Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villla Pecco, già Vigna Crova

La grande costruzione del Crova ha subito tanti interventi architettonici e tutto ciò ha una giustificazione: la vigna appartenne dalla fine dell'800 e per buona parte del Novecento alla famiglia Pecco, che con successivi ingrandimenti si adattò alla crescita e diramazione della famiglia stessa garantendo a tutti i membri una porzione di vigna collinare.
Quando la vecchia vigna fu satura, una parte dei Pecco fu costretta a spostarsi in una villa vicina: Villa Pecco, già Vigna San Giuseppe.


Lat: 45.0474914 Long: 7.692784000000001

Costruzione: XVIII Sec. (1700-1799)

Variazione: XIX Sec. (1800-1899)
modificazioni di metà Ottocento

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  • vigna

La vigna nel 1706 era già di proprietà di un membro della famiglia Gallo Crova di Ceresole, antica famiglia torinese e decurione della Città di Torino.
Nel 1794 Francesco Giuseppe Gallo morì senza figli; l'erede, il teologo Francesco Antonio Rivo, vendette la vigna a Susanna e Maddalena Parussò.
Nell'800 l'architetto Panizza ne divenne proprietario e operò importanti interventi (la torre merlata e la galleria) e la famiglia Pecco ne divenne proprietaria alla fine dell'800.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA PECCO, GIÀ VIGNA CROVA
Strada Comunale di S. Vito Revigliasco 154

Vigna.
Segnalazione di edificio di significato documentario, elemento in sequenza nella serie di vigne del declivo di S. Vito. Segnata sulla Carta topografica della Caccia [1762] come Vigna Crova, con impianto a «L» e ricordata dal Grossi come «vigna del sig. Crova sita dirimpetto al Regio Valentino», la vigna compare nella mappa napoleonica con impianto compatto coerente alla strada d'accesso, con giardino nel lato a valle. L'impianto settecentesco risulta allungato nella mappa del Catasto Rabbini ed era di proprietà dell'Arch. Panizza, cui possono ascriversi la galleria ottocentesca e la torre merlata a sud. Dal Panizza passò in eredità ai Pecco, tuttora proprietari. Nel lato Sud si segnalano trasformazioni della facciata.

Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 65: PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXVII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, p. 514.
Tavola: 67

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