La Verna, cascina a corte chiusa di origine seicentesca, deve probabilmente la sua denominazione a una specie arborea molto diffusa nelle zone circostanti. E’ stata demolita tra il 1909 e il 1911 quando la zona è divenuta un’espansione urbana.
La Verna, cascina di origine seicentesca, potrebbe derivare la sua denominazione da una specie arborea molto diffusa nelle zone circostanti. Era situata presso il bivio da cui si dipartono la strada della Venaria Reale e quella di Agliè e Chivasso.
Dall’osservazione della carta altimetrica della zona, della Carta Corografica del Grossi e, in particolare, della Carta dell’assedio del 1706 si può ipotizzare che la zona, detta “Rivagagliarda”, in cui sorge la cascina corrispondesse al terrazzamento fluviale del vecchio corso della Dora formante una sorta di promontorio degradante verso la Barriera di Milano. Tale ipotesi sembra trovare conferma nello strano incrocio ad “U” di due rami delle bealere Vecchia e Nuova di Lucento, proprio in prossimità della cascina Rivagagliarda, verso la strada di Agliè e Chivasso.
Nella Carta della montagna (1694-1703) la cascina, denominata “La Vergne”, viene rilevata come corpo di fabbrica con impianto planimetrico a “L”. Nella seconda metà del XVIII secolo, come si evince dalla Carta topografica della caccia, si registra un ampliamento planimetrico che vede la fabbrica trasformarsi in una “C” con corte chiusa.
La cartografia del Grossi (1790) la rappresenta indicandola come “C.na del Marc. Della Marmora”, proprietario anche della non lontana cascina Rivagagliarda; le terre di entrambe le cascine sono affittate a Gioanni Rosso (Aosso?) e probabilmente erano legate, attraverso le figure del proprietario e di questo affittavolo, da comuni interessi di produzione.
Nel censimento del 1802 si legge di una nuova famiglia di proprietari, i Bologna, subentrati presumibilmente all’inizio dell’Ottocento anche alla proprietà della Rivagagliarda.
Nelle mappe del Catasto particellare Gatti del 1820 si registra un ampliamento della cascina, denominata “La Verna cascina Bologna”, mediante il prolungamento, verso sud, della manica di levante. Nella seconda metà del XIX secolo, come si evince dal Catasto Rabbini del 1866, non si registrano variazioni planimetriche e la cascina cambia denominazione in “La Forestiera”, mentre la zona circostante inizia a subire delle trasformazioni urbanistiche. Infatti è possibile riscontrare la presenza della Verna fino al 1909 nella carta Torino e dintorni, mentre già nella Carta I.G.M. del 1911 si evidenzia la costruzione di un nuovo isolato residenziale compreso tra le odierne via Cuneo, via Generale Luigi Damiano, via Pinerolo e corso Vercelli.