Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Parrucchiere Stile Liberty

Nel sottoportico di piazza Vittorio Veneto, il locale è un insolito e significativo esempio di negozio da barbiere del primo Novecento che ha mantenuto inalterato il suo fascino. Nel 1989, il titolare effettuò rispettosi lavori di manutenzione dell'arredo pressoché integro, corredato di attrezzatura d’epoca.


PIAZZA VITTORIO VENETO 5/B

Notizie dal: 1871

Realizzazione: XX Sec. (1900-1999)
inizio

Restauro: 1989

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  • bottega | negozio

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  • locali storici

1. Arredo esterno

Sul sottoportico si affaccia una lineare devanture databile al 1871 secondo un progetto di facciata del tutto simile che si ritiene corrispondere a questa (1). Si tratta di un monoblocco in noce, con zoccolo in marmo verde Alpi (ora tutto legno), chiusura ad ante mobili e bussola d’ingresso, il cui legno è stato riportato alla luce in occasione del restauro degli anni Ottanta del Novecento; in quell'occasione è stata rifatta l'insegna dipinta su legno con la scritta "Parrucchiere". L'insegna attuale riprende nella tecnica quella storica già presente nel 1887, come riportato dalla Guida Marzorati Paravia di quell'anno che cita il pittore G. Nimero come l'autore dell'insegna del Barbiere Doro in piazza Vittorio Veneto (2).

 

2. Arredo interno

Il negozio nasce come bottega da barbiere con un angolo dedicato alle signore, due stanzette del retro che riportano le originali indicazioni “pettinatrice” e “manicure”.

L' interno di chiaro gusto liberty è avvicinabile per raffinatezza agli interventi del valente artigiano Enrico Pezza per il coevo caffè Mulassano. Ogni dettaglio si distingue per la sua ricercatezza: le pareti dell'ampia stanza sono rivestite fino all'imposta della volta da una calda boiserie continua, in radica di larice fiammata, che ingloba due grandi specchiere poste di fronte per ampliare le prospettive, i banconi a cassetti laterali e banco-cassa nella medesima essenza con vetrina ellittica di gusto liberty, dietro a cui è collocato un terzo specchio rettangolare.

Fanno parte dell'arredo originario le maniglie e gli appendiabiti a farfalla in ottone. Due porte specchiate introducono ai retrostanti ambienti di servizio.

Nel restauro del 1989 sono stati sostituiti, per motivo di igiene e funzionalità, i lavabi già sostituiti negli anni 1950 e i piani in marmo per i quali si è adottato nuovamente il piano in marmo rosso di Verona.

Completano l’arredamento un divanetto, poltroncine e sedile coordinati, con tappezzeria anch’essa sostituita, un portaombrelli a parete, un orologio a muro della ditta Ceretto.

Nelle vetrinette dell'ingresso a bussola sono conservate interessanti attrezzature da lavoro: i ferri ondula-capelli, il calamistro dalle impugnature lignee, il docciatore in ottone nichelato.

Tra le suppellettili conservate si distinguono una sedia girevole e una per bambini con sedile in paglia e testa di cavallino in legno laccato, criniera di capelli e finimenti in cuoio.

Note

(1) ASCT, Facciate e negozi, 1851-1899, cart. 2, dis. 142, progetto di riadattamento di/una facciata fissa da collocarsi/in piazza Vittorio Emanuele/n. 5 casa Noli-Avena/per il Sig. Domenico Schifone/e C.a., Torino, 27 luglio 1871, stipettai Grosso e Vercelli.

(2) Si veda Ronchetta, Chiara (a cura di) Le botteghe a Torino..., op. cit., 2001, nota 8 p. 62

Fonti Archivistiche

  • Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, Galfione-Barozzo P., Ruffino M. P., scheda n. R0081957 e Allegati
  • ASCT, Facciate di botteghe, 1851-1899, cart. 2, dis. 142

Ente Responsabile

  • MuseoTorino, 2016