Il fiume Po addossato alla collina di Torino
Il dislivello tra l'alveo del fiume Po e la collina di Superga indica il differente comportamento geodinamico che caratterizza l'arco di pianura e l'area collinare.
Il fiume Po, nel tratto tra la confluenza della Dora Baltea e quella del torrente Stura di Lanzo, defluisce all’interno di in un ampio settore debolmente depresso rispetto alle aree circostanti, in cui attualmente sorgono le zone di borgata Rosa e Parco del Meisino (in destra idrografica) e di Parco della Colletta, Barriera di Stura, Bertolla, Molino Speranza (in sinistra).
L’area è prevalentemente pianeggiante e si sviluppa, da monte verso valle, ad una quota compresa tra 215 e 205 metri sul livello del mare. Dal punto di vista geomorfologico si tratta dell’ultima superficia in termini cronologici modellata dal fiume Po durante la sua migrazione laterale nel tempo e la sua posizione prossima all’attuale incisione fluviale, la morfologia e le caratteristiche dei sedimenti che la costituiscono indicano che tale superficie è tuttora in formazione. Ne è conferma il fatto che durante eventi alluvionali di particolare importanza (ad esempio l’ultimo evento del 13-16 ottobre 2000) tale area è risultata facilmente inondabile dalle acque di del fiume Po.
In questo settore, la Collina di Torino che si addossa al fiume Po, raggiunge la sua culminazione presso Superga con 669 metri di quota. Nella foto è visibile il dislivello di oltre 500 metri, risultato del differente comportamento geodinamico dell’area di pianura, in debole abbassamento, e la Collina di Torino, in sollevamento.
Bibliografia
Fototeca
Ente Responsabile
- Mostra Torino: storia di una città
- Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli studi di Torino