Scheda: Tema - Tipo: Cultura e istruzione

Sussidi didattici e loro cataloghi editoriali

Nessuna Immagine

Variabili a seconda dei programmi ministeriali, i sussidi didattici costituiscono una produzione vasta e di primario interesse.

 


Periodo di riferimento: 1923

Translate

Categorie

  • scuola

A seconda delle disposizioni dei programmi scolastici ministeriali era necessario che la scuola fosse dotata di determinati sussidi didattici. A titolo di esempio i programmi del 1923 prevedono come arredo e materiali didattico ad uso della prima elementare: crocifisso, ritratto di S.M. Il Re, quadri murali per le nozioni varie, incisioni alfabetiche, incisioni numeriche, lavagna grande girevole o doppia, con rigatura per scrittura diritta e rigatura a quadretti; lavagne minori lungo le pareti o lavagnette portatili per scrivere al banco, pallottoliere semplice, gessetto in bianco e a colore, spugnette per pulire la lavagna, attrezzi per giuochi e giardinaggio, albo donore degli alunni che non meritarono rimproveri per poca pulizia della persona. Oltre ai sussidi didattici necessari nelle singole classi, ve ne erano alcuni di dotazione comune per tutta la scuola, quali ad esempio una bandiera d’Italia, uno strumento musicale, armadi per la conservazione delle carte murali, un museo didattico comune alle varie classi, macchina per proiezioni fisse o animate, apparecchio per audizioni musicali con dotazione di dischi educativi, possibilmente strumenti per la fanfara del ricreatorio festivo, biblioteca, distintivi della scuola per gite scolastiche. Se una prima visione d’insieme della situazione di arredi e materiali si può ricavare dalla scheda ad essi dedicata, è opportuno soffermarsi sulla varietà di sussidi esistenti. Prodotti dalle stesse case editrici che si occupavano di testi scolastici e di libri di lettura, essi spaziavano dai materiali per giochi froebeliani negli asili agli strumenti scientifici per le superiori e rappresentavano un settore decisamente significativo del mercato di vendita.
Essi si suddividevano in diverse categorie¹:

  1. Mobilio scolastico

  2. Materiali per gli Asili

  3. Ginnastica

  4. Nozioni varie (cartelloni con scene istruttive e morali, di arti e mestieri)

  5. Religione

  6. Lettura e scrittura

  7. Aritmetica e Geometria

  8. Ritratti di uomini illustri

  9. Cosmografia e Astronomia

  10. Geografia

  11. Storia

  12. Igiene – Etnografia – Antropologia

  13. Zoologia

  14. Botanica

  15. Mineralogia – Litologia

  16. Fisica

  17. Chimica

  18. Tecnologia

  19. Apparecchi per le proiezioni luminose

  20. Canto e musica

  21. Disegno e Plastica

  22. Materiale Vario (pentagramma, orologio, bandiere, distintivi, diplomi)

  23. Cassette per applicazioni tecnico-scientifiche

Oltre a questa suddivisione molto spesso l'editore proponeva una divisione per materie, esplicitando per ognuna di esse cosa fosse prodotto dalla ditta e cosa i programmi ministeriali richiedessero per i corsi di avviamento al lavoro, gli istituti magistrali, i ginnasi e i licei classici, gli istituti tecnici, nei loro vari indirizzi.
I cataloghi potevano essere molto differenti tra loro e, a seconda della forza dell'editore, spaziare da semplice elenco dei materiali a ricca e puntuale documentazione fotografica. Un caso significativo è quello, molto spesso utilizzato da Mondadori, dell'inserimento all'interno degli elenchi di alcuni commenti di scuole e relativi docenti che hanno già acquistato supporti didattici della Mondadori stessa.

“A nome degli Insegnanti di questo Comune pregiomi esternare a codesta spettabile Ditta la nostra piena soddisfazione per materiale didattico fornitoci. La macchina con un funzionamento perfetto riproduce nitidissime le immagini ed è di grande utilità nel campo didattico. I plastici: polmone, laringe e cuore – e cuore scomponibile – confezionati con ammirabile precisione e con inappuntabile senso di praticità, sono un validissimo aiuto all'insegnante nell'illustrare le nozioni sul corpo umano. Porgendo a codesta spett. le Ditta le mie sentite congratulazioni per il sempre crescente incremento da essa portato nel campo dell'istruzione, mi professo devotissima”².

È evidente l'intento autocelebrativo da parte della ditta che si esplicita anche attraverso l'inserimento di fotografie dei propri stabilimenti, di immagini delle visite ufficiali presso di essi, da frasi esortative che, rivolgendosi direttamente all'insegnante, lo incitano all'acquisto. L'invito alla visita a sale espositive dei materiali didattici completa l'offerta.
Appare evidente da tutto ciò come i sussidi didattici non siano quindi da considerarsi un genere di produzione minore, poco vario o scarsamente considerato da parte degli editori stessi. Spesso, per la verità, la ricchezza e la possibilità di scelta di questi materiali superava di gran lunga le capacità d'acquisto da parte dei Comuni.
Ad oggi nelle scuole torinesi restano alcune testimonianze dei sussidi didattici del passato: nel 2008 il Comune di Torino, Settore Patrimonio Culturale, ha affidato alla Fondazione Tancredi di Barolo un censimento dei beni didattici di interesse storico presenti in un gruppo campione di 20 scuole torinesi, tra elementari, medie e superiori. I risultati dell'indagine hanno portato al rilevamento di 5717 oggetti che, grazie proprio al confronto con i cataloghi editoriali d'epoca, è stato possibile datare. Il 40% dei materiali censiti risulta degli anni Sessanta ma un 20% è rappresentato da oggetti e supporti degli anni Dieci, Venti e Trenta. Quelli che un tempo erano materiali di uso comune per la didattica (o per la vendita, nel caso dei cataloghi), sono oggi fonti di primaria importanza per la ricerca storica.

 

 

 

Note

1. Esempio tratto dal Catalogo Mondadori 1930.

2. Lettera di una insegnante di Pomaretto (Torino), in Catalogo Materiali didattici Mondadori, Milano-Roma-Verona, Mondadori, 1930, p. 115.

Fonti Archivistiche

  • Fondazione Tancredi di Barolo (Torino), Fondo Cataloghi editoriali

Temi correlati

Ente Responsabile

  • Fondazione Tancredi di Barolo