Meandro di San Felice e Pecetto Torinese
Il relitto di meandro di San Felice consente di analizzare nel dettaglio le tracce del modellamento fluviale operato dall’antico corso d’acqua (paleo-Po) quando questo defluiva a Sud della Collina di Torino dirigendosi verso Est attraverso i rilievi dell’astigiano.
Il relitto di meandro di San Felice consente di analizzare nel dettaglio le tracce del modellamento fluviale operato dall’antico corso d’acqua (paleo-Po) quando questo defluiva a sud della Collina di Torino dirigendosi verso est attraverso i rilievi dell’astigiano.
Tale forma relitta è costituita da un rilievo circolare in pianta, la sponda interna del meandro, attorno al quale si sviluppa una depressione a mezzaluna, ovvero il canale in cui scorrevano le acque del fiume.
I fianchi e la base del rilievo sono coperti da sedimenti limosi e argillosi, ovvero i depositi fluviali. Essi presentano una tipica colorazione rossastra (più evidente quando i campi sono arati), indicativa della intensa ossidazione dei minerali di ferro contenuti nei sedimenti. Questo elemento è utile per stimare un’età relativa dei depositi, poiché ad una maggiore alterazione e ossidazione corrisponde un maggiore tempo trascorso dalla loro messa in posto. Sulla base di questi elementi e di quelli relativi alle aree limitrofe si può affermare che le forme fluviali relitte e i sedimenti relativi sono riferibili alla parte iniziale del Pleistocene medio (che corrisponde ad un intervallo di tempo successivo a 781.000 anni fa circa).
Oggi questa forma relitta è riutilizzata e in parte approfondita da un torrente di dimensioni e portata estremamente ridotte rispetto all’antico corso d’acqua; inoltre, l’attuale direzione di deflusso verso sud-ovest del torrente non ha alcuna relazione con le direttrici principali dell’antico reticolo idrografico del paleo-Po.
Bibliografia
- Maria Gabriella Forno, Evidenza di un drenaggio abbandonato nel settore settentrionale dell’Altopiano di Poirino (Prov. di Torino), in «Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria», n. 3, 1980, pp.61-65
- Maria Gabriella Forno, Studio geologico dell’Altopiano di Poirino, in «Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria», n. 5, 1982, pp. 129-162
- Enza Arduino, Elisabetta Barberis, Francesco Carraro, Maria Gabriella Forno, Estimatine relative ages from iron-oxide/total-iron ratios of soils in the Western Po Valley, Italy, in «Geoderma», n. 33, 1984, pp.39-52
- Aurelio Facchinelli, Maria Gabriella Forno, Roberto Marchese , Ricerche metodologiche sulla cronologia relativa dei suoli. Risultati preliminari di un’applicazione all’Altopiano di Poirino (Piemonte), in «Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria», n. 11(2), 1988, pp.89-98
- Francesco Carraro, Gianni Collo, Maria Gabriella Forno, Marco Giardino, Franca Maraga, Aldo Perotto, Daniele Tropeano, L’evoluzione del reticolato idrografico del Piemonte centrale in relazione alla mobilità quaternaria, in Riccardo Polino, Rosalino Sacchi (a cura di), Atti del Convegno “Rapporti Alpi-Appennino e guide alle escursioni (Peveragno-CN), 31 maggio-1 giugno 1994, in «Accademia Nazionale delle Scienze, Scritti e Documenti», n. 14, 1994, Roma
- Geological excursion in the Middle Susa Valley and in the Torino Hill (NW Italy). Field trip guide in Natural hazards related to recent geological processes and regional evolution, Association of European Geological Societies - University of Turin, Turin 2005, pp. 3-55, in particolare pp. 14-15 , pp. 44-45
- Festa, Andrea [et al.] (a cura di), Torino est. Note illustrative della carta geologica d'Italia alla scala 1:50.000: Foglio 156 in Carta geologica d'Italia alla scala 1:50.000: dal rilevamento geologico 1:25 000, ISPRA, Roma 2009 Vai al testo digitalizzato
Fototeca
Ente Responsabile
- Mostra Torino: storia di una città
- Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli studi di Torino