Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Giovanni Prati (Dasindo 1814 - Roma 1884)

Nominato da Vittorio Emanuele II storiografo della Corona, nel 1861 fu eletto Deputato del Parlamento Italiano nel governo Cavour. Nel 1865 si trasferì a Firenze, diventata capitale, e poi, nel 1871, a Roma dove nel 1878, dopo aver assunto la carica di Senatore, entrò a far parte del Ministero della Pubblica Istruzione.



Nascita: 1814

Morte: 1884

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Nato a Dasindo, nei pressi di Trento, nel 1814, Giovanni Prati studiò legge a Padova e si dedicò precocemente alla poesia. La sua prima opera, Poesie, fu pubblicata nel 1836. Dopo la morte della moglie, Elisa Bassi, nel 1840, si trasferì a Milano. Qui collaborò con Alessandro Manzoni alla pubblicazione dell’Edmenegarda, una novella sentimentale che ottenne un grande successo e diede alle stampe numerose opere come i Canti lirici, i Canti per il popolo e le Ballate nel 1843, le Memorie e lacrime e Nuovi canti nel 1844. Dopo aver trascorso alcuni anni a Padova, Venezia e Firenze, nel 1848 giunse a Torino. In quanto sostenitore della Monarchia Sabauda e del re Carlo Alberto, fu espulso dagli austriaci dal Regno Lombardo Veneto e il governo di Firenze del Granducato di Toscana gli rifiutò l'asilo politico. La sua fedeltà alla casa sabauda fu premiata con la nomina da parte del re Vittorio Emanuele II a storiografo della Corona. Nel 1861 venne eletto Deputato del Parlamento Italiano nel governo Cavour. A Torino era solito discutere le sorti della neonata Italia al Caffè Fiorio, in via Po, frequentato tra gli altri anche da Camillo Benso conte di Cavour, Massimo d’Azeglio, Urbano Rattazzi. Nel 1865, con il trasferimento della capitale a Firenze, seguì il Governo Unitario e poi a Roma, nel 1871, assumendo nel 1876 la carica di senatore nel governo Depretis e nel 1878 entrando a far parte del Ministero della Pubblica Istruzione. Nello stesso anno il Ministro dell'Istruzione Francesco De Sanctis fondò a Roma l'Istituto Superiore di Magistero del quale Giovanni Prati divenne direttore. Morì a Roma nel 1884.

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