Scheda: Oggetto - Tipo: Reperto archeologico

Gaio Baburio Melisso

Le epigrafi recuperate demolendo il bastione della Consolata, costruito dai Francesi tra il 1536 e il 1542, e i vicini tratti della cinta di età romana erano probabilmente servite come materiale per riparazioni o rinforzi delle murature antiche.


Lat: 45.077036 Long: 7.678894

Realizzazione: I Sec. (0-99)
fine I secolo d.C.

Ritrovamento: 1723

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Tag

  • carta archeologica

Introduzione

Gaio Baburio Melisso fece incidere, su una lastra di marmo greco, l’iscrizione funeraria per sé e per i suoi cari mentre era ancora in vita. Egli ricorda di aver ricoperto due cariche religiose connesse al culto imperiale; la seconda, legata al culto della famiglia Flavia, al potere dal 69 d.C., permette di datare l’epigrafe agli ultimi decenni del I secolo.

L'iscrizione

V(ivus) f(ecit) / C(aius) Baburius / Melissus / VIvir et / [Fl]avialis / [sibi e]t suis

Lo fece da vivo. Gaio Baburio Melisso, seviro e flaviale, per sé e per i suoi

 

Ente Responsabile

  • MuseoTorino
  • Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie