cart. 2 fasc. 12).
1947: Accertamento dei locali di proprietà municipale divisione tra Demanio e Comune (Divisione Patrimonio del Comune di Torino, pratica n. 252).

1950: Sistemazione del piano terreno della Rotonda (entrata da via San Francesco da Paola 5b). Il piano terreno è stato assegnato al Servizio Imposte di Consumo che lo adibisce a magazzino del materiale, a deposito delle merci sequestrate e a deposito delle motociclette in dotazione agli agenti. Demolizione di muri e muricci per la formazione di ingressi, fornitura e posa di due portoncini in legno e di una serranda in lamiera, di invetriate in legno, di vetri e ripristino dell'impianto idraulico (ASCT , Atti Municipali, 11 aprile 1950 par. 23).
1951: Lavori di sistemazione dei locali del primo piano della Rotonda: opere di decoratore, murarie, da falegname. Opere di adattamento per rendere i locali meglio utilizzabili: costruzione di murici di divisione con la fornitura di porte, ripulitura dei soffitti e delle pareti, coloritura dei serramenti. Sistemazione di un tratto di cortile con un manto di pietrischetto bitumato, tra l'androne e la rotonda, in cui sono ricoverati gli automezzi in dotazione al servizio di Imposte e Consumo (ASCT, Atti Municipali, 9 aprile 1951, par 53; ASCT, Atti Municipali, 11 settembre 1951, par 184)
1952: Lavori eseguiti dal genio Civile sulla Rotonda
1959-1961: Deliberazione per la costruzione nel cortile di un basso fabbricato in muratura, addossato al muro di cinta verso l'Accademia Albertina. Per esigenze di servizio è infatti necessario disporre di locali di archivio per i bollettari da conservarsi per un quinquennio. I lavori terminano nel 1961. (ASCT, Atti Municipali, 18 maggio 1959, par.87; ASCT, Atti Municipali, 29 maggio 1961, par. 40; ASCT, Tipi e disegni, cartella 14, fascicolo 7, dis.23).
1959-1962: Disegni datati 30.5.1962 a cura della Ripartizione I Lavori Pubblici per lavori di adattamento a uffici della parte dell'isolato di proprietà della Città (ASCT, tipi e disegni  cart. 14 fasc 7). Infatti nello stabile  di via San Francesco da Paola 3, già ospitante uffici del Demanio, si avvicendano le sedi di vari uffici comunali: Dazio e Imposte di Consumo, Istruzione, Sport, Turismo e Tempo libero, fino al gennaio 1987 quando viene sgomberato. La destinazione della Rotonda, ex Scuola elementare Vincenzo Troya: al piano terreno un'autorimessa, per l'Ufficio Imposte e Consumo; al primo e al secondo piano la Scuola di Scenografia.
1979: L'Accademia chiede al Comune di affittare la rotonda (cui si accede da via Principe Amedeo 19) dopo averla ristrutturata secondo le indicazioni seguenti. Il piano terreno, che è un deposito macchine del Comune: sistemazione per le scuole di grafica. Primo piano: sistemazione scuole di scenografia e creazione di un piccolo teatro sperimentale. Secondo piano: soppalcare metà del piano per scuola di decorazione. Terzo piano da ricavarsi con la ristrutturazione della soletta per scuola di modellistica con annesso laboratorio per scenografia e decorazione. Si chiarisce che il seminterrato di proprietà demaniale sarà messo a disposizione dall'Accademia al Comune per le macchine. (Divisione Patrimonio Città di Torino, 1979, pratica n. 252).
1982: Rotonda - Via San Francesco da Paola 3. Rifacimento manto di copertura in asfalto con guaina in elastomeri e doppia fibra di vetro. Rifacimento pluviale in acciaio inox. I lotto:
23.11.1982 aggiudicazione. Lavori sospesi 21.3.1983 per effettuare verifica statica dello scalone.
19.9.1983 ripresa lavori. 02.12.1983 fine lavori.(Archivio Settore Edilizia Scolastica, faldone 1204 OA)
1983: Il II lotto comprende: - tinteggiature interne aule e corridoi con idropittura (circa 4.306 mq), riparazione serramenti esterni 8250 mq circa), porte interne, copertura manto e faldali, rifacimento pavimenti. Inizio lavori 19.03.1984, fine lavori 18.07.1984. Il rinforzo della scala è del settembre 1983 (Archivio Settore Edilizia Scolastica, faldone 1205 OA).
1988: La Rotonda viene assegnata completamente all'Accademia.
1988: Ristrutturazione uso Uffici comunali a opera del Settore Tecnico I, dell'edificio di Proprietà Città di Torino in via San Francesco de Paola 3, non riguarda la Rotonda ma probabilmente l'abbattimento del basso fabbricato e la pavimentazione del cortile che confina con la Rotonda (Archivio Edilizio n. 2591,Prot. 17.05.1988).
1995: Interventi sulle coperture della Rotonda: guaina liquida, pannelli sandwich, materiale per isolamento termico, guaina bituminosa, manto in elastomeri; ripristino intonaci ammalorati e del cornicione; sostituzione dei vetri dei lucernari con vetri retinati. Inizio lavori 28.06.1995. Fine lavori 04.10.1995 (Archivio Settore Edilizia Scolastica, faldone 1704 OA/1)
1996: Interventi nella Rotonda (via Accademia Albertina n. 6). Rifacimento copertura e recupero facciata sud-est (Delibera 96 00973/03, Aggiudicazione asta pubblica 156/95). Consegna lavori 11.04.1996. Fine lavori 7.9.1996 (Archivio Settore Edilizia Scolastica, faldone 1706 OA/1)
1996-1998: Progetto preliminare per la sostituzione serramenti esterni della Rotonda, 1996 (Archivio Settore Edilizia Scolastica, faldone 1707 OA/1). Sostituzione serramenti - lavori, 1998.
(Archivio Settore Edilizia Scolastica, faldone 1705 OA/1).
1999: Ritorno degli Uffici comunali (Assessorato alla Cultura) nell'edificio ristrutturato di via San Francesco da Paola 3; la Rotonda è sempre in concessione all'Accademia Albertina con l'entrata da via Accademia Albertina, 6.

2014: Progetto a cura del Servizio Edilizia per la Cultura della Città di Torino per Opere di recupero e risistemazione della Rotonda del Talucchi al fine del suo riutilizzo a scopo didattico/culturale.

2017 - 2019: Restauro e risistemazione a cura del Servizio Edilizia per la Cultura della Città di Torino

Note

La scheda riporta i Cenni storici sulla Rotonda del Talucchi, redatti da Maria Paola Soffiantino del Servizio Archivi, Musei e Patrimonio Culturale della Città di Torino, per il Progetto definitivo (2014 a cura del Servizio Edilizia per la Cultura della Città di Torino) per le Opere di recupero e risistemazione della Rotonda del Talucchi al fine del suo riutilizzo a scopo didattico/culturale.

1) Per note biografiche si veda: Vespasiano Talucchi, Brevi cenni sulla vita e sulle opere dell'architetto Giuseppe Maria Talucchi, Torino 1916 (rist. in opuscolo Torino 1917); Elena Dellapiana, Giuseppe Talucchi Architetto. La cultura del classicismo civile negli stati sardi restaurati, Celid, Torino 1999, pp. 171-177; Marina Anna Coltro, Giuseppe Maria Talucchi, in Piergiorgio Dragone (a cura di), Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1800-1830, Unicredit, Torino 2002, p.368.
2) Cfr. Elena Dellapiana, Giuseppe Talucchi Architetto. La cultura del classicismo civile negli stati sardi restaurati, Celid, Torino 1999, p.59, 70.
3) Antonio Milanesio, Cenni storici della città e cittadella di Torino dall'anno 1418 al 1826 cioè da Amedeo VIII sino a Carlo Felice, Giuseppe Favale, Torino 1826, pp. 83-85; si veda anche la ricerca storica e archivistica (2014), condotta da Catherina Thellung e Paola Costanzo, per i previsti interventi nell'Accademia Albertina da parte del Servizio Edilizia per la Cultura. 
4) Sono infatti datate 1828 le prime Deliberazioni del Magistrato della Riforma degli Studi relative a difetti di costruzione della Rotonda, fabbrica per la Scuola di Latinità, che perciò a quella data risulta già costruita ma necessita di riparazioni (Archivio Storico dell'università di Torino, Governo Magistrato Deliberazioni, Deliberazioni del Magistrato riguardo all'amministrazione dal 7 dicembre 1814).
5) Le ricerche d'archivio non hanno dato i risultati sperati né la possibilità di aggiungere molto allo studio di Elena Della piana, che qui ampiamente si cita: Elena Dellapiana, Giuseppe Talucchi Architetto. La cultura del classicismo civile negli stati sardi restaurati, Celid, Torino 1999, pp. 80, 156-159, pp.188-189; si veda anche: Carlo Colombo, La rotonda del Talucchi a Torino, in "Bollettino della società piemontese di archeologia e belle arti", 35-37, 1981-1983, pp. 115-118; Francesco Poli, La sede dell'Accademia di Belle Arti: l'attuale edificio, precedenti collocazioni, progetti di altre sistemazioni, in Franca Dalmasso, Pierluigi Gaglia, Francesco Poli, L'Accademia Albertina di Torino, Torino, Istituto Bancario San Paolo di Torino, 1982, pp. 81-121; in particolare pp. 94-97.
6) G. Talucchi, Prospetto, pianta e sezione di portale decorato per l'ingresso della Scuola di Latinità, [1826], AST Corte, Fondo Talucchi, cart.22, pubblicato in Elena Dellapiana, Giuseppe Talucchi Architetto. La cultura del classicismo civile negli stati sardi restaurati, Celid, Torino 1999, p. 80, scheda n. 43, p. 188.
7) G. Talucchi, Progetto di decorazione per la porta dei R.li Collegi che d'ordine dell'Eccellimo Magistrato della Riforma si dee aprire sotto i portici della contrada del Po, firmato e datato 26 agosto 1826, ASCT, Archivio Edilizio, anno 1826/ pratica 15, pubblicato in Francesco Poli, La sede dell'Accademia di Belle Arti: l'attuale edificio, precedenti collocazioni, progetti di altre sistemazioni, in Franca Dalmasso, Pierluigi Gaglia, Francesco Poli, L'Accademia Albertina di Torino, Torino, Istituto Bancario San Paolo di Torino, 1982, p. 97 e in Elena Dellapiana, Giuseppe Talucchi Architetto. La cultura del classicismo civile negli stati sardi restaurati, Celid, Torino 1999, pp. 188, scheda n.42.
8) G. Talucchi, Progetto del sottoscritto per lo stipite da apporsi nella contrada d'Angennes alla porta delle scuole di Latinità fatte recentemente costruire dall'Eccell.mo Magistrato della Riforma degli studi, firmato e datato 17 aprile 1830, ASCT, Archivio Edilizio, anno 1826 (sic!)/ pratica 15, pubblicato in Francesco Poli, La sede dell'Accademia di Belle Arti: l'attuale edificio, precedenti collocazioni, progetti di altre sistemazioni, in Franca Dalmasso, Pierluigi Gaglia, Francesco Poli, L'Accademia Albertina di Torino, Torino, Istituto Bancario San Paolo di Torino, 1982, p. 95 e in Elena Dellapiana, Giuseppe Talucchi Architetto. La cultura del classicismo civile negli stati sardi restaurati, Celid, Torino 1999, pp. 190, scheda n.51.
9) Francesco Milizia, Le memorie degli architetti antichi e moderni, Bologna 1827, p.389 :"il cerchio che io posi alla rotonda della scuola di latinità in San Francesco da Paola sotto il cornicione lo posi con incastri a vite ma questo non fu per riparazione ma contemporaneamente all'opera". Le annotazioni del Talucchi sono poste a margine di una copia del quinto tomo delle Opere complete di Francesco Milizia: le Memorie degli architetti antichi e moderni, conservata nel Fondo Giacomo Rodolfo della Biblioteca Civica di Carignano, proveniente dalla dispersa biblioteca di Giuseppe Talucchi, segnalata da Walter Canavesio a Elena Dellapiana (op.cit  1999, pp. 23-33) che le trascrive in nota (p.166 nota 110).
10) Carlo Sciolli, Dodici litografie firmate, su disegno di C.G. Talucchi, lit. D. Festa 1835, in Ada Peyrot, Torino nei secoli, Tipografia Torinese Editrice, Torino 1965, vol. II (1826-1865), pp. 652-655.
11) Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna. Torino, vol. XXI, G. Maspero e G. Marzorati, Torino 1851, pp.781-784.
12) Citazione da Elena Dellapiana, Giuseppe Talucchi Architetto. La cultura del classicismo civile negli stati sardi restaurati, Celid, Torino 1999, pp. 156-157.
13) Ester De Fort, I luoghi dell'istruzione, in  Levra, Umberto - Roccia, Rosanna (a cura di), Milleottocentoquarantotto: Torino, l'Italia, l'Europa, Archivio storico della Città di Torino, Torino 1998, pp. 177-186, in part. p. 180.
14) Archivio Storico dell'Università di Torino, Governo Magistrato Deliberazioni, Deliberazioni del Magistrato riguardo all'amministrazione dal 7 dicembre 1814 (18 luglio 1828, 5 agosto 1828, 27 dicembre 1828, 29 maggio 1829, 19 settembre 1829, 31 ottobre 1829, 30 novembre 1829, 31 maggio 1830, 28 maggio 1830, 19 giugno 1830, 25 giugno 1830, 9 luglio 1830, 7 aprile 1832, 16 aprile 1833).
15) Pietro Baricco, L'istruzione popolare in Torino, Eredi Botta, Torino 1865, pp. 74-75.
16) La destinazione d'uso dei vari corpi di fabbrica dell'isolato è riassunta da Pietro Baricco, Torino descritta, Tipografia di G. B. Paravia e comp., Torino 1869, pp.189-190, 375-376, 383-384, 529, 536, 539-544, 656-657, 681-683, 700-701, 714-715: il Liceo Gioberti (via Po 18) già liceo di San Francesco da Paola; la scuola magistrale femminile (via Po 16) fondata nel 1850, dal 10 ottobre 1867 si insegna canto da parte del maestro Stefano Tempia successore del maestro Luigi Rossi; l' abitazione del parroco; la Società di Farmacia (via Po 18) costituita nel 1862; la Società Dante Alighieri (via Po 18); il Gabinetto di Chimica generale (via Po 16); il Gabinetto di Fisiologia (via Po 18); il Gabinetto di Chimica farmaceutica (via Po 18). Nell'altra parte dell'isolato: il Reale Ginnasio San Francesco da Paola (via del Teatro d'Angennes, 19) collocato in un edificio innalzato per cura del Governo nel 1829 su disegno del Talucchi (la rotonda); le Scuole Municipali maschili diurne e serali, le Scuole tecniche maschili serali (Via Teatro d'Angennes 19); il Comitato dell'Arma di Fanteria (via San Francesco da Paola 3); il Comitato dell'Arma di Cavalleria (via San Francesco da Paola 3); il Comando generale della Divisione di Torino (via San Francesco da Paola 3); il Comando militare della provincia di Torino (via del Teatro d'Angennes, 17); il Comando del Genio militare del dipartimento (via San Francesco da Paola 7); la Direzione del Genio militare (via San Francesco da Paola 7); l'Intendenza militare del dipartimento di Torino (via del Teatro d'Angennes, 17).
17) Antonio Ambrosini, Le scuole municipali di Torino dal 1848 al 1898, Eredi Botta di L. Clemente Crosa, Torino 1898, p. 115.
18) Antonio Ambrosini, Istruzione pubblica. Relazione del direttore generale delle scuole comunali, G.B. Vassallo, Torino 1906, p. 112-114.
19) "Con la nota convenzione 18 aprile 1908 viene ceduto dallo Stato al comune di Torino, fra gli altri stabili, (art.10 lett.C) il fabbricato ex Convento di San Francesco da Paola, descritto in Catasto al N. di mappa dal 2701 al 2716, esclusa la Chiesa e le dipendenze e tutti i locali attualmente occupati dall'Accademia Albertina per il prezzo ivi stabilito (art.II di lire 858.800) (...) la Convenzione venne approvata dai quattro Ministeri interessati con decreto del 4 maggio 1908 N. 134368, registrato alla Corte dei Conti il dì II agosto successivo sul reg. 62 foglio 242, per cui fu ritenuto che il termine di due anni per la consegna debba decorrere dal II agosto 1908."(Lettera dell'Intendenza di Finanza di Torino al Ricevitore del Demanio, 9 maggio 1910, con allegato Processo verbale di identificazione, 5 dicembre 1907; Intendenza di Finanza di Torino - Ufficio del Demanio di Torino, Processo verbale di Consegna al Municipio di Torino di parte del Fabbricato e relative dipendenze detto di San Francesco da Paola, 1 giugno 1910,  ASCT, Affari Economato, cart.178, fasc. 15, 1910). Si veda anche la nota di aggiornamento nel colonnario del Catasto Gatti , iniziato sin dal 1804 da Alberto Gatti e non compiuto, portato a termine dal fratello Andrea e redatto dal 1817 al 1830, ASCT, Catasto Comunale, 1802-1920, Catasto Gatti 1820-1822, Colonnario - Sezione Po (Isola 4, 1-11).
20) Le civiche scuole Vincenzo Troya e serale di commercio a perpetuo ricordo degli ex alunni caduti per la patria : 1915-1918, Torino, C. Simonetti & figlio, 1923 (ASCT, Collezione Simeom, C 1398).
21) ASCT, Atti Municipali, Deliberazione del  Podestà 24 febbraio 1933, verbale n. 9, paragrafo 19.
22) ASCT, Atti Municipali, Deliberazione del  Podestà 19 ottobre 1934, verbale n. 50, paragrafo 33: Concessioni rinnovate fino al 30 settembre 1935 con qualche piccola variazione nella destinazione delle aule: Aula G e H al piano terreno alla scuola popolare professionale Archimede; inoltre alla Direzione delle colonie alpine e marine Regina Margherita l'aula D del piano terra (sgombrata dalla legione Balilla) più due aule al primo piano (attigue alla I e alla L dedicate all'accademia Stefano Tempia). ASCT, Atti Municipali, Deliberazione del  Podestà 28 dicembre 1938, verbale n. 53, paragrafo 27. Concessioni rinnovate fino al 30 settembre 1939. Piano terreno: aula A, B, C  al Comando Federale G.I.L. (Gioventù Italiana Littoria), aula D al Magazzino Colonie Alpine e Marine, aula E, F al Comando Federale G.I.L. (Gioventù Italiana Littoria), aula G, H alla Scuola Professionale Archimede. Primo piano: aula I, L all'Accademia di Canto corale "Stefano Tempia", aula M alla Segreteria Associazione corale "Dopolavoro Fiat", aula N aula O  alla Direzione Colonie Alpine e Marine "Regina margherita", aula P al Comando Federale G.I.L. (Gioventù Italiana Littoria).
23) ASCT, Fondo Ponti Canali Fognature, Sezione rifugi antiaerei PAA, Elenco dei Ricoveri di P.A.A. Eseguiti dalla DIVne. IIa . ora proprietà della divisione IV a., cart-17-30; si ringrazia Marzia Gallo per le informazioni e la restituzione grafica del rifugio. Per la costruzione dei rifugi antiaerei a Torino si veda: http://www.museotorino.it/view/s/05cb7a54ec8d43a69a79d6fcabc82298
24)  ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 83, cart. 2, fasc. 12; ASCT, Archivio fotografico, 9C03_46 UPA 2615.
25) Si ringrazia Emanuela Lavezzo che ha consultato i documenti relativi nell'Archivio edilizio della Città.
26) Furono demoliti muri e murici per la formazione di ingressi e di passate, è segalata la fornitura e posa di due portoncini in legno e di una serranda in lamiera, di invetriate in legno, di vetri e il ripristino dell'impianto idraulico (ASCT, Atti Municipali, 11 aprile 1950 par. 23).
27) Nel 1951 i lavori di sistemazione dei locali del primo piano della Rotonda comprendono: opere di decoratore, murarie, da falegname. Opere di adattamento per rendere i locali meglio utilizzabili: costruzione di murici di divisione con la fornitura di porte, ripulitura dei soffitti e delle pareti, coloritura dei serramenti. Sistemazione di un tratto di cortile con un manto di pietrischetto bitumato, tra l'androne e la rotonda, in cui sono ricoverati gli automezzi in dotazione al Servizio Imposte di Consumo. (ASCT, Atti Municipali, 9 aprile 1951, par 53; ASCT, Atti Municipali, 11 settembre 1951, par 184).
28) ASCT, Tipi e disegni, cartella 14, fascicolo 7 nn. 17, 18A, 19A, 20A.
29) ASCT, Atti Municipali, 18 maggio 1959, par.87; ASCT, Atti Municipali, 29 maggio 1961, par. 40; ASCT, Tipi e disegni, cartella 14, fascicolo 7, dis.23 (Città di Torino, Servizio Imposte di Consumo, 3.4.1959, Progetto di basso fabbricato in cortile).
30) ASCT, Tipi e disegni, cartella 14, fascicolo 7 nn. 11-14; Archivio del Settore Edilizia Scolastica della Città di Torino, faldone 1206 OA.
31) Archivio della Divisione Patrimonio Città di Torino, 1979, pratica  n. 252.
32) I documenti, progetti, calcoli e registri di contabilità relativi a questi interventi sono stati consultati e analizzati da Manuela Castelli, Angela Fusco e Elena Grillone del Servizio Edilizia per la Cultura, che si ringrazia, nell'Archivio del Settore Edilizia Scolastica della Città di Torino (faldone 1204 OA, 1205 OA).
33) Corrispondenza, 1985-1987, Archivio del Settore Edilizia Scolastica della Città di Torino, faldone 1205 OA.
34) Archivio del Settore Edilizia Scolastica della Città di Torino, faldoni 1705 OA/1, 1706 OA/1, 1707 OA/1.

Bibliografia

Fonti Archivistiche

  • Archivio Storico dell'Università di Torino
  • ASCT Archivio Storico della Città di Torino
  • Archivio del Settore Edilizia Scolastica della Città di Torino
  • Archivio Edilizio della Città di Torino

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