Scheda: Oggetto - Tipo: Oggetto storico-artistico

Luci d’Artista Valerio Berruti "Ancora una volta"

L’opera Ancora una volta di Valerio Berruti  fa parte delle Luci d’Artista dal 2012, raffigura bambini che giocano con qualcosa che scorre sotto le loro mani e cioè la gente, il pubblico, i passanti.

 


VIA MONFERRATO 1

Realizzazione: 2012
Nell’edizione di Luci d’Artista 2012/2013 collocata in via Accademia delle Scienze Inaugurazione 3 novembre 2012

Data di riferimento: 2013
Nell’edizione di Luci d’Artista 2013/2014 in via Santa Teresa

Data di riferimento: 2014
Nell’edizione di Luci d’Artista 2014/2015 l’opera non è esposta a Torino ma a Eindhoven (NL) in occasione del festival di GLOW.

Data di riferimento: 2015
Nell’edizione di Luci d’Artista 2015/2016 in via Accademia delle Scienze

Data di riferimento: 2016
Nell’ edizione di Luci d’Artista 2016/2017 nella Galleria Subalpina

Data di riferimento: 2017
Nell’edizione di Luci d’Artista 2017/2018 collocata in via di Nanni (mercato zona pedonale)

Data di riferimento: 2018
Nell’edizione di Luci d’Artista 2018/2019 in via Giulia di Barolo, da piazza Santa Giulia a corso Regina Margherita

Data di riferimento: 2019
Nell'edizione 2019/2020 in via giulia di Barolo(da piazza Santa Giulia a corso Regina Margherita)

Data di riferimento: 2020
Nell'edizione 2020/2021 in via Monferrato (Circoscrizione 8)

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  • arte urbana

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  • Luci d'Artista

01 Ancora una volta

L’installazione luminosa raffigura una teoria di bambini chinati su qualcosa che scorre sotto le loro mani e con la quale interagiscono, giocano infatti con le persone, con la gente che passeggia sotto le luci. L’intenzione di Valerio Berruti, che ha voluto un’accensione progressiva e ripetuta dei vari pannelli, è quella di far sì che il pubblico ammiri e poi si fermi per guardare “ancora una volta”. Quest’opera è la diversa declinazione, per Luci d’Artista, di un’idea  che in quel periodo (2012) stava prendendo forma anche in un’altra installazione dell’artista: Udaka - fango in zulu - una videoanimazione composta da 350 disegni su carta realizzati utilizzando la terra, proveniente dalla Fondazione Nirox, proiettata  sul lago del Nirox Sculpture Park (Johannesburg); qui i bambini si alzano e si accucciano accarezzando col palmo delle mani e giocando con la superficie dell’acqua - fango. In un’intervista l’artista dichiara che, per una Torino multietnica, i fanciulli raffigurati sono fanciulli di colore, anche se le luci bianche e azzurre dell’opera non rendono quest’idea  immediatamente percepibile.

02 Luci d’Artista

Luci d’Artista è una manifestazione nata nel 1998 da un progetto di illuminazione pubblica realizzata in occasione delle festività natalizie. In seguito al successo ottenuto nel 1997 con il Presepe di Emanuele Luzzati in piazza Carlo Felice, la Città di Torino ha esteso l’iniziativa a diverse piazze e vie del capoluogo subalpino. Sono stati invitati artisti italiani e stranieri per interpretare le illuminazioni non come semplici decorazioni ma come opere d'arte, dando vita a un grande evento culturale, a un percorso espositivo d’arte contemporanea che, con l’impiego della luce, coniuga arte a paesaggio urbano e favorisce l’incontro tra il grande pubblico e la creazione artistica. La rassegna è in continua evoluzione: aumenta il numero degli artisti coinvolti, cambiano le vie e le piazze che ospitano le opere per creare uno spettacolo sempre nuovo e diverso di illuminazione scenografica della città.

 

03 Valerio Berruti (Alba – CN, 1977)

Valerio Berruti è nato ad Alba in Piemonte nel 1977, laureato in critica d’arte al D.A.M.S. di Torino, vive e lavora a Verduno (Cn) in una chiesa sconsacrata del XVII secolo che ha acquistato e restaurato nel 1995.

Nel 2004 vince il Premio Celeste e il Premio Pagine Bianche d’Autore della Regione Piemonte, nel 2005 viene selezionato dall’International Studio and Curatorial Program di New York. Nel 2006 realizza l’installazione Se ci fosse la luna per Palazzo Bricherasio a Torino che presenta l’anno successivo sulla facciata di Palazzo Re Enzo a Bologna. Nel 2007 partecipa alla mostra collettiva Uniforms and costumes presso l’Herzliya Museum of Contemporary Art in Israele e al 48′ October Salon di Belgrado, è selezionato per una delle residenze più importanti d’Europa, la Dena Foundation for Contemporary Art a Parigi, e ha inaugurato la mostra Micro-narratives – 48th October Salon, presso il Museo di Arte Contemporanea di Belgrado, curata da Lorand Heigij. Tra gli eventi internazionali del 2008 ricordiamo la mostra personale Magnificat alla Keumsan Gallery di Seoul, la collettiva Detour, presso il Centre Pompidou di Parigi. Nel 2009 espone la sua installazione E più non dimandare, alla Galleria Civica di Modena, nello stesso anno è il più giovane artista del Padiglione Italia della 53.Biennale di Venezia con la video-animazione: La figlia di Isacco, colonna sonora di Paolo Conte. Nel 2010 ha esposto Una Sola Moltitudine alla Fondazione Stelline di Milano e nel 2011 la sua personale Kizuna (con un video con le musiche appositamente realizzate dal maestro Ryuichi Sakamoto) era al Pola Museum di Tokyo. Nel settembre 2011 a Belgrado espone al City Museum, e l’installazione La rivoluzione terrestre, curata da Andrea Viliani, con musiche di Alessandro Mannarino, nella Chiesa di San Domenico ad Alba. Nel 2012 ha esposto la personale Udaka alla Nirox Foundation a Johannesburg, nel 2013 ha esposto allo Spazio NonostanteMarras di Milano, l’installazione Il momento in cui i nostri occhi si incontrano, a cura di Francesca Alfano Miglietti e, nelle Langhe la personale Dove il cielo s’attacca alla collina con testo di Angela Vettese. A ottobre 2013 la mostra Almost Blue a cura di 29 Arts in Progress è allo spazio Helutrans di Singapore. Nel 2014 realizza la copertina dell’ultimo libro di Andrea Bajani La vita non è in ordine alfabetico edito da Einaudi, presenta a Pietrasanta la mostra Così sia; partecipa alla BiennaleItalia-Cina a Pechino, alle rassegne The Intuitionistal al Drawing Center di New York , Resilienze 2.0 a Palazzo Saluzzo a Torino, al XX Premio Cairo con la video animazione Fermati, O Sole!. Nel 2015 la sua opera Udaka è esposta nella mostra Holy Mystery, organizzata alla Chiesa del Santo Volto di Torino, in occasione dell’ostensione della Sacra Sindone. Recentemente Berruti è stato protagonista su Sky Arte dello speciale “Tra cielo e terra” della serie “Ritratti” a cura di Francesca Priori. Nel 2016 le 5 sculture monumentali Just Kids sono state esposte in Piazza Duomo a Verona in prossimità della meravigliosa Cattedrale romanica di Santa Maria Matricolare mentre la sua mostra Paradise Lost. L’ombra, l’innocenza e il sole nero a cura di Marco Enrico Giacomelli è stata ospitata nelle gallerie MARCOROSSIartecontemporanea di Milano e di Verona. Alla fine dell’anno è uscito in libreria, per Gallucci Editore, il suo libro Come il vento tra i salici: un flipbook formato da 71 tavole che animano l’ormai introvabile traduzione di Beppe Fenoglio di “The Wind in the Willows” di Kenneth Graham. Nell’ottobre 2017 al MUSEO Madre di Napoli è stata presentata la videoanimazione Out of your own con la colonna sonora di Joan As Police Woman. Il video è visibile nell’omonima mostra a cura di Maria Savarese, in corso fino a fine febbraio, presso la galleria Al Blu di Prussia di Napoli. Nel febbraio 2018 la sua opera monumentale dal titolo Just Kids è stata scelta per il progetto Polis/ Artworks, a cura di Angela Vettese, che ha diffuso opere d’arte nel centro di Bologna in occasione di Artefiera. Le cinque grandi sculture in alluminio sono state esposte nel cortile di Palazzo D’Accursio in Piazza Maggiore (1).

 

Note

(1) La biografia è tratta dal sito di Valerio Berruti: http://www.valerioberruti.com/endless-love/?lang=1. Si veda anche: http://www.valerioberruti.com/biography/?lang=it/ Copyright 2015 @valerio berruti. All Rights Reserved.

Per la bibliografia su Valerio Berruti si veda: http://www.comune.torino.it/gioart/insede05/cv/berruti.pdf

 

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