Scheda: Tema - Tipo: Economia e industria

La città industriale

Tra il 1864 e il 1884 Torino disegnò il suo futuro di capitale industriale italiana. Tra le difficoltà che dovette affrontare per permettere lo sviluppo delle attività produttive ebbe un ruolo decisivo l'approvvigionamento di energia.


Periodo di riferimento: 1864 - 1899

Translate

Tag

  • sala 1852

I contraccolpi economici del trasferimento della capitale a Firenze non furono rapidi da assorbire, ma nel giro di un ventennio il futuro di Torino come città dell’industria iniziò a delinearsi.

Grazie anche alle 1.067.000 lire annue ricevute dal governo centrale per lo sviluppo di progetti di riconversione, il Consiglio comunale si impegnò incessantemente per promuovere nuove attività, favorì l’edilizia e si adoperò – seppur con risultati mediocri – per aumentare l’approvvigionamento d’energia idraulica. Negli anni settanta dell'Ottocento furono inoltre fondate nuove banche, indispensabili per il credito alle attività produttive, sebbene anch’esse destinate a incontrare non pochi problemi verso fine secolo.

Un importante momento di svolta fu segnato dall’Esposizione generale italiana che si tenne a Torino del 1884, all'interno del parco del Valentino. Si trattò di un’enorme vetrina per il progresso industriale della città. Il sito dell'esposizione fu illuminato grazie all'energia elettrica fornita dalla Società Alessandro Cruto, segno di un nuovo primato di Torino, che emerse bene anche dal confronto con Milano, tre anni prima sede di una mediocre esposizione nazionale.

Il settore industriale trainante divenne presto quello metalmeccanico, ma rimasero saldi a Torino altri settori tradizionali di attività, come l'industria tessile e alimentare.

Nel 1899 un gruppo di imprenditori fondò la Fabbrica italiana automobili Torino (FIAT), la prima in Italia nel settore automobilistico.

 

Temi correlati